PERFETTI SCONOSCIUTI

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Ragazzi/e pronti per questo capitolo?
Io lo definirei breve ma intenso.
La descrizione iniziale mi fa sentire davvero a casa, poi capirete perché.

Buona lettura🦋
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Eravamo in viaggio verso la stazione di King's Cross, situata a nord di Londra.
I maghi e le streghe si servivano di binari magici nascosti all'interno di essa, come il Binario 9¾,
per arrivare all'Hogwarts Express diretto alla stazione di Hogsmeade.

In macchina eravamo io ed Hermione sedute ai sedili posteriori e in quelli anteriori i suoi genitori insieme a Grattastinchi, il gatto di casa.

-"Avete preso tutto?" la signora Granger in preda al panico cominciò con la sua sfilza di domande.

Un classico che accade una volta all'anno, fortunatamente direi.

-"Sì mamma." rispose Hermione.
-"I libri e le divise?" domandò.
-"Sì mamma." rispose ancora mia sorella.
-"Grattastinchi è con te, gli hai dato da mangiare?" chiese nuovamente.
-"Mamma, avevi detto di averlo preso tu.
Dovresti tenerlo sulle tue ginocchia." sentenziò Hermione.
-"Sì scusami tesoro, lo sai come sono fatta.
In queste situazioni vado letteralmente in panico." rispose la dolce signora.
-"Victoria sei sicura di aver preso tutto? Siamo ancora in tempo per tornare indietro." esclamò il signor Granger, in cerca del mio sguardo dallo specchietto retrovisore.
-"Tranquillo Michael, tutto sotto controllo." a quella mia risposta i genitori di Hermione si voltarono a guardarsi.

Desiderano con tutto il cuore che io li chiamassi 'mamma' e 'papà'.
Michael e Sophie sognano di diventare una vera e propria famiglia tutti e quattro insieme.
Purtroppo non sono mai riuscita a regalargli questa gioia.
Nonostante mi avessero adottata all'età di undici anni, ancora non mi sento pronta a fare questo passo che per me è davvero importante.
Non avendo mai avuto un punto di riferimento stabile, fatico a credere che finalmente dopo tanto tempo qualcuno si sta prendendo cura di me.
Probabilmente in questo mio atteggiamento, nel rifiuto di riconoscerli come miei genitori, nascondo una forte paura e rabbia che convivono in me fin da piccola.

-"Perdonami Sophie, non volevo offenderti." mi rivolsi con tono dispiaciuto alla madre di Hermione che, con l'amore che solo una madre può dare, mi afferrò il viso e mi baciò la fronte-"Tranquilla figlia mia, non abbiamo fretta!" sospirò.

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Stazione di King's Cross

Ogni anno era un'emozione indescrivibile arrivare lì, sapendo ciò che mi aspettava dopo.
Il brusio della folla in continua corsa mi distraeva dal fischio dei treni in partenza, che segnavano l'inizio di una nuovo capitolo della mia vita.
L'atmosfera era dettata dal calore degli abbracci di chi si rincontrava dopo tanto tempo e dalle lacrime di qualche addio, che invece lasciava l'amaro in bocca.

Passeggiare tra la gente, osservare le loro facce ed immaginare la vita di ognuno di loro è il mio passatempo preferito.
Adoro viaggiare con la fantasia e pensare cosa si nasconde dietro l'espressione degli sconosciuti, quali sono le loro emozioni ed i progetti nascosti.
So che ognuno di loro possiede un trascorso di vita differente, combattendo le proprie battaglie e le sfide che la vita pone davanti.
Con il tempo ho imparato che non tutto ciò che appare a primo impatto corrisponde alla realtà, per questo sono solita non giudicare mai un libro dalla copertina.
Non mi faccio influenzare dai pregiudizi e preconcetti dettati dalla società, ma preferisco andare a fondo e conoscere l'anima delle persone.
Andare oltre le apparenze senza fermarsi ai pregiudizi me lo hanno insegnato i signori Granger.

IMMORTALWhere stories live. Discover now