CUORE

27 2 0
                                    

L'ultimo dettaglio che i miei occhi scorsero, prima di sparire nel nulla, fu la pietra d'Acquamarina al collo della Umbridge.
Nel momento in cui la sua immagine mi rimbalzò contro era già troppo tardi, perché Theodore mi aveva trascinata con se' alla Gringott, tramite la materializzazione,

Mi sentii così impotente da stare male.

Alla pietra di Acquamarina di Crysania ci ero molto legata.
Durante il periodo natalizio, prima del Capodanno, la utilizzai talmente tante volte per calmarmi e ritrovare la pace, che a volte percepivo la "stanchezza" di quest'ultima per l'abuso di utilizzo che ne facevo. In quell'arco di tempo, avevo tanti pensieri per la testa che mi ostinavo a chiamare problemi. Uno tra quelli: l'amore.
Quando mi sentivo sconfortata da quest'ultimo, prendevo l'Acquamarina. Adagiavo la pietra tra le mie mani, stringendola nei palmi, e chiudevo gli occhi. La sensazione di pace che mi recava era imparagonabile.

Era come se la sua quiete si diramasse nelle estremità del mio corpo, fondendosi con esso attraverso ogni centimetro della mia epidermide. Fino al cuore.
Guarendomi.

Niente e nessuno riusciva a farmi sentire in quel modo. Almeno in quel periodo.

Quando la ricevetti in dono da parte di Theodore per il mio diciottesimo compleanno, decisi di conservarla con cura all'interno di un vecchio portagioie di mia madre: un cofanetto di legno, color panna, con delle rosee dipinte a mano sulla sua copertura.

Ogni qualvolta mi sentivo stressata, la riprendevo.
Riaprivo quel cofanetto e stringevo la pietra.
Ad ogni uso faceva sempre più fatica ad aiutarmi, ma non capivo il perché.

Solo adesso, dopo un anno trascorso senza di essa, credo di aver compreso il motivo.
Perché, ogni minima difficoltà, cercavo un suo aiuto.

Persi quasi totalmente la capacità di riuscire a domare autonomamente i miei sentimenti. Soprattutto il dolore.

Se mi capitava di soffrire ancora per il presunto tradimento di Theodore, usavo l'Acquamarina.

Se riflettevo sul mio rapporto con Draco, scervellandomi sul significato di ogni suo comportamento, studiando ogni sua minima mossa per capire se anche lui provasse qualcosa per me, trovavo conforto nella pietra.

Se i sentimenti prendevano il sopravvento, dolore e amore, diventando talmente potenti da non riuscire a controllarli, cercavo disperatamente il suo aiuto. Per paura di perdermi.

In passato, come un burattinaio fa con i suoi fantocci, erano le emozioni a controllarmi.
Ed io mi sentivo come quei poveri burattini e marionette, sballottati a destra e manca durante uno spettacolo che divertiva solo gli altri.

Adesso no, ero io a domarle. E, celarle alla vista di chiunque non meriti di fare parte di esse, era diventata la mia specialità.

Tutte le emozioni o qualsiasi tipo di sentimento avevano sempre avuti un'importanza immane nella mia vita.. ma allo stesso tempo le avevo anche sottovalutate.

Soprattutto l'amore.

L'amore, a volte, é cosí travolgente da accecare chi lo prova, bendando gli occhi del cuore. Lasciando che questo abbia aspettative più alte della realtà, che poi crollano non appena si torna lucidi. Abbastanza da comprendere l'inganno. Troppo poco da riuscire a sopportare il dolore che viene dopo la delusione.
Io, spesso, avrei preferito strapparmi il cuore dal petto e sanguinare fino alla morte pur di non provare amore. Nemmeno una briciola.

Per questo imparai a nasconderlo, domarlo. Ma soprattutto non mostralo mai.

Incassai l'ennesimo colpo. Lo trasformai in lezione di vita che, come tale, mi insegnò che ad ogni azione ne corrisponde una reazione uguale e contraria.
Per cui, nell'instante in cui tentavo di nascondere qualsiasi tipo di emozione o sentimento, ci riuscivo, ingannando tutti con una maschera di apatia sul volto.

IMMORTALTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang