Di video e fotografie

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Di video e fotografie

A volte si sottovaluta quanto può essere rassicurante tenere tra le cartelle del computer o del cellulare una foto, un video, un ricordo.

Ci sono persone che non capiscono ciò che spinge qualcuno a farlo, a custodire ricordi di momenti passati. Simone era una di quelle persone, una volta.

Lo è stato fino a quando ha conosciuto Manuel.

Quando Manuel è entrato nella sua vita, Simone ha iniziato a dare un valore diverso alle fotografie. Ha iniziato a stampare le foto di gruppo fatte durante le gite scolastiche, il selfie stupidi in classe scattati con il cellulare di Aureliano. Ha iniziato a riguardare quelle fotografie, a tappezzarci i muri della sua camera senza nemmeno rendersi conto del perché.

Ci aveva impiegato mesi prima di capire che lo faceva perché era l'unico modo per sentire Manuel vicino.

Poi c'era stata quella notte in cui Manuel aveva dormito da lui. Simone si era perso a fissare la sua faccia piena di lividi e aveva pensato che, nonostante tutto, non avesse mai visto niente di più bello.

Quindi lo aveva filmato. Perché è questo che si fa quando si vede qualcosa di bello: lo si cattura, lo si immortala.

Quel video era stato per mesi il suo conforto, il ricordo in cui andava a rifugiarsi quando qualcosa andava storto, quando litigava con Manuel, quando le cose non andavano come voleva lui. Simone si fermava a fissare quel video e a pensare che per un attimo, nel momento in cui lo aveva registrato, tutto era andato per il verso giusto: lui e Manuel, sdraiati uno accanto all'altro e senza nessuna preoccupazione.

Ovviamente non aveva mai pensato che qualcuno avrebbe trovato quel video. Se lo avesse pensato, probabilmente ora non si troverebbe in quella situazione, con Manuel che lo fissa sorpreso in attesa di spiegazioni.

"Simo, che è sto video?"

"Che ci fai con il mio computer?" dice Simone, raggiungendolo e afferrando il portatile appoggiato sul suo letto.

"Mi hai detto tu che potevo prenderlo per la ricerca di storia" risponde Manuel.

"Non significa che devi usarlo per farti gli affari miei" replica con tono scontroso.

Sta cercando di difendersi dalla ormai inevitabile figura di merda, e l'unico modo è cercare di sviare il discorso perché non saprebbe come giustificare la presenza di quel video.

Le cose tra lui e Manuel sono strane da un po' di tempo.

Dopo l'incidente, Manuel gli è stato particolarmente vicino e non l'ha perso di vista un attimo. Sono tornati ad essere la Manuel & Simone associati, a vivere in simbiosi.

Poi, durante l'estate, Simone è stato a Glasgow da sua madre per quasi due mesi e quando è tornato sembrava tutto diverso.

Erano ancora Manuel e Simone, con i loro pomeriggi in garage e le canne fumate a bordo piscina, ma era come se tra loro fosse stato eretto un muro. Come se stare lontani fisicamente li avesse fatti allontanare anche emotivamente.

E ora, il fatto che Manuel abbia trovato quel video, rischia di farli allontanare ulteriormente.

"Mi sa che un po' sono pure affari miei, non credi?" dice Manuel. "E comunque non l'ho fatto apposta. Stavo cercando la tua ricerca per vedere che argomento hai scelto, ma non sapevo dove fosse salvata quindi ho aperto qualche cartella a caso."

"Potevi chiedere invece di aprire cartelle a caso" sbotta Simone.

"Ma davvero ti stai incazzando? Tu? E io che dovrei dire?" dice Manuel. "Va bene, ho sbagliato a ficcare il naso tra le tue cose e ti chiedo scusa, ma ormai è successo e visto quello che ho trovato credo di meritarmi qualche spiegazione."

I was blind before I met youWhere stories live. Discover now