𝗍𝗋𝖾𝖽𝗂𝖼𝗂.

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To Be Loved - Train
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«Accappatoio, occhialini, asciugamano, bagnoschiu- va bene basta, c'è tutto» chiuse il borsone dopo averlo ricontrollato così tante volte da aver perso il conto.

«Ma dove saranno..»
Non ricordava dove l'ultima aveva messo le cuffiette, e affrontare un lungo tragitto privo della loro compagnia sarebbe stato terribilmente straziante per lui. Sbuffó aprendo ogni cassetto e perlustrando tutti i mobili ma invano, proprio non ne volevano sapere di farsi trovare. Rassegnato, quindi, uscì, ritrovando inaspettatamente davanti a sé il centro dei suoi pensieri da diversi giorni: Todoroki.
Ancora non capiva il perché, ma era certo di tenere a quel ragazzo dall'aria estremamente misteriosa.

«Midoriya, dove vai?» domandó scrutandolo attentamente, spostando il suo sguardo tra lui e il borsone che portava con sé.
«Oh, in piscina» rispose gentilmente sorridendo.
Non seppe il perché, ma le parole che pronunció in seguito fuoriuscirono dalla sua bocca quasi senza che se ne accorgesse.
«Posso venire con te?» disse.
«Se vuoi» aggiunse poi, temendo di essere invadente.
Il sorriso sul volto del verde si allargò, risaltando ancor più le sue guance. Di fronte a tale scena, Shoto si rese conto di quanto l'adorasse, il suo sorriso quanto le sue guance ricoperte da lentiggini, e arrossì.
«Certo che puoi venire» affermó, lasciando lo stomaco del bicolore libero di impazzire di gioia.

La strada percorsa, alla fine, non fu così straziante quanto l'aveva immaginata. Todoroki non era di tante parole, ma era di bellissima e buona compagnia, e quelle piccole e brevi conversazioni che ci furono riempirono entrambi i loro animi di pura felicità.
Entrarono nell'edificio, avvolti da un'aria nuova per uno e familiare per l'altro. Il primo si guardo intorno, studiando attentamente l'ambiente che lo circondava, l'altro fece lo stesso, guardando ogni cosa come se fosse la prima volta.
«Izuku, in anticipo oggi! E hai portato un amico»
«Tanaka, ciao! Si, lui è Todoroki» sorrise guardando l'uomo, il quale porse la sua mano che immediatamente venne stretta. «Oh, quindi sei tu. Izuku mi ha parlato di te!» comunicó stupendo uno e facendo arrossire entrambi.
«Ti aspetto qui» comunicó il bicolore all'amico cambiando discorso, che in seguito si allontanó da lui e si diresse nello spogliatoio. Si cambió in poco tempo e raggiunse l'immensa vasca che come sempre lo accolse. Si riscaldó, e poi si gettó al suo interno cominciando a nuotare.

Tododorki lo guardava e sorrideva: come Izuku amava quello sport, lui amava la pallavolo.
Gli piaceva il modo in cui si muoveva in quell'acqua limpida, i suoi movimenti sembravano così naturali e lui sembrava essere nato per questo, le stesse parole che l'altro gli aveva rivolto qualche tempo prima.
Eseguiva ogni ordine con i fatti, percorrendo numerose vasche nuotando, e ciò che più di tutto gli piaceva era la sua espressione: sorrideva lungo la durata di una nuotata perfetta, ma anche quando accadeva il contrario. Sorrideva sempre, anche quando e se non occorreva. Fino a quel momento non aveva percorso una sola vasca senza sorriso sulle labbra.
Era difficile descrivere ciò che provava guardandolo, ma era consapevole del fatto che, più il tempo passava, più quelle circostanze gli piacevano.
«Più veloce, più veloce!» urlava il suo istruttore seguendo ogni suo movimento: nonostante il vetro che lo separava dalla vasca, ogni parola pronunciata giungeva limpida alle sue orecchie.

«Pausa?» gli domandó.
«Non sono stanco» rispose.
«O forse non vuoi sfigurare davanti al tuo amico» disse in seguito, calcando maggiormente sull'ultimo termine facendo nuovamente arrossire il suo allievo.
Quest'ultimo si voltó alla ricerca dell'altro e una volta incontrati i suoi occhi tornó a guardare davanti a sé.
«Sono andato bene?» domandó all'adulto, che in risposta rise e fu affermativo.
«Lo hai invitato alla gara di venerdì?»
«Invitarlo? Se arrivassi ultimo sarebbe solo una perdita di tempo»
«Punti ad arrivare primo, hai tutte le capacità per farlo e spero per te che accada, ma ricorda che un amico non è presente solo nei momenti di gioia»
Non disse più niente e Midoriya non rispose consapevole di non aver ragione, quindi ci pensó un po'. Riprese a nuotare con un solo pensiero in testa: doveva invitarlo?

𝐈𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐚 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Where stories live. Discover now