LEGAMI

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•Pov's Draco

Bellatrix ed io ci smaterializzammo al bivio di una piccola stradina che divideva lo squallido vicolo di Notturn Alley dal polo economico del mondo magico londinese: Diagon Alley.
Pochi metri più avanti, entrando nel cuore del paese, svettava sulle minuscole botteghe uno dei più alti ed antichi palazzi, dove streghe e maghi depositavano i loro averi. La Gringott, Banca dei Maghi.

Ed era lì che eravamo diretti.

Al suo ingresso, la mia attenzione venne catturata dal candore degli scalini di marmo bianco e dal color bronzo del portale che conduceva ad una seconda porta. Quest'ultima sui toni dell'argento puro, e decorata da un'incisione particolare:

"Straniero, entra, ma tieni in gran conto
quel che ti aspetta se sarai ingordo.
Perché chi prende ma non guadagna,
pagherà cara la magagna.
Se cerchi nel sotterraneo
un tesoro che ti è estraneo.
Ladro avvisato mezzo salvato:
Più del tesoro non va cercato."

Bellatrix, affiancandosi alla mia spalla sinistra, stese un braccio all'altezza del petto per bloccarmi-"Rimani dietro di me, i folletti sono esseri non molto amichevoli." sentenziò, senza voltarsi neanche a guardarmi, come se avesse già dato per scontato che io fossi rimasto in silenzio e avessi seguito il suo ordine indiretto.
Senza scompormi ulteriormente, feci un passo in avanti per scollarmi le sue mani di dosso-"Non mi toccare. Te lo dissi già una volta, non fartelo più ripetere." risposi con tutto il disprezzo che nutrivo nei suoi confronti-"Ricorda che sono un Malfoy.." mimai um gesto sull'addome come se questo potesse ripulirmi del suo tocco-"Faccio ciò che voglio."
-"È un ordine, moccioso.." sbraitando, mi superò nuovamente-"Non sai quello che t'aspetta, non immagini neanche."
-"Da quando cerchi di proteggermi? "
-"Sono pur sempre tua zia, portami rispetto e ascoltami per una volta."
-"Il rispetto si guadagna, ma soprattutto deve essere reciproco. Tu, per me, non ne hai avuto."
-"Pensa almeno a tua madre, mettiti nei suoi panni. Se dovesse succederti qualcosa la responsabilità sarà tutta mia."
-"Tu l'hai fatto? Ti sei messa nei miei panni? In quelli di tua sorella?
Hai pensato che, con quello che mi hai fatto e come l'hai fatto, sei riuscita a strapparmi per sempre la libertà.. la spensieratezza di un ragazzo, all'epoca di soli diciotto anni?
Evidentemente no, perché sei solo una pazza egoista, a cui non interessa nulla di ciò che sentono gli altri." rimasi fermo nella mia posizione, sia fisica che mentale.

Per troppo tempo mi son lasciato trascinare dalla paura e terrore di non poter reagire e ribellarmi, finendo in catene, come quella notte.

Bloccato dal peso dei pensieri.
Dei doveri.
Dall'angoscia.
Dal panico più totale.

Metabolizzare quanto subito da lei non é stato semplice, probabilmente rimarrà uno di quegli episodi che non supererò mai.

Intanto il tempo é passato.
Le cicatrici sono rimaste tutte dov'erano.
Alcune ancora visibili, altre meno, ma sono quelle che fanno più male: sul cuore.
Ed è proprio quest'ultimo ad aver incassato più colpi di tutti. Senza lamentarsi mai.
Con pazienza si è sottomesso alla cattiveria.
Ha sopportato una quantità immane di dolore, perché sperava che, dopo tanta pioggia, sarebbe uscito un sole cocente.

Purtroppo non é stato così.

La pioggia incalza, giorno dopo giorno.
Diventando tempesta impetuosa. Troppo potente.
E non c'é verso che spiova, il cielo resterà nuvoloso per il resto della mia miserabile vita.

IMMORTALWhere stories live. Discover now