15.1 Trio - Artie

123 9 63
                                    

Arthur tamburellava annoiato sul legno scuro del tavolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Arthur tamburellava annoiato sul legno scuro del tavolo.

Al vertice più stretto, alla sinistra di Arthur, Jesse era in piedi a discutere animatamente coi funzionari, in particolar modo con sua zia Esther. Era da poco più di un mese che andava avanti quella storia: veniva recapitata una missiva al Monastero della Luna, Dundra non si degnava di rispondere e poi non si faceva altro che lamentarsene per ore e ore in Consiglio. Un circolo vizioso davvero snervante.

Arthur sospirò e dirottò lo sguardo di fronte a sé, dove il seggio alla sinistra del Sire restava ancora vuoto. Non capiva perché mantenerlo libero anche adesso che con la Luna non si avevano più contatti, e in un certo senso gli dava persino fastidio: quella sedia ignorata da chiunque non faceva altro che alimentare nelle sue fantasie l'immagine di Chandra in veste argentata, con l'anello del suo Ordine al dito, e al contempo sbeffeggiarlo perché faticava ancora ad accettare la realtà dei fatti.

Poi, un fogliettino trascinato sotto al suo naso da un paio di dita brune attirò la sua attenzione.

"Pesantuccia oggi, eh?"

Arthur si girò verso Nova, sedutagli accanto.

Alla fine, Jesse aveva seguito il suo suggerimento e aveva parlato con Nova senza nessun altro presente, proponendole un posto fra i funzionari di Héos. Proprio come Arthur si aspettava, lei aveva accettato subito con entusiasmo, anche se non sapeva molto bene le dinamiche di quella conversazione: Jesse non gli aveva riferito più di tanto e lui, con Nova, era ancora in freddo.

Arthur sfiorò con l'indice la carta e una scritta vi si incise sopra:

"Già."

Ripassò il foglio al mittente.

L'espressione gasata di Nova si spense in un attimo. Arthur distolse lo sguardo da lei.

Un po' gli dispiaceva tenere la confidente di una vita a debita distanza, ma non si sentiva ancora pronto a discutere con lei. Se comprendere le motivazioni dietro il comportamento di Jesse era stato più semplice del previsto, complice il fatto che gli avesse promesso di fare qualcosa per la condizione di Chandra, lo stesso non valeva per Nova.

Arthur sapeva che l'antipatia di Nova verso sa chérie era nata quasi a pelle, per motivi a lui ignoti e che lei non si era mai premurata di spiegare nel dettaglio, e al momento non trovava alcuna argomentazione che potesse giustificarla ai suoi occhi. Neanche spiegarle, la famosa volta al Tempio, cosa davvero era successo fra i due rivali l'aveva smossa dai suoi preconcetti; anzi, si poteva dire che li avesse peggiorati, considerando che aveva definito Chandra una persona tossica.

Perché insistere ancora se, tanto, Nova non sembrava aver capito il problema?

«Dichiaro ufficialmente chiusa quest'ennesima assemblea di Consiglio», dichiarò Jesse, tutto a un tratto, lasciandosi cadere sulla sedia.

Come Acqua e FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora