Segni sulla pelle

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Segni sulla pelle

Quell'estate sembra essere la più calda del secolo.

Beh, in realtà lo dicono ogni anno. Ogni anno sembra essere il più caldo del secolo. E ogni anno hanno ragione.

Manuel è un po' scoraggiato dal fatto che ogni anno senta qualcuno dire cose tipo: "Questa sarà l'estate più fresca del resto delle nostre vite", come a implicare che le successive saranno più infernali delle precedenti. E lo sa che il meteo non è impazzito all'improvviso, ma è tutta colpa del surriscaldamento globale causato dai comportamenti idioti degli esseri umani.

Questo Manuel lo sa benissimo, nonostante non si sia mai interessato molto a queste cose. Non che non gli importi del pianeta in cui vive, solo non ha mai dato troppo peso a queste cose. Forse le ha date per scontate.

Di certo trentaquattro gradi a metà giugno sono un campanello d'allarme abbastanza preoccupante, e mettono Manuel nella posizione di darsi del coglione per non essersi mai interessato prima a fare qualcosa di concreto per arginare dei danni di cui ora subisce le conseguenze.

E la conseguenza, nello specifico, è che si ritrova a passare la maggior parte del suo tempo libero a casa di Simone, elemosinando un bagno nella sua piscina per cercare di attenuare almeno un po' quel caldo infernale.

Il loro quarto anno di liceo è appena finito - miracolosamente senza debiti per Manuel, anche se sa che deve ringraziare Simone e le sue ripetizioni per questo - e Manuel sembra intenzionato a stabilirsi a casa Balestra pur di sfruttare quella piscina.

Non che a Simone dia fastidio, ovviamente. In fondo, gli piace avere Manuel intorno.

Anche se dopo il suo diciassettesimo compleanno, ormai più di un anno prima, non c'è più stato niente tra loro e anche se Simone ha tentato di andare avanti e uscire con altre persone, la cotta per Manuel è ancora piuttosto forte. Così forte che ormai fa ridere definirla cotta, perché evidentemente è molto di più.

Ma Simone ormai si è convinto che i suoi sentimenti siano unilaterali, quindi accetta ciò che Manuel è disposto a dargli - la sua amicizia e la sua compagnia - e cerca di andare avanti.

Non ne parla mai, però, dei suoi modi di andare avanti, dei ragazzi con cui esce. È quasi come se si vergognasse, come se non volesse condividere quella parte della sua vita, come se tenerla nascosta fosse sufficiente a fingere che va tutto bene e che è assolutamente normale uscire con qualcuno anche se in testa si ha qualcun altro.

Quindi Manuel non ha minimamente idea che Simone frequenti qualcuno. Fino a quel giorno.

Sono a mollo in piscina da un po' ormai, quando Simone dice: "Vado a prendere qualcosa da bere."

Manuel annuisce con un cenno ed è in quel momento che li nota.

Mentre Simone si volta ed esce dall'acqua, Manuel nota per la prima volta i segni sulla sua schiena.

Leggere linee arrossate. Graffi appena accennati.

"Che cazzo hai fatto alla schiena?" chiede mentre si avvicina velocemente al bordo della piscina ed esce dall'acqua subito dopo Simone.

Il più piccolo lo guarda confuso. "Di che parli?"

"Ma come di che parlo?" dice Manuel. Traccia con un dito una delle linee sulla schiena dell'amico e aggiunge: "Di questi!"

Simone rabbrividisce per un attimo sentendo le dita di Manuel accarezzargli la pelle. Vorrebbe scostarsi, vorrebbe evitare di fargli capire che quel contatto gli piace fin troppo, ma non ci riesce.

I was blind before I met youWhere stories live. Discover now