TEATRO

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Oggi due per farmi perdonare.

Pian piano ci dirigiamo verso la fine del nostro luuungo percorso insieme.

Ogni cosa a suo tempo.
Adesso godetevi quest'altro capitolo.

Buona lettura🦋
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Le grosse ante dell'Armadio Svanitore si chiusero ai loro occhi. Lentamente. Proprio come farebbe il sipario davanti al pubblico a teatro, determinando la fine del primo atto dello spettacolo.

-"Harmonia.. nectere.. passus."

Pronunciai intenzionalmente con indecisione la formula dell'incantesimo di sparizione, in modo da annullarne gli effetti per poter restare lì.

Attesi in assoluto silenzio all'interno dell'armadio, per origliare la loro conversazione e spiare da una piccola fessura i loro gesti, sperando di decifrare dei possibili significati nascosti.
Volevo capirne di più delle parole usate da lui, nei confronti di lei. Gli sguardi di lei, su di lui.
Poiché nonostante la fine certa della loro storia, dopo il modo in cui si erano protetti a vicenda poco prima davanti ai miei occhi, non mi erano chiare alcune situazioni.
La veridicità di certi legami.
Nonostante le promesse fatte, con l'una e con l'altro.

"Ti stai impegnando ad essere eletto come suo schiavo di fiducia?"

La rabbia di Victoria era palpabile.
Quasi tagliente quanto un coltello affilato, che ad ogni sua parola, affondava nelle mie viscere.
Sempre più in profondità.
Fino ad arrivare al cuore.

"Immagino sia impegnativo il lavoro di Mangiamorte, o sbaglio?"

Per lei ero solo un Mangiamorte.
Un assassino qualsiasi.
Uno che non merita perdono.

Di conseguenza non avevo più un nome.
Non ero più il suo Draco, e forse, non avrei avuto più la possibilità di ritornare ad esserlo.

Purtroppo o per fortuna, il mio cervello mi spinse a non perseverare in quell'opera di spionaggio.
Ed io, per una volta, decisi di ascoltarlo.
Probabilmente se avessi lasciato parlare il cuore, avrei ostinatamente continuato a studiarli, e so per certo che mi sarei fatto del male.

Mi torturava l'anima il modo in cui Theodore riusciva a starle vicino pazientemente, farsi ascoltare senza che lei lo aggredisse, ma soprattutto toccarla.
Il peggio era che Victoria non glielo impediva.
Anzi, sembrava quasi le piacesse.

Non avrei retto altro tempo senza evocare qualsiasi tipo di Maledizione e distruggere tutto ciò che mi capitasse a tiro. 

Avevo sempre detestato quella sensazione.
Quella piccola scintilla trascurata che, con il giusto innesco, riusciva a propagare le sue fiamme diventando un fuoco minaccioso.
Abbastanza potente da far ardere il mio intero stomaco, riducendolo in cenere.
Lasciando solamente un vuoto.
Incolmabile.

La gelosia: acerrima nemica dell'amore, spegne il cuore come la cenere estingue un incendio.

L'oscurità di Magie Sinister fece breccia nella mia anima tormentata, fondendosi con essa.
-"Dracuccio." una voce squillante penetrò il mio udito in una maniera così brusca che quasi sentii dolore ai timpani.

IMMORTALWhere stories live. Discover now