L'amore nasce quando meno te lo aspetti

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Lui era un cacciatore

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Lui era un cacciatore.

Lui era lo spirito della natura.

Il cacciatore era in difficoltà, da tempo aveva finito le sue scorte di cibo e lo spirito vedendolo giorno per giorno camminare nella neve alta perdendo sempre di più le forze decise di aiutarlo.

Si presentò a lui.

I suoi capelli corvini brillavano toccati dal sole, la sua pelle era candida come la neve stessa e le sue labbra si mossero lente e sensuali incantando il cacciatore: «Giovane signore, cosa fatte in questo luogo sperduto?»

«Ero in cerca di provviste per passare l'inverno, ma ormai sono troppo stanco per andare avanti» lo spirito della natura allora gli sorrise: «Se vorrai sarò io il tuo cibo...»

Quelle parole sconvolsero il cacciatore che allungò una mano verso di lui.

Per niente intimorito lo spirito si avvicinò a lui e si lasciò accarezzare il volto: «Non potrei mai farti del male. Ho bisogno di nutrirmi e riposarmi, ma mai potrei sacrificare la tua vita, giovane spirito della natura»

Senza troppo fatica lo spirito condusse il cacciatore nella sua casa e gli preparò qualcosa da mangiare. Quell'uomo gli piaceva l'aveva osservato a lungo e ogni volta che ammazzava un animale pregava per la sua anima e lo ringraziava per quello che gli donava. In seguito quello stesso animale rinasceva creando una nuova vita.

Lasciò che l'uomo, dopo aver mangiato, riposasse sul suo giaciglio caldo.

Non gli aveva chiesto il nome, ma sapeva che non avrebbe mai potuto lasciarlo in difficoltà perchè nonostante tutto l'aveva visto crescere proteggendolo dal male e lo voleva sapere felice e vivo da qualche parte anche se alla fine la vita umana era davvero effimera e durava come un battito di ciglia.

Rimase a lungo ad osservarlo, ma senza rendersene pienamente conto si era avvicinato moltissimo a lui tanto che il suo respiro caldo sfiorava le labbra del cacciatore.

L'uomo davanti a lui aprì gli occhi e immerse una mano tra i suoi capelli sussurrandogli dolcemente: «Potrei avere un bacio da te bellissimo spirito della natura?» lo spirito annuì e il cacciatore lo baciò posando leggermente le labbra su le sue.

Quando si allontanarono il cacciatore sussurrò: «Il mio nome è Alexander» per un attimo lo spirito della natura lo osservò: «Principe Alexander?» il cacciatore sorrise e annuì, ma il giovane spirito rimase sorpreso e gli domandò: «Giovane sovrano per quale motivo avete voluto da me un bacio?»

«Perché volevo vederti da tempo e volevo poterti parlare e donare qualcosa di speciale che mia nessuno avrebbe potuto mai ottenere da me. Mi diresti il tuo nome spirito della natura?» con un leggero alone rosato a colorargli il volto lo spirito rispose: «Il mio nome è Zen» Alexander sorrise e lo prese per il polso facendo distendere lo spirito vicino a lui e nonostante fosse in qualche modo più alto di lui lo strinse in un caldo abbraccio: «Alexander, cosa?»

«Ho freddo...» lo spirito della natura sorrise e ricambiò l'abbraccio prima di ricoprire entrambi con una calda coperta di lana.

Da quella notte passarono molti mesi e il principe Maximillian andò spesso a cercare Zen nella foresta per passare del tempo con lui. Solo al compimento dei suoi venticinque anni Alexander decise di abbandonare il suo regno e vivere nella foresta con Zen amandosi fino a quando il desiderio del giovane principe di poter restare in eterno affianco del suo amore non fu accolto trasformandolo in uno spirito.

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