Di notti insonni e messaggi inviati per sbaglio

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Di notti insonni e messaggi inviati per sbaglio



Per Simone è naturale preoccuparsi per Manuel. Lo fa sempre e per ogni minima cosa.

Anche per le stupidaggini.

Lo ha sempre fatto, in realtà.

È passato qualche anno dalle vicende con Sbarra, dalle prime volte in cui Simone ha mostrato preoccupazione per un ragazzo con cui fino a quel momento aveva solo e sempre litigato, arrivando al punto di mettersi nei guai pur di proteggerlo.

È passato qualche anno, ma le cose non sono poi cambiate molto.

Simone e Manuel sono cresciuti, si sono diplomati, hanno iniziato l'università. Sono diventati più responsabili, di certo hanno smesso di mettersi in mezzo a cose che non possono gestire, di rubare macchine o di spacciare pasticche agli angoli delle strade. Ma non hanno smesso di guardarsi le spalle a vicenda.

E soprattutto Simone non ha smesso di preoccuparsi per il ragazzo di cui è innamorato.

Quella è un'altra cosa che non è cambiata. Simone è ancora irrimediabilmente innamorato di Manuel.

Anche se dalla sera del suo diciassettesimo compleanno non è più accaduto nulla, anche se dopo il suo incidente hanno accantonato tutto ciò che era successo tra loro e hanno finto che non fosse mai accaduto. Nonostante tutto Simone lo ama ancora e si farebbe investire da un'auto per lui.

Forse è per quello che si preoccupa sempre così tanto. Forse è la normalità preoccuparsi così tanto per chi si ama, preoccuparsi anche per le piccolezze.

Quel giorno, ad esempio, Simone si sta preoccupando perché Manuel gli ha appena comunicato che il giorno seguente andrà a fare il richiamo del vaccino.

"Vuoi che ti accompagni?"

Simone lo chiede in modo talmente naturale che a Manuel viene spontaneo sorridere, prima di rispondere: "Simò, vado a fare un vaccino, mica un'operazione al cervello."

E ovviamente Simone sa benissimo che è solo un vaccino, che fanno vaccini da quando sono nati praticamente e che non è niente di grave. Lui stesso si è sottoposto allo stesso vaccino e, a parte un lieve dolore al braccio, è stato bene. Però non riesce a fare a meno di preoccuparsi comunque.

"Lo so, ma magari poi ti senti male. Non è il caso che tu stia solo" risponde Simone abbassando lo sguardo.

Quasi si vergogna di farsi vedere così apprensivo nei confronti di Manuel, ma non può farne a meno.

È come se Manuel fosse un pezzo di sé, la sua metà mancante che ha sostituito il vuoto lasciato da Jacopo, e Simone si preoccupa per lui come si preoccuperebbe per sé stesso e forse anche di più. Perché a conti fatti Manuel è questo: una parte di lui. Ed è impossibile non preoccuparsi per sé stessi, è istinto di sopravvivenza.

"Ti fanno aspettare un quarto d'ora prima di andare via apposta per vedere se stai male o no. E quando torno a casa c'è mia madre, non sono solo. Non ti preoccupare" risponde Manuel, anche se sa di non essere completamente sincero.

Sua madre non sarà a casa tutto il giorno, quindi di fatto Manuel sarà solo. Non è un problema ovviamente, è abituato a stare solo.

Ma preferisce che Simone non lo sappia, altrimenti insisterebbe per stare a casa con lui. E non è che Manuel non lo voglia accanto a sé, anzi se dipendesse da lui lo vorrebbe sempre intorno anche se gli costa ammetterlo.

I was blind before I met youUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum