𝗌𝖾𝖽𝗂𝖼𝗂.

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50 Special - Lunapop
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Nel piccolo appartamento di Midoriya l'aria che si respirava era colma di tensione, nel suo corpo al posto dell'acqua predominava l'ansia, mentre ogni suo movimento era accompagnato da un fastidioso tremolio.
A tre ore di distanza si sarebbe dovuto svegliare, ma quella notte non aveva chiuso occhio, e malgrado il sonno si facesse sentire non riusciva ad addormentarsi. Ormai aveva messo da parte l'idea di abbandonarsi al mondo dei sogni e il letto sembrava essere diventato così scomodo che avrebbe fatto di tutto pur di sfuggirgli.
Non sapeva cosa fare, ma era consapevole del fatto che una situazione si trova sempre, soprattutto in casi semplici e stupidi, come quello.
O almeno così era solito sentire.

Si sedette sul materasso e allungó la mano verso il comodino, ricercando la bottiglietta che ogni sera riempiva d'acqua e posava lì: se durante la notte avesse avuto sete non si sarebbe dovuto alzare.
Sorseggió per qualche secondo, e l'unico suono percepibile all'interno della stanza era quello del liquido che gli oltrepassava la gola, mentre il suo pomo d'Adamo si muoveva ripetutamente dal basso verso l'alto. Attaccata la bocca all'apertura del contenitore, cominció a pensare perdendosi a contemplare un punto fisso, rendendosi conto dopo poco di non aver lasciato nulla sul fondo della bottiglia.
Si alzó nonostante fossero le quattro e non avesse minimamente idea su cosa fare, ma bastó la vista del computer per far accendere la lampadina apparentemente fulminata situata all'interno del suo cervello.

Si diresse in soggiorno e vi trovó la chitarra poggiata accanto al divano, dove l'aveva lasciata l'ultima volta.
Bastó sfiorarla con un dito per riportare alla mente l'Amarena della settimana precedente, e per un attimo immaginó di avere il bicolore di fronte a sé, a cantare con lui mentre muoveva le sei corde.
Non sapeva esattamente quale canzone intonare, ma dopo varie ricerche su internet ne scelse una le cui note e movimenti non erano tanto difficili. La prescelta fu Ridere, amata da quando l'aveva udita la prima volta ma che non aveva mai dedicato a nessuno. Gli ricordava un amore finito e la mancanza dell'altra persona, la cui presenza era indispensabile.

Lui non aveva mai avuto una costante nella sua vita che andasse oltre le cose astratte, ma la sua empatia era così vasta che avrebbe potuto facilmente comprendere tale sensazione anche se non ancora provata in prima persona.
Se avesse perso il suo punto di riferimento si sarebbe sentito perso, smarrito come Dante nella selva oscura quando si ritrovó al suo interno dopo un sonno intenso, ma come lui avrebbe fatto il possibile per uscire, anche se costretto a ricorrere al percorso più lungo.
Quando desideri ardentemente qualcosa faresti di tutto per ottenerla, e lui per andare avanti avrebbe lottato a lungo, consapevole di dover correre numerosi rischi.
Se avesse avuto una costante.

«Però tu fammi una promessa,
che un giorno quando sarai persa
ripenserai ogni tanto a cosa siamo stati noi.

E alle giornate al mare,
a tutte le mie pare,
alle cucine che non abbiam potuto comprare,
alle mie guerre perse,
alle tue paci finte,
a tutte le carezze che forse erano spinte,
giuro che un po' mi fa ridere»

«E non ho voglia di cambiarmi,
uscire a socializzare,
questa sera voglio essere una nave in fondo al mare.

Sei stata come Tiger,
non mi mancava niente,
e poi dentro mi hai distrutto
perché mi sono accorto che mi mancava tutto»

Dolci note che risuonavano soavemente tra le quattro mura della stanza. Non voleva alzare troppo la voce, nonostante fosse a casa sua sapeva che c'era gente che, contrariamente a quanto avrebbe dovuto fare lui, dormiva e non era suo intento svegliarla.
Non farebbe parte della sua volontà in ogni caso dal momento che, quelle poche volte in cui si esibisce, si dedica interamente a sé stesso. Shoto era il primo, unico e probabilmente ultimo che lo aveva visto suonare e sentito cantare, e a distanza di tempo, seppur poco, si domandava dove avesse seppellito la vergogna in quel momento e dove avesse trovato tutto quel coraggio. Era difficile darsi una risposta, ma in cuor suo sapeva che quel ragazzo era speciale e non gli sarebbe capitato qualcun altro come lui nel corso della sua vita.

𝐈𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐚 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Kde žijí příběhy. Začni objevovat