La volpe perde il pelo, ma non il vizio

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Quell'estate il caldo era davvero insopportabile

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Quell'estate il caldo era davvero insopportabile.

Elros un cucciolo di demone lupo riposava disteso al fresco della sua casa, ma come al solito sentiva un peso per niente piacevole sulla coda.

Aprì un occhio e notò subito Dryear, il demone volpe, dormire con la testa poggiata sulla sua coda. Avrebbe voluto toglierla da lì, ma sapeva bene che se lo faceva rischiava di passare una brutta mezz'ora.

Ricordava ancora il giorno in cui si erano incontrati:

Era un pomeriggio di metà Dicembre, Elros stava camminando per i boschi quando un cacciatore gli sparò ferendolo alla spalla stava perdendo molto sangue e correndo il più lontano possibile aveva raggiunto casa di Dryear, gli avevano sempre detto di stare lontano da quel luogo. La volpe che ci viveva era molto cattiva e gli avrebbe fatto del male.

La porta della casa si aprì e i suoi occhi azzurri si legarono a quelli dorati della volpe davanti a lui, poco dopo crollò in avanti perdendo conoscenza, ma non toccò mai terra perché Dryear lo accolse tra le sue forti braccia.

Quando si risvegliò era disteso su un futon caldo. Si mise seduto di scatto gemendo di dolore portandosi una mano sulla spalla ferita.

Subito una voce poco distante da lui disse: «Stai disteso, cucciolo. Sei ferito e hai bisogno di riposare» Elros si voltò a guardarlo e arrossì imbarazzato distendendosi di nuovo su di esso mentre la volpe gli si avvicinava e gli accarezzava leggermente il volto.

Per un attimo solo il piccolo lupo tremò, Dryear notandolo un po' deluso spostò la mano, ma ad Elros la cosa non era sfuggita, così facendosi coraggio prese la mano della volpe e la strinse tra le sue dicendo: «Non mi farai del male, vero?»

«Non ti farò del male» quelle parole fecero sorridere il piccolo lupo che allora con le poche forze che aveva tirò la volpe verso di sé: «Allora potresti restare qui vicino a me?» Dryear ne rimase sorpreso, ma si distese vicino al lupo che si accoccolò tra le sue braccia addormentandosi.

Da quel giorno erano passati otto lunghissimi anni.

Elros e Dryear si erano fidanzati , ma proprio il lupo non riusciva a farsi piacere il vizio della volpe di dormire usando la sua coda come cuscino così sbottò: «Ohy, Dryear! Sei pesante! Mi stai facendo male!» la volpe lo osservò per un attimo e lasciò andare la sua coda, la cosa lo sorprese un po', ma poi Dryear gli domandò: «Che cosa faresti se io dovessi morire?» il lupo lo osservò con occhi sbarrati dal terrore e poco dopo alcune lacrime scesero sul suo volto.

Dryear ne rimase sorpreso, ma non tardò ad abbracciarlo e stringerlo dolcemente al suo petto sussurrandogli sommessamente: «Scusami, non volevo spaventarti. Non voglio lasciarti» lentamente si distese nuovamente su pavimento fresco, portando il lupo a fare la stessa cosa. Con dolcezza accarezzò la schiena di Elros aspettando così che si calmasse, tra un singhiozzo e l'altro il lupo disse: «Sei uno stronzo egoista! Vuoi solo ferirmi con le tue domande stupide!» la volpe sorrise, aveva fatto arrabbiare e spaventare il suo piccolo lupacchiotto e adesso doveva farsi perdonare, così con dolcezza gli alzò il volto e lo baciò.

Quel bacio ebbe il potere di calmare Elros che sfinito si addormentò tra le sue braccia. Poco dopo anche lui lo raggiunse nel mondo dei sogni con un leggero sorriso a illuminargli il volto.

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