COME NEVE

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Prima di lasciarvi al capitolo ci tengo a fare una comunicazione.

Come sapete e come spero di avervi trasmesso, cerco di portare con i miei capitoli un po' delle mie idee e utilizzare queste ultime per parlare di me, anche se in maniera velata.
Solitamente sono una persona molto precisa, che rispetta sempre i propri doveri.
Ma soprattutto, sono una persona che ci tiene a far trasparire tutta la sua sincerità e affetto nei vostri confronti.
Anche se veniamo da posti diversi.

Perché questa premessa? Adesso chiarisco tutto.
Purtroppo, non sempre, si è capaci di mantenere una certa costanza nella propria vita.
Nel mio caso non per mia volontà.
Quindi bando alle ciance, ci tengo ad avvisarvi che la prossima settimana dovrò pubblicare solo due giorni (poi vi dirò con precisione quali)
La decisione è stata presa a malincuore, perché cerco di tenervi lontani/e il più possibile dalle dinamiche che fanno parte della mia vita.
Stavolta però ho avuto un problema che mi ha staccata un po' dal social, infatti chi mi segue su TikTok avrà notato la mia presenza sporadica.
Voglio essere limpida con voi.
Essendo rimasta indietro con i capitoli, e sapendo che ho bisogno di tempo per scriverli come dio comanda, ho deciso che per la settimana prossima andrà così.

Mi scuso per il disagio, spero possiate capirmi.
In ogni caso non vi preoccupate per me,
più in là vi racconterò cosa è successo🤍

Buona lettura🦋
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Miravo verso il basso con espressione calcolatrice.
Scrutavo il viso di ognuno degli invitati, dall'alto delle scalinate principali di casa mia.
Dall'alta postazione riuscivo a vedere qualsiasi dinamica, a tal punto da intercettare anche un minimo movimento.
Esattamente come un Dio che osserva il suo creato.

Siete tutti uguali.

Presenti tutti signori altolocati.
Tra questi non c'era uno che non tenesse un sigaro cubano tra le labbra.
Smoking fatti su misura e comprati nelle boutique più chiacchierate del mondo magico.
Mocassini talmente lucidi che ci si poteva riflettere la propria immagine all'interno come in uno specchio.
Le donne, anch'esse tutte uguali.
Indossavano abiti costosissimi e grossi cappelli che coprivano quasi del tutto la loro visuale.
Tutti parlavano.
Chiacchieravano di cose futili.
Davano aria alla bocca, ma d'altronde non avrebbero potuto fare altrimenti o comunque non m'aspettavo nient'altro che questo.
Introducevano discorsi di politica, circa la decadenza dell'economia e sulla sacrosanta importanza del potere.
Soprattuto dei soldi.
Tutto il loro mondo girava attorno al denaro e questioni di purezza di sangue.
Per loro, non c'era nulla di più dignitoso che essere una famiglia benestante, classificata nella sezione delle famiglie Purosangue.
Le privilegiate.

Alla festa erano presenti la maggior parte delle famiglie appartenenti alle Sacre Ventotto.
Ovviamente, mio padre ci teneva alla loro presenza, o forse teneva più al fatto d'illudersi a sentirsi parte di un élite ristretta e venerata di persone vuote, anche solo per una sera.

Tra loro spiccavano i Black.
Rappresentati dalle mie zie Andromeda e Bellatrix, quest'ultima accompagnata da suo marito Rodolphus Lestrange.
-"Che figo mio nipote! gridò zia Bella tra la folla con una nonchalance invidiabile, tanto che qualsiasi persona presente nella sala si voltò a guardarla.
Appena sotto di me, all'inizio della gradinata c'era mio padre in compagnia dei Greengrass e la famiglia Parkinson.
Essendo lontani non riuscivo ad ascoltare l'argomento dibattuto ma c'avrei scommesso il mio gufo che parlassero dei soliti problemi al Ministero, o quantomeno l'importanza della purezza di sangue nel mondo magico.
Con uno schiocco di dita riuscii a distrarmi per focalizzare lo sguardo su mia madre, pronta ad accogliere altri ospiti.

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