Piercing

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Piercing

Manuel non ha la minima idea di come sia finito in quella situazione.

Si sente come se non ci sia stato nulla prima di quel momento, come se la sua vita fosse iniziata in quel preciso istante. Quindi proprio non ha idea di come si sia ritrovato premuto contro la porta del bagno del suo liceo, con Simone completamente spalmato contro di lui che gli bacia il collo.

Ma comunque, indipendentemente da cosa li ha portati a quel punto, Manuel non ha intenzione di lamentarsi.

Simone gli piace. Tanto, a volte troppo.

Gli piace sentirlo vicino a sé, gli piace guardarlo, gli piace passare del tempo con lui. Anche se non glielo ha mai detto.

Però, a giudicare da come stanno le cose in quel momento, è evidente che la situazione tra loro si è sbloccata.

Anche se proprio non riesce a ricordare quando o in che modo.

Non che sia importante in quel momento, ovviamente.

Simone smette di baciargli il collo, lo guarda negli occhi. Gli sorride e Manuel si sente mancare il fiato per quanto è bello quando sorride.

"Dovremmo tornare in classe" mormora. Ma lo sguardo lo tradisce, spostandosi sulle labbra di Simone.

"Abbiamo matematica ora. Da quando ti interessa matematica?" chiede Simone.

E in effetti a Manuel non è mai fregato niente di quella materia. Ma non possono restare lì, qualcuno si insospettirebbe non vedendoli in classe.

"La Girolami manderà qualcuno a cercarci" dice Manuel.

Simone si lascia sfuggire una risata, come se Manuel avesse appena detto qualcosa di ridicolo. Eppure a Manuel non sembra di aver detto qualcosa di assurdo.

C'è qualcosa di strano in quella situazione, Manuel ne è convinto, ma non riesce a capire cosa.

Ci pensa per un attimo, ma poi smette di preoccuparsi quando sente le mani di Simone sbottonargli i jeans.

A quel punto, tutto il resto passa in secondo piano.

"Simo" sospira mentre sente la sua mano oltrepassare il bordo dei boxer, sfiorarlo lentamente.

"Dimmi."

Manuel non replica. Non ha niente da dire, in realtà.

Il nome di Simone gli è uscito dalle labbra senza un motivo, come se fosse semplicemente qualcosa a cui appigliarsi per non perdersi completamente in quello che lui gli fa provare.

Manuel chiude gli occhi, appoggia la testa alla porta chiusa dietro di sé, mentre Simone continua a toccarlo.

"Manuel" lo richiama Simone con voce roca.

Manuel apre gli occhi ritrovandosi il viso di Simone talmente vicino al suo da riuscire a sentire il suo respiro sulle labbra. Si sporge per baciarlo, ma lui si allontana con un sorrisetto malizioso stampato in faccia.

"Dimmi cosa vuoi" dice un attimo dopo.

Manuel gli rivolge uno sguardo implorante, quasi a volergli chiedere di non metterlo in quella situazione. Perché è vero che Manuel è sfacciato - forse anche troppo, a volte - ma in quel momento, chiuso nel bagno del suo liceo e con le mani di Simone nei suoi boxer, sa che non sarebbe in grado di dirgli apertamente cosa vorrebbe.

Simone però insiste. Si avvicina ancora, gli sfiora le labbra con le sue e appena Manuel cerca di approfondire il contatto si scosta e ripete: "Dimmi cosa vuoi che faccia, Manuel."

I was blind before I met youWhere stories live. Discover now