Hugo

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Sento qualcosa che mi solletica il petto, apro gli occhi e cerco di abituarli alla luce del sole.
Lei ha la testa sul mio petto e i suoi capelli, mossi dal leggero vento che entra dalla finestra sfiorano la mia pelle.
È tutto un sogno, ancora non riesco a capacitarmi di ciò che Carrie mi abbia fatto.
Mi sento diverso.
Ieri quando l'ho vista seduta sul letto, vestita in quel modo, mi sono chiesto cosa ho potuto fare per meritarmi lei.
La nostra avventura è cominciata nel peggiore dei modi e tornando indietro credo rifarei le stesse cose.
Forse solo grazie a quelle mail e all'odio reciproco siamo ciò che siamo.
Ogni volta che lei mi bacia, ogni volta che mi sfiora, ogni volta che è accanto a me il cuore batte così veloce che non riesco a controllarlo.
Non so bene cosa sia.
Certo, con Anna stavo bene, i primi tempi erano molto belli ma non così...intensi!
Lei era sempre troppo concentrata sulla sua vita, sul suo fisico, sui follower dei suoi social ma visto il tempo che dedicavo al lavoro a me stava bene così.
Forse l'abitudine di saperla a casa al mio rientro mi hanno concesso di farmi scivolare addosso tutto ciò che non mi andava bene.
Vorrei raccontare molto più di me a Carrie, vorrei dirle che dopo Anna lei è l'unica ad aver messo piede dentro casa mia, ma ancora non ho avuto il coraggio.
Si sta svegliando, le libero il viso dai capelli accarezzandole piano la testa mentre lei si stropiccia gli occhi.
Si sposta leggermente e mi fissa, con il sole sulla faccia i suoi occhi sono ancora più belli, mi guarda sorridendo e poi si volta verso la scrivania della camera.
Indica la macchinetta del caffè e mima con le mani il gesto di una tazzina per poi nascondere il viso nel cuscino.
Mi alzo e le preparo il caffè, non mi abituerò mai all'assurdo suo silenzio del risveglio.
Torno nel letto e si siede lentamente posizionando i cuscini dietro la schiena, ha di nuovo gli occhi chiusi.
Beve il caffè lentamente e piano piano i suoi occhi tornano a guardarmi e il suo viso sembra prendere vita.
Mi restituisce la tazzina che abbandono sul comodino e quando mi volto di nuovo è lì, con le braccia spalancate che aspetta un abbraccio.
La sollevo e la siedo su di me, la cullo mentre le bacio la fronte e sussurra un dolcissimo buongiorno.
"Signorina non mi abituerò mai al suo silenzio, lo sa? Non mi abituerò mai ai suoi buongiorno ma soprattutto non mi stancherò mai di lei"
Sorride e con una voce bassissima mi risponde "Grazie del caffè. Nemmeno io mi stancherò mai di essere servita così" e con l'ultima parola mi fa l'occhiolino e si chiude a riccio.
Sa già cosa l'aspetta, inizio a farle il solletico e a punzecchiarla sul fianco e sulla pancia mentre lei ride cercando di staccarsi da quella morsa.
Quando capisco che non resiste più le blocco le mani e la bacio, finalmente.
Ci alziamo dal letto e ci prepariamo per questa nuova giornata, abbiamo deciso di andare nella spiaggia vicino all'hotel, la stessa dove ieri abbiamo cenato.
Nel pomeriggio invece Jonas ci accompagnerà in auto a vedere le famose dune.
Dopo una rapida colazione ci avviamo a piedi verso la spiaggia. Si è convinta ad indossare il copricostume preso ieri anziché i jeans e lo vedo che mentre ci avviamo scruta ogni singola ragazza che ci passa accanto. Non so cosa fare per farle capire quanto è sexy, quanto mi piace.
Quando una coppia ci passa accanto lei guarda me, lui è molto simile a me con fisico e tatuaggi accompagnato da una ragazza che sembra veramente una copia di Anna, truccatissima, capelli perfetti e bikini invisibile.
Carrie sembra stia assistendo ad una partita di tennis , guarda loro, poi me, poi se stessa e poi ricomincia.
Quando la vedo sospirare la prendo in braccio come si fa con le spose sull'uscio delle camere la prima notte di nozze e mentre la bacio la porto verso la spiaggia mentre lei all'orecchio continua a sussurrarmi "sei proprio pazzo!"
"Si piccola, pazzo..."
Non finisco la frase ma lei sa, ne sono certo.
Sto ancora cercando di capire cosa mi sta facendo questa donna e io davvero non lo capisco.
Quando sto con lei il cuore potrebbe esplodere dal petto e queste sensazioni mai provate hanno poche spiegazioni, ma non sono ancora pronto a darmele e a darle a lei.
In spiaggia piano piano Carrie si tranquillizza, facciamo il bagno insieme e al largo, lontano da occhi indiscreti, ci uniamo ancora una volta.
Usciti dall'acqua i nostri volti non passerebbero mai la macchina della verità.
Abbiamo entrambi l'espressione compiaciuta e felice di chi ha appena fatto sesso in acqua e non riesce a nasconderlo.
Per pranzo non ha molta fame e optiamo per una macedonia da asporto in un chiosco sulla spiaggia senza far mancare, ovviamente, un caffè.
Verso le 15 Jonas ci avvisa che sta attendendo in auto il nostro arrivo per accompagnarci alle dune.
Quando arriviamo sono felice di aver dato ragione a Carrie nel venire qua.
Sono immense, stupende, la sabbia dorata mossa leggermente dal vento crea delle onde su ogni duna e sulla destra un gruppo di turisti sta per salire su alcuni cammelli per un'esperienza indimenticabile.
Saliamo fino alla prima duna, nella parte più alta e Carrie scatta alcune foto al panorama mentre io, a sua insaputa immortalo lei baciata dal sole.
Quando si avvicina a me giro la fotocamera del cellulare, voglio un ricordo di questo momento e spero accetti.
Si avvicina a me e scatto, nel momento esatto in cui le sue labbra si posano sulle mie guance.
Riguardo quella foto ed è semplicemente perfetta.
Rientriamo verso l'hotel e Jonas ci lascia nella via principale, faremo un altro giro per negozi, domani partiamo al mattino per lasciare mezza giornata libera al mio assistente.
Questo weekend non era previsto e Carrie ha insistito per far stare anche lui con la sua famiglia.
Passeggiamo questa volta in alcune vie che ieri non abbiamo notato e mentre sto guardando una vetrina di abiti da cerimonia dove hanno dei completi interessanti per l'ufficio perdo di vista Carrie.
Guardo dentro al negozio e non la trovo, poi mi accorgo che le vetrine continuano voltando l'angolo e la vedo. Immobile, impassibile, in silenzio, davanti agli abiti da sposa.
É ancora un punto dolente, è normale che sia così, lei è umana.
Lei respira ancora sofferenza e cerca di lavorare su se stessa giorno per giorno, non è un computer come me che ho cliccato un tasto spegnendo i sentimenti.
E ora, mentre la vedo impotente di fronte a queste sensazioni che forse non vorrebbe più avere, mi chiedo se sarà lei a curare me e se riuscirò a vedere, un giorno, tutta la luce che lei emana ma soprattutto se lei riuscirà a vedersi splendente, in tutti i sensi, così come la vedo io.
Accendo una sigaretta e mi avvicino lentamente, gliela porgo senza parlare, rispettando i suoi spazi.
Inspira e rilassa le mani che teneva chiuse in un pugno, prende la sigaretta e mi risiedo dietro di lei senza emettere un fiato.
Dopo poco si volta, si avvicina e si inchina di fronte a me.
Mette le sue mani sulle mie, mi guarda negli occhi e intravedo qualche lacrima sulle guance.
"Mi dispiace, non sarei voluta crollare così. Non te lo meriti, non me lo merito. Doveva essere perfetta quest'ultima serata e ho rovinato tutto"
Si solleva e fa per allontanarsi ma la blocco tenendola dal polso, esattamente come alla prima festa, quella dove le nostre mani si sono sfiorate per la prima volta.
Mi guarda, non dice niente, si avvicina e la abbraccio.
Forse questa donna mi sta aggiustando e forse dovrei solo avere la forza di dirglielo.
"Vieni con me piccola, facciamo un gioco"
Accenna un sorriso e mi segue, devo trovare una panchina, una gelateria e il coraggio, esattamente in quest'ordine.
Ho il cuore a mille e non so che mi succede ma sento che con lei lo scoprirò.

Ti voglio vicinoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora