Come l'estate

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Come l'estate

La piscina di casa Balestra ormai è diventata il loro posto. O forse lo è sempre stato, da quella volta a guardare le stelle e parlare di legge morale.

È il posto in cui si ritrovano a parlare, a condividere una birra, o semplicemente a rimanere in silenzio l'uno accanto all'altro.

Nonostante sia fine giugno e l'estate ormai sia iniziata, la piscina non è ancora stata riempita. Per Manuel e Simone non è un problema. Anzi, il motivo per cui passano tanto tempo lì non è certamente la speranza di farsi un bagno.

Se ne stanno seduti sul bordo, con le gambe a penzoloni, a chiacchierare di tutto e niente.

Parlano dell'esame informale che hanno dovuto sostenere un paio di settimane prima, di come Manuel fosse certo che sarebbe stato bocciato di nuovo e Simone invece fosse certo del contrario. Di come poi Simone aveva avuto ragione e di come Manuel lo aveva ringraziato per aver creduto in lui.

Quando Simone aveva iniziato a parlare dell'anno scolastico che sarebbe iniziato qualche mese dopo, Manuel l'aveva fermato dicendogli che non aveva intenzione di parlare ancora di scuola. Allora avevano iniziato a parlare dell'estate, di cosa avevano intenzione di fare in quelle vacanze.

Avevano fatto dei progetti, la maggior parte dei quali probabilmente sarebbero rimasti solo parole.

Una serata come tante, passata a bordo piscina, tra una chiacchiera e l'altra.

"È tardi, dovrei andare" dice Manuel a un certo punto, controllando l'ora sul display del telefono.

Simone annuisce con un cenno e si alza in piedi. Aspetta che anche Manuel faccia lo stesso e poi si avviano insieme verso casa, dove Manuel ha lasciato la sua moto.

Succede tutto all'improvviso.

Stanno ancora camminando, uno accanto all'altro, quando gli irrigatori automatici si azionano all'improvviso.

"Ma che cazzo..." borbotta infastidito Manuel guardandosi intorno, mentre l'acqua degli irrigatori inizia a bagnarlo.

Simone invece scoppia a ridere.

La risata di Simone risuona nel giardino di casa Balestra, attirando l'attenzione di Manuel che smette improvvisamente di preoccuparsi degli irrigatori e dell'acqua che lo sta bagnando.

Esiste solo Simone.

Simone che ride mentre la camicia che indossa si inzuppa completamente e gli si appiccica al corpo. Simone che sembra, per una volta, aver messo da parte la sua corazza da perfettone e si sta divertendo per qualcosa di banale, come un irrigatore che si aziona improvvisamente e lo coglie di sorpresa.

Simone che, con i capelli bagnati e il sorriso sulle labbra, sembra uscito da una scena di una commedia romantica e Manuel sente il cuore che batte un po' più forte mentre lo guarda.

In realtà il cuore di Manuel batte sempre un po' più forte quando lo vede. Succede da mesi, ormai.

Ha cercato di ignorarlo, di fare finta che non fosse successo niente tra loro, che quella notte al cantiere o quel bacio al museo non avessero significato nulla. Ci ha provato perché sarebbe stato più facile continuare la propria vita senza sentire nello stomaco il peso di vedersi improvvisamente diverso da come si era sempre visto, il peso della consapevolezza che forse - evidentemente - Simone gli piace e anche parecchio.

Lo ha fatto per talmente tanto tempo che a un certo punto era quasi riuscito a convincersi. Ma ogni volta che guarda Simone, quella convinzione vacilla.

I was blind before I met youWhere stories live. Discover now