Un piccolo demone tutto mio

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Era una giornata di pioggia

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Era una giornata di pioggia.

Aleksey stava correndo sotto la pioggia per rientrare velocemente a casa.

Si era scordato l'ombrello per questo non voleva arrivare a destinazione completamente bagnato.

Per arrivare prima tagliò per il parco davanti a casa sua.

In quel momento una luce scarlatta lo fece fermare nel bel mezzo della strada quando si dissolse un ragazzo dai capelli argentei crollò in avanti.

Senza indugiare l'accolse tra le sue braccia evitandogli una caduta che per certo gli avrebbe fatto del male.

Notando che aveva perso i sensi lo prese in braccio portandolo a casa sua.

Varcata la soglia lo portò in camera sua dove l'adagiò sul letto.

Senza indugiare gli tolse i vestiti medicandogli le ferite che gli erano state inferte.

Vederlo non lo turbava più di tanto sapeva che il 31 Ottobre era possibile che succedessero cose molto strane, ma era proccupato che qualcuno lo stesse cercando.

Dopo avergli medicato tutte le ferite ed averle bendate lo coprì con le coperte per evitargli di prendere freddo.

Con delicatezza posò la mano su le sue corna ricurve pensando: Mi ricordano tanto le corna di un ariete...

A quel tocco il demone aprì gli occhi osservandolo perplesso provando a mettersi seduto tra le coperte: «Dove mi trovo?»

«Sei a casa mia, ma resta pure disteso. Hai diverse ferite che stavano saguinando moltissimo» rispose lui senza pensarci due volte.

Si mise seduto al suo fianco accarezzandogli lentamente le corna osservandolo con dolcezza per poi chiedergli: «Ti va di dirmi cos'è successo?»

«Ho pensato fosse l'ideale andare a fare una passeggiata in città, ma non è stata una buona idea» ammise lui senza pensarci due volte.

«Capisco. Se vuoi puoi restare qui fino a quando non starai meglio» rispose senza indugiare il ragazzo.

Il demone senza pensarci tropppo gli chiese: «Come ti chiami?»

«Aleksey» rispose lui sistemandogli meglio le coperte sopra.

«Io sono Baal» disse l'argenteo facendo scomparire prendendo un aspetto più umano in modo da stare comodo e potersi rilassare.

Aleksey ne approffittò per togliersi i vestiti bagnati e mettersi qualcosa di asciuto e caldo.

Ebbe appena il tempo di tornare in camera che una luce scarlatta si sprigionò dal pavimento ed un altro demone fece la sua comparsa.

Baal si mise seduto di scatto procurandosi diverse fitte di dolore, ma Aleksey gli fu subito vicino facendolo appoggiare al suo petto dopo essersi sistemato alle sue spalle per sorreggerlo: «Fai piano, Baal»

Il nuovo arrivato posò gli occhi smeraldini su di loro e di rivolse al demone: «Baal, è ora di tornare a casa»

«Aspetta!» esclamò il ragazzo senza indugiare: «Vorrei che lui restasse qui con me!»

«Aleksey, io non posso restare senza aver firmato un contratto» rispose l'argenteo prima che il nuovo arrivato potesse dire qualcosa.

«Che genere di contratto?» gli domandò lui senza pensarci due volte. Il nuovo arrivato disse: «Gli serve una porta che gli permetta di tornare negli inferi quando e come vuole per recuperare le forze»

Il ragazzo non ci mise molto a dire: «Va bene! Sarò la sua porta»

«Lucifero, non posso farlo. Lui mi ha aiutato senza chiedermi niente in cambio» disse Baal agitandosi a quell'idea.

Aleksey gli passò le mani su le braccia: «Voglio farlo. Voglio che tu veda questo mondo e lo conosca al meglio» s'interruppe un attimo aggiungendo: «Voglio darti la possibilità che hai solo una volta all'anno»

Quelle parole convinsero il demone che quella possibilità era davvero un'occasione da non perdere così gli rispose: «Va bene. Facciamo questo contratto»

Lucifero annuì a quella conferma creando il legame tra i due con i sui poteri.

Una volta che ebbe terminato se ne andò così com'era arrivato.

Baal si sistemò meglio tra le braccia del ragazzo alle sue spalle chiudendo gli occhi: «Adesso sei mio e io sono tuo»

«La cosa non mi dispiace. Adesso avrò un piccolo demone tutto per me» ammise senza pensarci due volte.


Il demone sorrise divertito da quelle sue parole scivolando in un sonno profondo in quel modo le ferite sul suo corpo sarebbero guarite più velocemente così avrebbe potuto passare molto più tempo con il ragazzo che aveva scelto di sua spontanea voltà di averlo al suo fianco.

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