Galeotta fu la cena

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Galeotta fu la cena

Manuel non si è mai sentito a suo agio in compagnia di un professore come in quel momento. In realtà, non si è mai sentito così a suo agio come in quel momento nemmeno con i suoi compagni di classe.

È sempre stato un tipo piuttosto solitario, circondato da poche persone. Spesso da nessuna.

Non ha mai sentito il bisogno di legare con i compagni, a maggior ragione dopo essere stato bocciato. Fare amicizia con nuove persone era uno spreco di tempo ed energie che non avrebbe portato a niente. E non ha mai sentito nemmeno il bisogno di instaurare un qualsiasi rapporto con gli insegnanti, adulti appartenenti a un modo troppo distante dal suo, persone che lo avevano sempre considerato un caso disperato e basta.

Ma quella sera c'è qualcosa di diverso.

Quella sera Manuel, per la prima volta in vita sua, è felice di essere circondato dai suoi compagni di classe e di essere seduto accanto a uno dei suoi professori.

Dante Balestra gli piace. È un bravo insegnante, sa attirare l'attenzione degli studenti, sa coinvolgerli.

Non si può dire lo stesso di suo figlio. Manuel ha sempre avuto un rapporto altalenante con lui.

Finiscono per mettersi le mani addosso quasi ogni giorno, e Manuel nemmeno sa dire il perché.

Insomma, non è mai stato un santo ma nemmeno uno a cui piaceva mettersi a fare rissa nei corridoi. Con Simone però pare sia quasi inevitabile.

Manuel non riesce nemmeno a spiegarlo. Semplicemente ogni discussione tra loro sembra degenerare talmente in fretta che nemmeno se ne accorgono, e nel giro di pochi secondi finiscono per picchiarsi.

A conti fatti, forse è una fortuna che quella sera Simone non sia presente.

In realtà, Manuel si sente quasi in colpa ad essere a cena lì, con il padre di Simone, con i loro compagni, mentre Simone non c'è. Ma a pensarci bene come potrebbe mai finire una cena a cui sono presenti entrambi?

Probabilmente male.

Eppure quando Manuel si accorge dell'arrivo di Simone, non può fare a meno di sorridere. Nonostante tutto è felice che li abbia raggiunti.

Si ripete che è il senso di colpa che lo obbliga a pensarlo, che l'arrivo di Simone significa solo che ora Manuel può smettere di pensare a quanto sia innaturale che fossero tutti a cena a casa sua senza di lui.

Non pensa nemmeno per un attimo che il motivo che lo spinge a essere felice per l'arrivo di Simone potrebbe essere un altro.

"Ma che stavi, in differita?" dice Matteo ridendo, e Manuel ride a sua volta anche se la battuta dell'amico non è poi così divertente.

Però è questo che si fa quando si è felici. Si ride anche alle battute che in realtà non sono divertenti.

Simone si avvicina al tavolo in veranda, dove sono seduti suo padre, sua nonna e i suoi compagni di classe.

"Che ci fate qui?" chiede con tono scocciato.

Manuel indica il tavolo, gli fa notare che stanno banchettando con il sorriso sulle labbra.

Matteo aggiunge che sono stati invitati a cena da suo padre, ma Simone non replica. Lancia un'ultima occhiata alla tavola prima di voltarsi ed entrare in casa.

E Manuel la sente chiaramente la felicità che scivola via, il senso di colpa che ritorna. Inizia a domandarsi se forse hanno sbagliato qualcosa, se Simone sia arrabbiato con loro per essere piombati a casa sua senza avvertirlo.

I was blind before I met youWhere stories live. Discover now