Quando nasce l'amore

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23 Aprile

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23 Aprile

Era il pomeriggio e nel Parco Maruyama a Kyoto era in corso la festa di Hanami.

Tutte le persone erano li per vedere i fiori di ciliegio in fiore.

Un bambino era presente con i suoi genitori e mentre giocava poco distante da loro vide una bambina avvolta da un bellissimo Kimono azzurro su la parte bassa mentre quella alta era rosa con tantissimi rami di fiori di ciliegio.

Lei cantava sotto quel fiore mentre la lieve brezza gli muoveva i capelli facendola splendere di una bellezza unica.

Quando distolse lo sguardo e lo riportò sotto l'albero non la vide più e ci rimase male non sapendo nemmeno come si chiamasse.

23 Aprile

Erano passati dieci anni e quel giorno Armand era andato al solito albero.

Ogni anno dalla prima volta che l'aveva vista lei era lì con il solito kimono blu e rosa.

Si mise ad aspettarla anche quel giorno.

Lei apparve nel suo solito kimono iniziando a cantare, ma questa volta la sua voce era triste.

Non sapeva cosa stesse succedendo per questo si avvicinò posandole una mano su la spalla.

A quel tocco lei sussultò voltandosi con le lacrime che bagnavano il suo volto.

Con un tocco delicato della mano gliele cancellò domandandogli: «Come mai stai piangendo? Le lacrime rovinano il tuo bellissimo volto»

«Non potrò più tornare qui. Mi piace stare qui, però, mio padre pretende che mi sposi entro due anni con una persona che non amo» ammise con voce tremante.

«Questo è ingiusto. Non tiene conto del tuo cuore...» disse il ragazzo sorridendo.

Guardò il ragazzo con dolcezza: «Il mio cuore appartiene da anni a una persona che è sempre qui a sentirmi cantare. Era convinto che non lo vedessi, però, mi rendeva felice»

«Potresti cantare per me ancora una volta» gli chiese lui.

Senza indugiare quella che aveva sempre pensato fosse una ragazza iniziò a cantare parlando del suo mondo, della sua gabbia dorata che la uccideva ogni giorno di più.

Al termine della canzone guardò il ragazzo al suo fianco dicendo: «Forse mi hai scambiato per una ragazza. Lo fanno in tanti, però, il mio nome è Angel. Sono un ragazzo o per meglio dire sono una come la chiamate voi...» ci pensò su per qualche minuto: «Sirena...»

«Non me l'aspettavo...» ammise lui sorridendo: «Io sono Armand e per vedere il tuo sorriso ogni giorno, per poter ascoltare la tua bellissima voce sarei disposto a sposarti in questo stesso istante»

«Davvero?» chiese sorpreso da quelle parole.

«Sì!» rispose lui sicuro di sé.

«Potresti dirlo anche a mio padre?» gli chiese con le lacrime che bagnavano nuovamente il suo volto.

Alla sua domanda, Armand, annuì aggiungendo: «Lo farei oggi stesso»

Notò subito un uomo alle spalle del ragazzo pronto a dire qualcosa così prese la situazione al volo. S'inginocchiò davanti a lui chiedendogli: «Mio bellissimo Angel, ancora prima di conoscere il tuo nome e la verità su chi sei mi sei entrato nel cuore. La prima volta che ti ho visto avevo dieci anni, da quel momento non ho passato un giorno della mia vita senza cercarti per la città e tutti i luoghi dove sono stato sapendo che ogni anni il 23 di Aprile ti avrei trovato qui sotto quest'albero» s'interruppe un attimo solo senza distogliere lo sguardo dal suo aggiungendo: «Ti amo, Angel. Questo amore è forte e sincero. Sincero come il tuo cuore che all'idea di non poter tornare qui soffre e fa scivolare lacrime di dolore dai tuoi bellissimi occhi azzurri, per questo ti chiedo sotto questo stesso albero: Mi vuoi sposare?»

«Armand, io...» non seppe cosa dire e per quelli che sembravano un eternità disse: «Sì. Sì, voglio restare qui con te. Voglio vivere al tuo fianco conoscendo questo mondo, conoscendo meglio te e non solo il tuo sguardo»

Il ragazzo non aveva niente con sé che potesse mettergli al dito per questo si alzò raccogliendo un rametto fiorito dal loro albero porgendoglielo dicendo: «Non ho con me un anello che possa donarti, però, ti dono questo rametto fiorito promettendoti di prenderti un bellissimo anello»

Angel sorrise divertito dicendo: «Aspetta. Non hai bisogno di un anello dopo avermi detto con sincerità del tuo amore per me. Al momento ho solo bisogno di essere baciato da te»

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte baciandolo con dolcezza mentre una lieve brezza muoveva i fiori su di loro ed il loro profumo li circondò.

Rimasero sotto quell'albero, raccontandosi tutto quello che dovevano sapere l'uno dell'altro, fino a quando le stelle non illuminarono il cielo sopra le loro teste.

Solo in quel momento Armand gli diede un tenero bacio alzandosi da terra porgendogli la mano aiutandolo a fare la stessa cosa per poi portarlo a casa sua sapendo che poteva restare lontano dal mare per tutto il tempo che voleva grazie alla collana che portava al collo.

Per non tenerlo troppo lontano da casa si sarebbero trasferiti nella sua villetta vicino all'oceano nel quale poteva tornare se ne sentiva la mancanza. 

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