Carrie

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É ormai notte quando Hugo mi riaccompagna a casa, al portone mi ha baciato di nuovo facendomi perdere in quella passione ancora una volta.
Salgo a casa e ringrazio che Sophie e Marco siano chiusi in camera, di sicuro il mio viso ora parla da solo.
Preparo il pigiama e mi chiudo nel bagno.
Mi spoglio davanti allo specchio e posso intravedere un lieve rossore su tutto il mio corpo, esattamente in ogni punto in cui si è posata la sua abile bocca.
Mi ha fatto sentire così sicura di me, ha azzerato qualsiasi mia insicurezza con ogni suo complimento.
Le sensazioni di questa sera non le scorderò presto, sento ancora le sue dita dentro di me e le mie gambe tremano ancora.
Quando le sue mani hanno lasciato il posto alla sua erezione sono rimasta senza fiato.
È stato tutto così dolce, ma anche passionale e selvaggio.
Mi ha guardata negli occhi mentre veniva con me e gridava il mio nome e quello sguardo, verde di passione, non mi lascia che dei perfetti ricordi.
Solo oggi ci siamo concessi i nostri attimi di passione per tre volte, non oso immaginare come sarebbe vivere ogni giorno con lui.
Mi faccio una doccia con ancora il cuore a mille ed è quasi mezzanotte quando finalmente mi sdraio nel letto e cado in un piacevole sonno.
Mi sveglio all'alba, il mio corpo ha ancora l'adrenalina in circolo e non si placa.
Trovo una mail da leggere.
Il mittente è chiaro, è quell'indirizzo e-mail, quello da cui è partito tutto.
"Buongiorno Signorina Lorena, spero che mi abbia sognato, io avrei potuto non dormire, lei è già un meraviglioso sogno. A presto piccola"
Mi dimeno nel letto come una bambina nella mattina di Natale e sono carica per questo venerdì, prima del tanto atteso weekend.
Mi preparo con Sophie che prova a riempirmi di domande ma ancora non sono pronta a condividere tutto con lei, soprattutto finché Marco è seduto nel nostro soggiorno.
Arriviamo in ufficio in anticipo e io sono molto combattuta su come comportarmi con Hugo.
Si avvicinerà, staremo distanti, si fionderà da me...
Io vorrei andarci piano e spero la pensi come me.
Stiamo attendendo l'ascensore nel parcheggio quando il suono di un'email mi riporta alla realtà.
"Sei incantevole con quei jeans, anche se, a dirla tutta, ti preferirei senza. Ci vediamo nel mio ufficio alla pausa pranzo, ti aspetto con ansia"
Prendo coraggio e con le farfalle che danzano rispondo.
"Buongiorno mio adone, sarà fatto. Sei molto sfacciato sai? Vuoi farmi tremare qua, davanti a tutti?"
So che l'ultima risposta lo farà restare a bocca aperta ma oggi mi sento così, lui mi fa sentire così.
La mattinata scorre abbastanza semplice, ho svolto un progetto di traduzione per una compagnia inglese, la ragazza che di solito se ne occupa è assente e mi sono presa il suo incarico avendo completato in anticipo due grafici di Excel.
Alla pausa pranzo, quando tutti si allontanano, prendo l'ascensore che mi porta da Hugo.
La segretaria non è alla postazione quindi mi avvicino al suo ufficio e busso.
Sento solo uno strattone e mi trovo con la schiena contro la sua porta che si chiude e la sua lingua che, con passione, mi bacia ardentemente.
Mi piace questo suo lato selvaggio e passionale, rende tutto molto piccante.
E sapere che, al momento, nessuno sa di noi, rende tutto maledettamente eccitante.
Si allontana piano mentre mi accarezza i capelli.
"Ecco, ora potrei anche non pranzare. Ma, siccome ci tengo alla nostra salute, guarda qua"
Punta il dito verso un divanetto a destra dell'ufficio.
Due poke al salmone e due bibite ci attendono.
Ora sono io a tirarlo verso di me e lo riempio di baci.
Ci accomodiamo e noto vicino alla vetrata una mensola che l'ultima volta non c'era. Una macchinetta del caffè nuovissima è posizionata sopra di essa con un una vastissima scelta di cialde.
Portando alla bocca un pezzo di avocado con le bacchette la indico.
"E quella?" Mi fissa sorridendo.
"Ho pensato di farla installare qua, così, quando verrai a trovarmi o ci addormenteremo casualmente su questo divano avrai sempre la tua dose di caffeina pronta"
Poso le bacchette e gli prendo il viso tra le mani donandogli un sonoro bacio.
Finiamo di mangiare e beviamo il caffè nel balcone del suo ufficio seguito da una sigaretta e ci abbracciamo un'ultima volta prima di separarci per il turno pomeridiano.
Quando manca circa un'ora Sophie mi avvisa che Marco le ha regalato un weekend a Como e partiranno appena usciti dall'ufficio.
Mando un e-mail a Hugo per avvisarlo che sarò sola per tutto il weekend, spero davvero sia libero anche lui per poter passare insieme questi tre giorni.
Risponde dopo pochi secondi
"Non ho mai adorato così tanto l'arrivo del weekend come in questo momento. La attendo alle cinque alla mia auto. Non faccia domande, e non mi faccia aspettare. Sono già impaziente."
Non so ancora cosa mi attende ma sto tremando.
Sophie sta andando a casa per prendere una cartellina che ha dimenticato e le chiedo se può mettermi un cambio di vestiti in uno zainetto, dell'intimo e una sneakers bassa. Se dovesse sorprendermi e non dovessi tornare a casa vorrei essere pronta. Non sono abituata a non avere tutto sotto controllo!
Quando l'orologio scatta per segnare l'arrivo del fine turno scendo al parcheggio passando solo pochi minuti al bagno per darmi una rinfrescata.
Arrivo al parcheggio ma Hugo ancora non c'è.
Un'auto mi si affianca e sento il finestrino scendere.
La sua voce mi fa scattare un brivido nella schiena e le sensazioni della notte passata fanno di nuovo ritorno.
"Signorina, aspetta qualcuno? Le darei volentieri un passaggio se volesse"
Scende dall'auto mentre Jonas gli apre la portiera e mi fa accomodare nel sedile dietro con lui che mi tiene stretta a sé, come se potessi scappare durante la corsa.
Quando usciamo dalla via dell'ufficio leva dalla tasca un piccolo foulard rosa con ancora la targhetta attaccata.
La stacca e mi chiede di voltarmi, da quel momento i miei occhi vedono solo buio.
Quando Jonas spegne il motore sento Hugo aprire lo sportello e poco dopo anche il mio si apre.
Mi aiuta a scendere dall'auto e mi fa camminare. Sento molto vento attorno a noi e i rumori della città sono molto lontani.
Quando mi libera la vista non credo ai miei occhi.
Il suo jet privato è meraviglioso e Jonas ci attende accanto alle scalette.
Mi sento tanto Anastasia Steele in questo momento e mai avrei pensato nella mia vita che tutto ciò potesse capitare a me.
Saliamo e l'interno è ancora più maestoso. Due calici di rosé ci attendono sopra i poggia-bicchieri al lato delle grandi poltrone beige e un mazzo di rose rosse è adagiato su una di esse.
Mentre lo abbraccio con tutte le mie forze mi accompagna e mi fa accomodare.
"Siamo pronti al decollo piccola, allaccia le cinture"
"Hugo è tutto così magnifico. Dove stiamo andando?"
"Se i suoi sogni son desideri Signorina, io sono qui per avverarli"
Mi fa tremare con uno dei suoi migliori baci e si siede accanto a me.
Sorrido verso l'ignoto e per quanto odi di non sapere la destinazione, ora con lui, andrei fino in capo al mondo.

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