trentatré.

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Love Story - Taylor Swift
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Silenziosamente, al tramonto, camminavano mano nella mano.
Non c'era nessuno per strada in quel momento a causa del freddo, ma il calore provato stando l'uno accanto all'altro bastava a fargli star bene. Non curanti delle temperature, sorridevano guardando il cielo di fronte a loro. Izuku l'aveva fotografato come tutte le volte in cui ne vede uno, anche se, in realtà, amava le nuvole, la luna, il cielo, le stelle, l'alba, il tramonto e qualsiasi altro 'fenomeno' non catastrofico.

«Ti sei fatto degli amici in America?», chiese innocente Shoto, facendo intrecciare le loro dita.
«Oh, - sospiró - più o meno»
«Pensavo mi avresti sostituito, una volta lì; che non saresti mai più tornato»
«Mi mancavi ogni giorno, Shoto. Eri sempre nei miei pensieri, anche se non lo sapevi»
Todoroki allargó ulteriormente il suo sorriso. «Anche tu»
«Ho conosciuto...», inizió il suo discorso, determinato a dirglielo. Credeva fosse la cosa giusta da fare, ed era certo che, se anche solo avesse provato a nasconderglielo, prima o poi sarebbe venuto a saperlo; «...un ragazzo», spiegandogli così del suo primo giorno di scuola, del suo nuovo compagno di banco e della sua avventura con il nuoto, di quella sera in discoteca in cui Mirio lo ha baciato, del suo malessere, della chiacchierata al bar e del suo ritorno. Ma soprattutto di quanto si fosse liberato di quel peso dopo averglielo detto.
In un primo istante ebbe paura, perché i passi di Shoto d'improvviso si arrestarono e la stretta che teneva unite le loro mani si sciolse pian piano.
Midoriya era certo si sarebbe arrabbiato, eppure Todoroki scelse di stringerlo a sé il più forte possibile.
«Grazie per avermelo detto», disse, lasciandogli un dolce e leggero bacio tra i capelli.

«Anch'io devo essere sincero», aggiunse abbassando lo sguardo, forse per la vergogna.
Ripresero a camminare, nuovamente mano nella mano.
«Ho baciato più e più volte Momo, con la speranza che cominciasse a piacermi. Credevo non saresti più tornato, te l'ho detto; ero convinto di dover andare avanti senza di te»
«E poi?»
«E poi ho capito che non potrei mai andare avanti»
«Perché?»
«Perché ho qualche problema con le donne, presumo», rise, tentando di ironizzare, e coinvolgendo Izuku nella sua risata. Quanto gli era mancato sentirlo proprio non sapeva spiegarlo. Poi lo guardó negli occhi, assumendo un'espressione seria e non distogliendo mai lo sguardo.
«Izuku», lo chiamó. Non tanto per attirarne l'attenzione perché era già su di sé, ma per constatare ancora una volta che fosse davvero lì.

«Perché ti amo»

E improvvisamente il tempo si fermó, tutto intorno tacque definitivamente e il freddo non c'era davvero più.
Quel che Izuku sentì, fu una scossa di centinaia di brividi che stavano percorrendo il suo corpo. Lo guardava in quegli occhi di due colori diversi, senza sapere con esattezza su quale dei due doversi concentrare. Sulla freddezza del grigio o sulla freschezza dell'azzurro.
Ma scelse di non scegliere, di chiudere gli occhi e unire le loro labbra in un bacio, più lungo, dolce e duraturo dei precedenti, nel quale erano racchiusi tutti i sentimenti che provavano.
Si chiese in quel momento quanto fosse stato fortunato ad aver trovato quel ragazzo, che da mesi faceva parte della sua vita e che gliel'aveva stravolta. Nonostante il susseguirsi di alti e bassi, non aveva alcun dubbio su ciò che gli univa, ed aveva ormai compreso che dai problemi non si scappa e che vanno affrontati insieme.

Terminato quel bacio, la realtà tornó a circondarli ma a loro non importava: c'erano solo loro, circondati da strade e case, e dal fruscio del vento.
Tornarono a camminare, ancora in silenzio e con le mani congiunte, ma con qualcosa in più rispetto a prima. Izuku si domandava se fossero ufficialmente una coppia, mentre Shoto era più felice che mai: dopo interminabili mesi, era riuscito a racchiudere in due sensazioni tutto ciò che provava. Quei due smeraldi l'avevano catturato, e la sua mente aveva definitivamente smesso di funzionare.

𝐈𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐚 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Where stories live. Discover now