𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚝𝚑𝚒𝚛𝚝𝚢 𝚜𝚎𝚟𝚎𝚗 (𝚙𝚝. 𝚘𝚗𝚎)

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VENERDÌ, 28 FEBBRAIO

Midoriya's POV

"Si, io e Momo non mancheremo. E portiamo un ospite"

Sono state quelle le ultime parole che Shoto ha rivolto a suo padre, prima di riattaccare.

"Dannazione.." sussurro, mentre sistemo il nodo della cravatta, che non sembra voler stare a posto.

"Sicuro sia una buona idea? Portarmi con voi, intendo" domando al bicolore.

"Certo! E i nostri genitori devono capire che non hanno il controllo sulle nostre vite. Izuku, voglio stare con te. Tu lo vuoi?" mi chiede quasi titubante, in risposta.

"Si che lo voglio. Lo voglio più di ogni altra cosa. È solo che.."

"Anch'io ho paura" mi interrompe.

"Ma non ho più intenzione di nascondermi, soprattutto agli occhi di mio padre, non può decidere lui chi posso amare e chi no"

Più ripenso a quella conversazione, più l'ansia e la paura si fanno strada in me. Magari, in fin dei conti, non è la migliore delle idee, ma d'altro canto, non posso che dare ragione al mio ragazzo: neanche io voglio nascondermi.

"Izuku, sei pronto?" domanda il bicolore bussando alla porta della mia stanza.

Apro, così da permettergli di entrare, e quando vede le condizioni in cui mi trovo, sembra trattenere una risata. La cravatta, alla fine, me la annoda lui, mentre io osservo attentamente ogni suo movimento.

"Dovrebbe andare" commenta soddisfatto del suo piccolo lavoro.

Infilo un paio di scarpe bianche, continuando a pensare, pensare e ancora pensare.

"Non è che sono troppo elegante? E se-"

Posiziona il suo indice sulle mia labbra, come per zittirmi, e ci riesce.

"Vai bene così, broccoletto" afferma lasciandomi un bacio sulla fronte.

Successivamente, mi trascina fuori dalla stanza, e subito dopo giù per le scale. Un momento prima di raggiungere il piano terra, però, le nostre mani si allontanano. I nostri compagni non sanno della nostra relazione, ma saremo pronti a dirglielo quando tutto sarà sistemato.

"Voi tre, dove andate vestiti così belli?" domanda, incuriosito, Kaminari.

"Una cena" si limita a rispondere la bruna, per poi camminare verso l'uscita, seguita da noi.

Ci dirigiamo a passo svelto alla fermata dell'autobus, che dovrebbe passare tra qualche minuto, e, una volta giunti a destinazione, eccolo arrivare.

Saliamo e prendiamo posto, io accanto al bicolore, mentre Yaoyorozu di fronte a noi. Hanno entrambi un'espressione preoccupata, sembrano essere nervosi, perciò resto in silenzio durante tutto il viaggio.

Il mio sguardo è fisso sul finestrino, attraverso il quale osservo il paesaggio muoversi e cambiare velocemente. Mi aiuta a distrarmi, anche se non per molto, dato il bus si ferma all'improvviso.

"È la nostra fermata, andiamo" afferma il bicolore alzandosi dal sedile, per poi recarsi verso l'uscita.

Percorriamo qualche metro, prima di fermarci di fronte ad una dimora dalle grandi dimensioni. I due percorrono un viale, mentre io resto per qualche istante fermo all'entrata a fissare la grande abitazione.

Deglutisco e poi mi faccio avanti, avanzando tremante verso la porta d'ingresso. Yaoyorozu suona al campanello, e ci vuole un po' prima che due figure, entrambe femminili, vengano ad aprirci.

𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora