7.1 Le Gall

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Il clima a gennaio non era mai stato molto clemente in Bretagna

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Il clima a gennaio non era mai stato molto clemente in Bretagna. E, quando quel giorno arrivò la tempesta, nessuno se ne fece meraviglia.

Chandra aveva programmato di stare a osservare il maltempo dalla vetrata dei suoi alloggi, distante dalle raffiche di vento e dalla grandine torrenziale, finché non fosse finito.

Era quasi certa che non avrebbe visto neanche un fedele al Tempio: nessuno era così folle da lasciare la propria casa con quel tempaccio. Quindi, concluso il rituale incontro con i Reverendi, avrebbe avuto l'intera giornata libera.

Era un programma giornaliero piuttosto semplice, ma comunque destinato a fallire come tutti i suoi predecessori.

Jesse si era presentato in riunione con una certa urgenza, avvisando Chandra che era stato convocato il Consiglio in via del tutto straordinaria. Chandra, a detta sua, era obbligata a presentarsi: era un'emergenza che pretendeva la presenza della Guardiana.

Chandra, in verità, essendo Guardiana non era obbligata a fare niente: aveva pieno diritto di rifiutarsi e nessuno avrebbe potuto contestarla – in sedi dove lei potesse udire, chiaramente. Ma l'agitazione sul viso di Jesse la bloccò dal precisarlo e la spinse ad accettare.

La seconda comunicazione strana della giornata riguardava il luogo dell'incontro: sempre secondo Jesse, dovevano essere loro a recarsi a Héos. Per forza.

E Chandra, nonostante la titubanza, non si oppose neppure a quello. Se persino Jesse Deroy stava prendendo l'incontro così seriamente, doveva trattarsi di una questione seria.

Adesso, Guardiana e Reverendo del Sole erano fuori dal Monastero a combattere contro il freddo, i proiettili di grandine e la pioggia a catinelle.

Benché fosse nascosta sotto un lungo parka, Chandra stava patendo il freddo come non mai. L'unica soluzione che trovò per porvi rimedio fu accoccolarsi al fianco di Jesse.

Jesse le scoccò un'occhiata perplessa ma non fece battute: mantenere l'ombrello controvento era decisamente più importante.

«Partiamo?» gli chiese Chandra, alzando lo sguardo su di lui.

Jesse storse il naso. «Devo fare io l'incantesimo?»

«No, faccio io con la mia grande conoscenza di Héos», ribatté Chandra.

Jesse storse le labbra in un ghigno. «Troppo distratta l'ultima volta che ti ci ho portata, Chichi?»

Chandra gonfiò le guance e s'imbronciò. Quell'espressione, unita alle braccia incrociate al petto, la facevano sembrare un pulcino inferocito. «Andiamo o vuoi fare il cretino sotto la pioggia?»

«Che permalosa che stai diventando.» Jesse le porse la mano.

Chandra non ebbe neppure il tempo di afferrarla: un colpo di vento improvviso irruppe fra i due.

Come Acqua e FuocoWhere stories live. Discover now