Orgoglio

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Celegrom camminava per il bosco, adorava stare in mezzo alla natura, non sopportava la confusione degli altri elfi suoi amici, che quando erano a casa non facevano altro che festeggiare

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Celegrom camminava per il bosco, adorava stare in mezzo alla natura, non sopportava la confusione degli altri elfi suoi amici, che quando erano a casa non facevano altro che festeggiare.

Lui aveva un carattere più introverso e serioso. Era stato cavaliere al servizio del principe, cacciato dal castello per via del suo amore verso l'erede al trono. Mentre camminava tra gli alberi ascoltando il canto degli uccelli nascosti tra le foglie era immerso nei suoi pensieri. Tranquillamente raggiunse un piccolo laghetto e lì trovò un elfo dai capelli corvini, disteso sull'erba con una brutta ferita che gli partiva dalla spalla sinistra e gli percorreva tutta la schiena fino al fianco destro.

Avvicinatosi a lui, si inginocchiò e gli sfiorò il volto incerto, l'elfo aprì gli occhi a quel tocco leggero.

«Chi sei?» provò inutilmente a muoversi, ma la ferita era troppo profonda e gli faceva malissimo. Però non lo avrebbe mai ammesso era troppo orgoglioso per lamentarsi del dolore.

«Mi chiamo Celegrom. Tu come ti chiami?»

«Elmirre...» l'elfo dai capelli argentati spalancò gli occhi sorpreso, non lo aveva riconosciuto, certo il fatto che fosse ricoperto di sangue e ridotto piuttosto male non lo avrebbe mai immaginato.

«Principe Elmirre, mi dispiace averle dato del tu. Cosa le è successo?» l'elfo dai capelli corvini, rimase sorpreso da quel tono triste e sconsolato, Celegrom risvegliava in lui ricordi di un passato lontano e dimenticato. Celegrom dopo aver tolto la maglia ridotta a stracci inutilizzabili del principe controllò la ferita, conosceva bene le erbe curative e tutto il resto, ma prima doveva ripulire la ferita che era un po' troppo sporca per i suoi gusti.

«Chi sei veramente Celegrom?»

«Io ero...» distolse lo sguardo dal volto del principe e osservò l'acqua del lago brillare alla luce del sole.

«Tu eri?»

«Ero quello che fu cacciato dal castello perché innamorato del principe Elmirre, che non ha mai potuto sapere la verità sui miei sentimenti» senza pensarci troppo strappò un pezzo della sua veste e la immerse nell'acqua del laghetto, quando si riavvicinò al principe passò il pezzo di stoffa sulla ferita ripulendola lentamente, senza arrecare dolore al elfo disteso sull'erba.

Quando finì di ripulirla, si tolse la casacca e la mise sopra la schiena del principe il tempo che bastava per preparare l'unguento alle erbe e curargli la ferita. Terminato il suo impasto spostò la sua casacca e medicò quella ferita che deturpava lo splendido corpo del suo principe irraggiungibile. Prese delle bende da una sacca legata alla sua cintura e fasciò il corpo di Elmirre.

«Dovete tornare al castello principe. Dov'è il vostro destriero?»

«Da qualche posto nel bosco...» l'elfo annuì e con un fischio richiamò il suo uccello preferito, gli avrebbe chiesto di trovarlo dall'alto. Quando l'animale si fermò posandosi sul suo braccio.

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