LEGILIMENS

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Prima di questo capitolo ci tengo a fare due precisazioni:

La prima: alcune parti citeranno personaggi ed eventi, realmente esistiti in Harry Potter, a cui ho dovuto necessariamente apportare delle modifiche per la trama.

La seconda: siamo vicini alla fine.
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo.

Buona lettura🦋
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Draco ed io non chiudemmo occhio per tutta la notte.

Spesso si dice che per chiarirsi bisogna parlare, scegliendo con attenzione le parole più giuste da usare per creare un discorso logico. Dosare i ritmi, scandire le pause in modo da far arrivare al destinatario anche i sentimenti provati dal mittente.

Lui però, prese la decisione di farsi leggere la mente.

Senza vergogna, confessò di non sentirsi in grado di raccontare al meglio ciò che l'aveva segnato durante tutto l'anno della sua, mia e nostra assenza.

-"Sei sicuro?" Lo guardai negli occhi, che incrociando i miei divennero subito lucidi-"Mi fido di te." Li abbassò per non piangere.

Non aggiungemmo altro perché i fatti avrebbero già detto abbastanza.
Sfilai la bacchetta dalla tasca anteriore della mia felpa, tentando di impugnarla con decisione ed estrema precisione.
Nella mia mente regnava il caos.
L'ansia e la paura di sbagliare, e recare altra sofferenza alla mia persona, si scontravano tra loro.

-"Legilimens" pronunciai tra le labbra.

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Vedo casa mia.
Il suo piccolo giardino.
La macchina di mio padre sempre impeccabile.
Accanto ad essa, posso scorgere i contorni della bici di mia madre. E all'interno del cestino di quest'ultima, la sua solita spesa di libri.

L'atmosfera è serena.
Nel cielo si mescolano alla perfezione le sfumature più belle del rosso e l'arancione, insieme all'oro del sole calante.

É uno dei tramonti più belli che abbia mai visto.

-"Fai ciò che ti ho detto."

Riconosco la voce melliflua del professor Piton, materializzatosi accanto la mia figura, parlare con il ragazzo dagli occhi color ghiaccio.

-"Chiedi dell'Acquamarina ai genitori di Victoria e, una volta presa, nascondila."

Aggiunge, prima di sparire.

Volto il capo verso sinistra.
Riesco a percepire la preoccupazione nello sguardo perso di Draco. E solo Dio sa quanto avrei voluto stringerlo a me in quel momento, ma purtroppo è solo un ricordo.

Non appena comincia a camminare, decido di seguirlo con discrezione alle sue spalle.

Velocemente percorre l'entrata del giardino di casa mia, arrivando fuori la porta.
Prima di bussare il campanello tira un lungo respiro. Aggiusta i capelli nervosamente. Sistema l'orlo del suo dolcevita nero. Attende ancora un paio di minuti. Poi, finalmente, bussa.

Sophie: "Un attimo, arrivo!"

La voce calda e accogliente di mia madre avvolge completamente il mio stomaco. Stringendolo forte.

IMMORTALDove le storie prendono vita. Scoprilo ora