Uno

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Uno

Centoquattordici giorni.

Ecco da quanto tempo va avanti quella storia.

Manuel si sente un idiota per aver tenuto il conto. In realtà, non si era nemmeno reso conto di averlo fatto fino a quando Chicca, quel pomeriggio, gli aveva chiesto: "Scusa, ma da quanto va avanti questa specie di roba da scopamici tra te e Simone?", e Manuel non aveva nemmeno avuto bisogno di pensarci prima di rispondere con tono sicuro: "Centoquattordici giorni."

Solo a quel punto si era reso conto della gravità della cosa. Nessuno conta i giorni in una situazione simile, nessuno si preoccupa di quanto tempo è passato da quando ha stretto quel tacito accordo con un amico, nessuno ricorda perfettamente la data in cui è stato a letto con il proprio migliore amico e ha dato inizio a quella assurda relazione di solo sesso.

Nessuno, tranne chi in quella storia ci vede più del banale sesso.

Quindi Manuel - che sa perfettamente quanti giorni sono trascorsi da quel pomeriggio del 4 maggio in cui lui e Simone hanno fatto l'amore nella camera del più piccolo - inizia a capire che per lui non è mai stata solo una relazione di sesso. Simone, per lui, non è mai stato uno da portarsi a letto e basta.

Rendersi conto di una cosa simile, per Manuel è come ricevere un pugno. Gli fa mancare il fiato e si sente fisicamente male di fronte alla consapevolezza di aver fatto l'unica cosa che si era ripromesso di non fare: innamorarsi.

Quella storia tra lui e Simone era iniziata quasi per caso, in un pomeriggio di maggio insolitamente caldo in cui erano finiti a baciarsi nella penombra della camera di Simone. Manuel non ricordava nemmeno bene come fosse successo, ma ricordava in modo estremamente vivido tutto ciò che aveva provato sentendo le labbra e le mani di Simone su di sé.

Il giorno seguente avevano finto che non fosse accaduto nulla, avevano relegato quel pomeriggio nello stesso cassetto dei ricordi in cui custodivano la loro prima notte insieme al cantiere.

Ma poi, qualche giorno dopo, era successo di nuovo.

Complice qualche bicchiere di troppo e l'euforia per l'interrogazione di Lombardi in cui entrambi avevano preso un bel voto, erano rientrati a casa di Simone insieme e avevano di nuovo fatto l'amore.

La mattina dopo per entrambi era stato impossibile ignorare ciò che era successo, ciò che di quel passo avrebbe continuato a esserci tra loro.

Ne avevano discusso in modo incredibilmente maturo, arrivando alla conclusione che sarebbe stato conveniente per entrambi lasciare le cose così e godersi quell'amicizia che ogni tanto sfociava in qualcosa di più.

Friends with benefits, come piaceva dire a Simone.

Scopamici, come diceva più volgarmente Manuel.

E alla fine, quel tipo di rapporto era andato avanti per tutta l'estate e Manuel, quasi senza accorgersene, si era innamorato.

O forse si era innamorato ancora prima che le cose tra loro prendessero quella piega, ma aveva preferito ignorare i suoi sentimenti.

Non ne aveva parlato con nessuno, fino a quel pomeriggio.

Chicca aveva chiesto a Manuel di andare a prenderla alla galleria in cui stava facendo il tirocinio, perché non aveva alcuna voglia di prendere i mezzi e impiegare ore prima di arrivare a casa. In cambio gli aveva promesso di offrigli un caffè.

Manuel aveva accettato senza problemi. In fondo, lui si trovava bene a trascorrere del tempo con Chicca.

Ma le cose erano degenerate quando, mentre erano seduti al bar, Manuel aveva inviato a Simone un messaggio per chiedergli di vedersi quella sera e lui aveva risposto di avere già un impegno con i ragazzi della squadra di rugby.

I was blind before I met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora