Carrie

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Non avrei mai voluto avere quella reazione davanti alla vetrina ma è stato più forte di me. Sono rimasta paralizzata alla vista degli abiti ma ancora più grave mi sono sentita un vero schifo ad avere quella reazione davanti a Hugo.
Non se lo meritava, non dopo questi due giorni, non dopo aver esattamente capito come prendermi.
Non ci siamo ancora esposti su cosa siamo, su cosa vogliamo l'uno dall'altra e forse anche questo mi ha causato un tilt davanti quegli abiti.
Ripenso alla merda che ho passato, a quello stronzo di Roberto e soffro, penso al primo gioco fatto con Hugo dove dichiarava le sue varie conquiste sessuali e per quanto io voglia scacciare quest'idea dalla mia testa, sono una donna e noi donne sappiamo veramente creare le congetture più astruse quando si parla di uomini.
So di essere molto più sentimentale di lui e anche lui alcune volte mi sembra molto romantico ma la verità è che non ci conosciamo così bene e ho paura sia una delle sue tattiche di abbordaggio e in questo momento non ho bisogno di restare delusa un'altra volta.
Il mio fisico non reggerebbe e il mio cuore, già scheggiato in più lati, non sopporterebbe una completa rottura.
Vorrei chiedergli cosa prova, cosa sente quando stiamo insieme.
La sola verità è che temo la risposta, una di quelle da rimanerci male. E ho paura.
Non so dove stiamo andando, mi tiene per mano e sta camminando in una via parallela dell'albergo, io più che camminare mi sto facendo trasportare.
La mente sta levando tutte le energie al resto del corpo.
Finalmente si ferma, mi bacia la fronte, mi chiede di sedermi su una panchina e di aspettarlo là.
Siamo in un piccolo parco, due giostre sulla sinistra sono ormai spente e due anziani signori passeggiano sull'altro lato tenendo i loro cani al guinzaglio.
Sento dei passi dietro di me, subito dopo un frappè arriva tra le mie mani, gli sorrido.
"Ancora grazie, davvero"
"Allora Signorina Lorena, abbiamo la panchina, abbiamo il frappè mi sembra ovvio che.."
Lo interrompo, devo fargli la mia prima domanda o potrei far uscire questo frappè dal bicchiere da quanto sto tremando.
Se ne accorge e tiene ferma la mia mano posando sopra la sua. E mi sciolgo, ancora.
"Cosa siamo noi?"
Rimane in silenzio forse per pochi secondi ma per me sembrano infiniti.
"Carrie credimi, sarebbe stata anche la mia prima domanda. Non so descrivere cosa siamo, non mi è mai successo nulla di ciò che sta accadendo tra noi. É complicato per me. Lo sai."
Quelle parole non so come interpretarle, mi ha spiegato in una delle volte precedenti che sostiene di non avere un cuore ma dopo tutto ciò che c'è stato non può ancora pensarla così.
"Cosa mi differenzia da tutte le altre? Come posso sapere che questo non sia esattamente ciò che fai nelle tue innumerevoli conquiste sessuali? Hai dichiarato di avere una vita sessuale molto attiva, quindi..."
La seconda domanda lo lascia basito, spalanca la bocca.
Forse ho centrato il bersaglio o forse l'ho trafitto in pieno cuore. Non riesco a decifrare la sua espressione e sposto lo sguardo per non guardarlo dritto negli occhi.
"Hai ragione, non ti ho mai detto nulla di me e capisco le tue paure. Ma credo comunque, nel mio piccolo, di averti dimostrato cosa mi fai e come mi fai sentire quando stiamo insieme.
In ogni caso vorrei che tu sappia tre cose di me, o meglio, tre cose su cui non ho mai cambiato opinione prima di incontrare te.
Le ragazze con cui mi divertivo sapevano da tutto principio che avevo solo tre regole.
Non le avrei riviste per più di una volta, non avrei mai dato loro il mio numero, cosa che con te rimedierò al nostro ritorno per poterti sentire ogni istante ma soprattutto... la regola fondamentale! Casa mia è solo mia, nessuna è mai entrata lì dopo Anna. Dare accesso a casa propria, per me, significa aprirsi completamente all'altra persona e quando ho portato te sono rimasto scioccato di me stesso.
So che dopo tutte queste cose dovrei capire, sapendoti dare una definizione corretta di cosa siamo, ma non ci riesco."
Lo sto fissando cercando di non far trasparire nessuna emozione, le farfalle nello stomaco si sono quintuplicate.
Siamo proprio assurde noi donne, io in questo momento mi sento la più cretina sul pianeta.
Di tutto quello che ha detto io ho sentito solo le due informazioni base: vedersi più di una volta e casa sua.
Devo riprendere la situazione in mano e restare impassibile.
"Grazie della sincerità, ultima domanda.
Ripropongo qualcosa, con qualche piccola modifica, che ti suonerà familiare.
Se tu riavessi il tuo cuore, se potessi tornare ad amare, se Anna non ti avesse rotto, ora, qui... cosa faresti?"
Mi fissa con quello sguardo penetrante, lo stesso che ogni volta mi blocca il respiro.
"Ti direi che non vorrei vivere un solo giorno della mia vita senza te, ti direi che mi hai scombussolato la vita a tal punto da farmi sentire, di nuovo, il battito del mio cuore, ti direi che ogni volta che mi guardi ho perennemente un'erezione, ti preparerei le valige e ti porterei a casa mia.
Chiuderei la porta a doppia mandata senza darti possibilità di uscire e ti rapirei dal mondo."
Sto piangendo, so che ciò che diciamo all'ultima domanda sono i segreti più nascosti, ma sentirli così mi hanno fatta emozionare davvero troppo, come se li stesse confidando seriamente e non solo per un assurdo gioco.
"Mi serve tempo Carrie, ci serve tempo.
Lo hai detto anche tu.
Devi solo sapere che sei l'unica persona a cui penso da quando mi sveglio a quando mi addormento perché nei miei sogni sei già presente.
Ti giuro che quando saremo pronti lo capiremo, lo so"
Si avvicina e mi bacia dolcemente asciugandomi le lacrime con il pollice.
E mentre mi sussurra "Solo tu" all'orecchio mi abbraccia accarezzandomi la schiena e detta così la fine di questo primo tempo.

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