9.3 Capirsi

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Poco dopo, Jesse si staccò e la guardò

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Poco dopo, Jesse si staccò e la guardò. Stava aspettando una sua reazione, la stessa che era mancata durante il bacio. Non per colpa di Jesse, s'intende: lui aveva provato ad approfondire il contatto; era stata Chandra a restare impassibile dall'inizio alla fine.

Chandra si portò due dita alle labbra socchiuse. «Mi hai baciata.»

Il pomo d'Adamo di lui sobbalzò. «Non ho resistito.»

«Tu hai una ragazza», gli ricordò.

«E tu sei innamorata di un altro.»

«Infatti.» Sì, Chandra Noyer era innamorata di un altro, di Arthur Leblanc, e lo sarebbe stata per sempre. Niente e nessuno lo avrebbe cambiato, neanche il Cielo.

Jesse le mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi rimase su quel lato del viso a carezzarle la guancia. «Sei bellissima, oggi.»

Chandra sentì le gote pizzicare. «Grazie. Credo.» Non era una tragedia arrossire per un ragazzo che non fosse Arthur, vero? Ricevere complimenti era piacevole a prescindere da chi li faceva, no?

Interrompendola nel suo flusso di paranoie, Jesse spostò la mano sotto al mento di Chandra e le alzò il viso. Lei, non appena entrò in collisione con i suoi occhi azzurri, smise di respirare.

Forse era una conseguenza delle confidenze, ma Chandra non riusciva a smettere di fissarlo. Non si era mai accorta che Jesse era riccio quando non teneva fermi i capelli col gel, di quanto la linea della sua mascella era ben disegnata e di quanto le sue spalle erano ampie. Non si era mai accorta, prima di quel momento, di essere attratta dai suoi lineamenti duri e virili.

Come se le avesse letto nella mente, Jesse socchiuse gli occhi e si avvicinò, cercando di nuovo le sue labbra. Chandra, però, stavolta aveva tutto sotto controllo.

«Dovresti andartene», gli disse, indietreggiando con il busto. «Prima che la situazione degeneri.»

«Perché?» Jesse tentò di spostare il braccio che Chandra aveva frapposto fra loro, senza successo. «Non ti sta piacendo?»

«Non c'entra questo.»

Jesse sospirò e si ritirò. «C'entra che non sono Artie, giusto?»

Chandra abbassò l'arto e distolse lo sguardo, incapace di sorreggere quello azzurro e umiliato di Jesse. «Scusami.»

«Ho capito.» Jesse si passò le mani sul viso «Scusami tu: mi sono lasciato prendere dal momento.»

«N-non fa niente», rispose Chandra, sempre senza guardarlo in faccia. «Penso possa succedere di confondersi dopo essersi... capiti.» In realtà no, non sarebbe dovuto succedere, soprattutto se si era impegnati come lo era Jesse; ma Chandra supponeva che lui se ne fosse reso conto da sé, osservando la sua espressione tesa e funerea.

«Posso darti un consiglio, prima di andarmene, Chichi?»

«S-sì, ovvio», disse Chandra, troppo imbarazzata per negargliela.

Come Acqua e FuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora