8. Dubbi e tormenti

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"Hesitated and full of regrets, couldn't protect with those hands.

Every time you wipe those tears... you will get stronger".

[Ready to, BNA Opening]

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-Di cosa volevi parlare?- era la voce di Deku.

Akiko si appiattiva con la schiena sul muro, silenziosa, mentre le sue orecchie captavano benissimo i suoni delle loro voci. Accanto a lei, c'era Bakugo: erano insieme quando avevano visto Shoto e Midoriya allontanarsi. Akiko era rimasta incuriosita da quell'atteggiamento del cugino e, quindi, inizialmente non aveva fatto molto caso a Bakugo, mentre seguiva i due di nascosto. Per questo, inizialmente si era sorpresa di esserselo trovato accanto, il quale l'aveva seguita per capirci meglio anche lui. L'albina aveva trattenuto dentro di sé una qualche esclamazione, quando il biondo le aveva fatto cenno di stare in silenzio con lo sguardo.

-Sono stato sopraffatto- aveva iniziato Shoto e Akiko era rimasta stranita, assottigliando lo sguardo e cercando di capire cosa intendesse.

-Così tanto che ho rotto il mio giuramento-.

La ragazza si mise a sgranare gli occhi dalla sorpresa, e Bakugo la fissava con un sopracciglio alzato. Ma l'albina era troppo sorpresa dalle parole che stava sentendo, così come da quelle seguenti. "Ha usato le sue fiamme? Quando?!".

-Cosa... intendi... dire?- chiese Midoriya, titubante.

Akiko dovette trattenersi con tutta se stessa quando aveva sentito Shoto chiedere a Deku, se lui fosse il figlio segreto di All Might.

"Ok, io non ne so molto, anzi non so nulla... ma da dove gli è uscita quella teoria?!".

Quando, però, il discorso era avanzato, Shoto ammise la verità sul padre, sulla sua cicatrice che la madre gli aveva provocato, sulla sua ambizione e il motivo per cui non voleva mai usare la sua parte sinistra, la parte di Endeavor. Nel sentire quelle parole, il viso di Akiko si era calmato, i suoi occhi verdi erano puntati davanti a sé, seri ma tristi allo stesso tempo.

Non aveva mai creduto che lui potesse parlare con qualcuno di quell'argomento... ma Akiko, in qualche modo, non si sorprese. Piuttosto, sentendo tutta quella rabbia insita dentro di lui, dentro Shoto, lei ebbe un senso di dejavù. Per un attimo le sembrava di vedere se stessa, e la figura di Kanna scivolava fuori dai suoi ricordi, insieme a tutti i sentimenti che aveva provato per colpa sua.

Sentire Shoto le fece capire di essersi rammollita: per un attimo, aveva perso di vista il suo obiettivo.

Kanna.

Doveva farle capire che anche lei poteva diventare un eroe, nonostante la bluastra non lo credesse possibile.

Doveva farle prendere la piena responsabilità di tutte le sue azioni, delle malefatte che aveva compiuto.

Al più presto.

Più esitava o ritardava, più Kanna aveva spazio per aumentare la sua fedina penale.

Quando Shoto e Deku finirono quella discussione, allontanandosi, la sua determinazione rimase sui suoi occhi verdi. Semplicemente, si staccava dal muro e si allontanava, silenziosa e senza rivolgere la parola oppure un singolo sguardo al ragazzo accanto a lei.

Bakugo la guardava allontanarsi con uno sguardo sorpreso, non solo da ciò che aveva origliato, ma anche dall'espressione sul volto della ragazza-tigre. Però non era riuscito a fermarla, e neppure a chiamarla per chiederle più informazioni. Rimase lì fermo per qualche altro secondo, prima di allontanarsi dal posto anche lui.

Tigre di Giada | BNHA [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora