The melody of love. The melody of Archangel

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Se scelgo storie senza senso,

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Se scelgo storie senza senso,

già frantumate in partenza,

non c'è il rischio di vederle crollare.

Stanno già a terra.

(Giulia Carcasi)

Marcus Silver era un ragazzo come tanti: aveva dei capelli argentei, i suoi occhi erano del colore dell'ametista mentre la sua pelle era leggermente abbronzata. Poteva essere simile ad altri ragazzi della sua età, ma in realtà era molto diverso.

Non si interessava allo sport come i suoi coetanei, lui amava la musica in tutte le sue sfaccettature. Riusciva a creare dal nulla delle melodie stupende, ma questo valse per molto tempo prese in giro da parte dei suoi coetanei.

Poi a diciott'anni aveva scoperto che gli piacevano i ragazzi ed era nuovamente diverso, così si chiuse dentro se stesso, nascondendo la sua omosessualità stando con ragazze che non amava e si ripeteva sempre: Se scelgo storie senza senso, già frantumate in partenza, non c'è il rischio di vederle crollare. Stanno già a terra.

Forte di questa convinzione andava avanti sopravvivendo giorno dopo giorno ad una vita che non lo soddisfaceva, componendo delle melodie sempre più tristi, tanto che un giorno, un Arcangelo scese sulla terra presentandosi davanti a lui con l'aspetto di un bellissimo ragazzo biondo con gli occhi color giada.

Ascoltando le note di quel violino che il ragazzo stava suonando, l'Arcangelo non poté impedirsi di versare lacrime. Marcus vedendolo smise di suonare e prima che potesse dire qualcosa l'Arcangelo parlò dicendogli con voce tremante: «Ti prego continua a suonare. Non smettere per colpa mia»

Un lieve sorriso comparve sul volto del ragazzo che riprese subito a suonare, stranamente gli faceva malissimo vedere quella creatura bellissima versare lacrime, così diede alla melodia un suono un po' più leggero e allegro, dimostrando così all'Arcangelo quanto gli facesse piacere la sua presenza e il suo apprezzamento.

Quando la melodia terminò, Marcus si avvicinò lentamente al ragazzo davanti a lui e cancellò con un gesto della mano quelle lacrime che non avevano smesso di cadere dicendo: «Mi dispiace averti fatto piangere» l'Arcangelo scosse la testa per un attimo e mentre un leggero sorriso gli illuminava il volto gli rispose: «Le tue melodie mi hanno chiamato. Volevo capire il perché di tanta sofferenza, adesso lo so» sfiorò il volto di Marcus, per imprimersi nella mente ogni più piccola sfaccettatura di quel bellissimo volto. Sapeva che non poteva restare a lungo, ma avrebbe fatto di tutto per tornare da quel ragazzo.

Per tanto tempo si era chiesto se era pronto a rinunciare alla sua creazione divina, adesso ne aveva la certezza.

Marcus sorrise e gli chiese: «Tu sei un Arcangelo, vero?» il ragazzo biondo rispose, anche se leggermente sorpreso: «Sì. Mi chiamo Camael, sono uno degli Arcangeli del signore» il ragazzo dai capelli argentei sorrise nuovamente e gli disse: «E' stato un piacere conoscerti Camael, sono felice che la mia musica ti piaccia. Sei la prima persona che sente questa nuova melodia»

L'Arcangelo non sapendo cosa dire decise di cambiare discorso chiedendogli: «Accetti tranquillamente la mia vera natura, senza averne paura?» Marcus che aveva percepito una nota d'urgenza nella voce dell'Arcangelo rispose: «Io accetto la tua vera natura Camael, non ho paura di quello che sei»

Una luce dorata li avvolse entrambi e pochi minuti dopo si ritrovarono in un enorme palazzo di marmo bianco e oro. Marcus si guardò intorno sorpreso, si sentiva bene in quel luogo, Camael per un momento gli era sembrato agitato.

La voce di un uomo risuonò nell'aria appena prima che comparisse davanti a loro e chiese: «Marcus Silver, vedo che alla fine hai incontrato l'Arcangelo Camael» il ragazzo fece per rispondere, ma Camael disse: «Signore, mi dispiace. So che non sarei dovuto scendere sulla terra, ma il dolore di Marcus era troppo. Non voglio che stia male...» il vecchio uomo rispose: «Camael, mi sono accorto prima di te di quello che provi per questo ragazzo. Però adesso ti chiedo: Vuoi davvero abbandonare la tua nascita divina e diventare un umano per potergli restare accanto?»

Marcus a quelle parole si voltò verso l'Arcangelo, Camael fece lo stesso e guardandolo negli occhi gli domandò: «Marcus, devi solo rispondere a una domanda: Vuoi che io venga a vivere con te e ti rimanga affianco per sempre?» per un attimo solo il ragazzo dai capelli argentei ci pensò su: Voleva davvero che l'Arcangelo perdesse i suoi poteri? No, non voleva. Forse c'era una soluzione.

Timidamente chiese: «E se invece di perdere i tuoi poteri diventassi io come te?»

Camael sorpreso rispose: «Non potrai rivedere i tuoi amici o i tuoi parenti» Marcus sorrise e gli accarezzò il volto dicendo: «Ti ho aspettato a lungo. Sapevo dentro di me che prima o poi qualcuno di speciale sarebbe arrivato, rinunciare al mio aspetto umano per starti vicino è il dono più grande che posso farti»

L'Arcangelo sorrise e rispose: «Io l'unica cosa che posso fare per te e amarti con tutto me stesso, ma non sarà possibile se non perdo la mia creazione divina. Le regole sono chiare qui, se voglio starti vicino devo rinunciare a questo» rimase per un attimo in silenzio: «E' una decisione che ho preso tempo fa, quando le prime note delle tue melodie hanno invaso il mio corpo, mostrandomi un mondo nuovo del quale voglio far parte»

Marcus allora disse: «Va bene. Se hai preso questa decisione e ne sei sicuro, accetterò qualsiasi tuo aspetto» quelle parole bastarono all'Arcangelo che si rivolse al vecchio uomo davanti a loro che aveva ascoltato in silenzio tutte le loro parole: «Signore, vorrei andare a vivere con Marcus»

Il vecchio rispose: «Sarai accontentato, mio piccolo Arcangelo, vai e sii felice» una luce dorata lì avvolse di nuovo e si ritrovarono nello stesso luogo da dove erano stati portati via. Camael ne approfittò subito e baciò Marcus con dolcezza.

Quello sarebbe stato l'inizio di una nuova vita felice per entrambi, ma soprattutto per Marcus che aveva passato tanti anni nell'oblio.

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