Accappatoi e feste mancate

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Accappatoi e feste mancate

Simone dovrebbe essere abituato a ciò che sta vedendo in quel momento.

Manuel vive a casa sua da più di un anno ormai, praticamente da quando Dante e Anita hanno rivelato di avere una relazione. Condividono la camera da oltre un anno. Condividono anche il letto, da qualche mese.

È successo in modo così naturale che Simone fa quasi fatica a ricordare il momento in cui Manuel ha smesso di dormire nel lettino estraibile - su cui aveva sempre dormito ogni volta che si era fermato a casa Balestra, anche prima di viverci - e ha iniziato a dormire accanto a lui, nel suo letto.

Quando stava insieme a Laura, Simone aveva sempre pensato che quel letto fosse troppo piccolo per due persone. Eppure con Manuel non è così.

Quando in quel letto ci sono lui e Manuel, sembra improvvisamente perfetto per due persone. In realtà, non per due persone. Per loro due.

E ovviamente il fatto di dormire insieme non è stato l'unico cambiamento nel loro rapporto.

Non ci sono stati grandi discorsi, dichiarazioni o momenti in cui hanno rivangato il passato. Sono semplicemente andati avanti e Manuel ha deciso finalmente di aprire il suo bagaglio di sentimenti e mischiarlo con quello di Simone.

Che poi mescolare i loro sentimenti è facile, visto che hanno capito di provare esattamente le stesse cose.

Quindi Simone, dopo un anno di convivenza e qualche mese di relazione, dovrebbe essere abituato a Manuel che esce dal bagno con i capelli ancora bagnati e stretto nel suo accappatoio blu.

Eppure, anche se è una cosa a cui è abituato, non può evitare di sentire il cuore accelerare ogni volta.

Manuel è bello.

No, non è solo bello. È il ragazzo più bello che Simone abbia mai visto e lo sa dal momento in cui lo ha conosciuto.

E da quando ha l'opportunità di poterlo vedere - vedere davvero, con tutti i suoi pregi e soprattutto i suoi difetti - Simone pensa che sia ancora più bello.

"Perché mi fissi?" chiede Manuel. Si sfrega una mano sul viso, poi aggiunge: "C'ho qualcosa in faccia?"

Simone scuote la testa, mentre continua a fissarlo mezzo sdraiato sul suo - sul loro - letto.

"E allora perché mi fissi?"

"Perché sei bello."

Manuel si lascia sfuggire una risata imbarazzata, come fa ogni volta che Simone gli fa un complimento. Non si è ancora abituato a sentirsi dire certe cose, non da Simone soprattutto.

Si avvicina all'armadio, sta per aprire un'anta quando Simone lo raggiunge. Gli circonda la vita con entrambe le braccia, appoggia il mento sulla sua spalla.

Manuel si rilassa tra le sue braccia, la mano ancora appoggiata al pomello dell'anta chiusa.

"Sei bello davvero, Manuel" sussurra Simone, come per rimarcare un concetto importante che teme che Manuel non abbia capito.

"Sei tu che mi vedi bello. Ma non è detto che lo sia davvero, sai?"

"Ti frega di cosa pensa qualcun altro a parte me?" chiede Simone.

"No" risponde Manuel sicuro.

L'unica persona a cui vuole piacere è Simone, di questo ne è certo. Non ha bisogno di essere considerato bello da chiunque, gli basta che sia Simone a vederlo così.

"E allora lasciami dire che io ti trovo bellissimo. E che te lo ripeterei tutto il giorno" sussurra Simone al suo orecchio.

Manuel sorride, cercando di ignorare il brivido lungo la schiena che gli ha provocato sentire il respiro di Simone sulla sua pelle.

I was blind before I met youWhere stories live. Discover now