Incontri

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Incontri

Manuel si ferma a fissare il cantiere fuori scuola.

È una cosa che fa spesso da quando... beh, dal compleanno di Simone.

Ogni volta che passa davanti a quel cantiere, si ferma a guardarlo e ripensa a quella sera. Lo ha fatto per tutta l'estate.

Lui e Simone non hanno più parlato di ciò che è successo quella sera. Sono andati avanti, fingendo che non sia mai accaduto nulla e che semplicemente la loro amicizia avesse subito una temporanea battuta di arresto come a volte capita.

È come se tra loro ci fosse un prima e un dopo, e l'incidente di Simone in mezzo. Non parlano quasi mai del prima, e nel prima c'è anche quella sera.

Manuel sospetta che Simone non ne abbia più parlato perché lo fa soffrire troppo. D'altronde, quando ha provato a farlo, Manuel è finito per urlargli addosso cose che nemmeno pensava. È lecito che Simone non voglia più trovarsi in una situazione simile.

Manuel, dal canto suo, non ne ha più voluto parlare perché non saprebbe cosa dire.

Non è un idiota, sa benissimo che ciò che è successo tra loro non è ciò che accadrebbe normalmente tra due amici. Soprattutto sa bene che, anche se continua a professarsi eterosessuale, ciò che è successo quella sera racconta un'altra verità.

Non ha alcun dubbio che se chiunque altro gli avesse detto di essere etero e poi avesse detto di aver baciato - e di essere anche andato un po' oltre - con un amico, Manuel risponderebbe che allora non è etero proprio per niente. Ma se si tratta di lui, il coraggio di fare una constatazione simile viene meno.

Quindi, per tutta l'estate, non ha fatto altro che incantarsi davanti a quel fottuto cantiere, ripensare a quella sera e cercare di capire se avrà mai il coraggio di affrontare l'argomento, oppure se sarà una di quelle cose che si porterà nella tomba.

"Manuel."

Una voce, che lui conosce molto bene, lo costringe a girarsi.

A qualche metro da lui, c'è Alice.

Non la vede da mesi, da quando è finita la scuola. E non le parla da ancora più tempo.

A pensarci bene, l'ultima volta che le ha parlato è stato proprio il giorno in cui lei l'ha lasciato. Dopodiché l'ha solo vista qualche volta da lontano e di sfuggita.

"Ciao" mormora indeciso.

Vorrebbe andarsene perché sa bene che il fatto che lui stia sostando davanti al cantiere potrebbe passare per un patetico tentativo di riavvicinarsi a lei. Ed è l'ultima cosa che Manuel vuole che Alice pensi.

Lei si avvicina a passo svelto, con i ricci scuri che le ricadono sulle spalle e un sorriso che, solo qualche mese prima, avrebbe fatto girare la testa a Manuel. Ora, invece, non gli fa più alcun effetto.

Se l'è tolta dalla testa sorprendentemente in fretta, considerato che per un po' ha addirittura creduto di esserne innamorato.

"Come stai?" chiede lei raggiungendolo. Continua a sorridere, come se nulla fosse, come se non fosse consapevole di averlo trattato da schifo l'ultima volta che si sono visti.

"Adesso ti importa come sto?" chiede Manuel senza riuscire a trattenersi. "Non ti importava così tanto cinque mesi fa, quando mi hai mollato dicendo che mi avevi solo usato."

Alice abbassa lo sguardo, il sorriso le scivola via dal viso in un attimo.

"Non era mia intenzione ferirti, Manuel."

I was blind before I met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora