14. L'inevitabilità degli eventi (1)

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"Sitting on a square bench, gazing absentmindedly at the sky, I remember, like I did yesterday, how a little smile and petty quarrels made me so much stronger.

Since then I was searching for the other half of that broken moon, so that one day I can return by the full moon where cherry blossom flowers bloom".

[Sakura Mitsutsuki, Gintama Opening 13]

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Il villain continuava a squadrarla, sghignazzante e divertito da tutta quella determinazione che quella ragazzina mostrava.

-Cosa vuoi fare, senza la tua vista?-.

Yuuka Akiko prese un lungo respiro, ma non cedette alle provocazioni.

-Non sai che le tigri cacciano solitamente la notte?-.

Con quelle parole, fece un veloce scatto, balzando su di lui per calciarlo lontano da Jiro: non voleva assolutamente che potesse prenderla in ostaggio contro di lei. Per questo motivo doveva allontanarsi da lì—paradossalmente, l'amica sarebbe stata più al sicuro da sola, mentre era ancora addormentata, che con lei.

"Non appena finisco con lui, vado a riprenderla..!".

Yuuka Akiko aveva un olfatto più sviluppato di un normale umano, certo, ma era pur sempre una tigre e questi animali si affidavano meglio alla loro vista e all'udito per cacciare: adesso che combatteva contro un villain di notte, impossibilitata ad usare la vista, comprendeva molto di più quei predatori. Fortunatamente per lei, non importava se non poteva usare la vista: si trovavano all'interno di una foresta. Ogni passo e rumore, anche se flebile, riusciva a captarlo perfettamente. Per questo motivo non si sentiva in svantaggio—in quel momento e in quel luogo, lei era la più forte.

Era la sua tigre interiore a ruggirglielo, orgogliosa e prepotente come non mai.

Non poteva darle torto: cominciava ad odiare quel viscidume.

Dai rumori comprese che il villain si stava rimettendo in piedi, aveva persino iniziato a sghignazzare.

-Aah, perfetto... sei perfetta, Akiko! Non importa se hai solo quindici anni, qualche altro anno e sarai ancora più perfetta...- continuava a sghignazzare con le guance rosse e quei occhi languidi sulla sua figura. Non aveva bisogno di aprire gli occhi per notare come la stesse guardando.

-Non vedo l'ora di portarti da lei... così dopo potremo giocare quanto ci pare... non sei d'accordo anche tu... A~ki!-.

Le faceva davvero schifo.

-Non mi hai capita, allora. Non andrà mai come vuoi tu, e sai perchè?- aveva iniziato con un tono duro, facendo fuoriuscire tutta la rabbia che provava. -Perchè nessuno rapirà né me né Bakugo, questa notte. Tutti voi finirete sotto arresto e quando lo diranno ai telegiornali... Haruko saprà che ti ho pestato per bene, che deve mandarmi contro più di una mezza calzetta come villain per turbarmi!-.

In quel momento, Akiko era balzata nuovamente verso il villain, pronta per sferrare un ennesimo calcio.

-E non chiamarmi Aki!-.

Il secondo calcio era andato a segno, così si era mossa per assestare un pugno sullo stomaco, ma venne bloccato in pieno con una mano. Il villain non perse tempo e le aveva afferrato il viso con la mano libera.

-Su, apri gli occhi, cara la mia Aki~! Non voglio farti del male... voglio solo divertirmi con te! I combattimenti sono fatti per quei tipi pieni di muscoli-.

Tigre di Giada | BNHA [2]Where stories live. Discover now