Capitolo I

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Zack ricarica la pagina per l'ennesima volta, ma i numeri rimangono invariati.

"Sei hai intenzione di continuare a sbuffare come una pentola a pressione alza il culo e vattene che qui qualcuno vuole studiare" commenta Gordon senza alzare il viso dagli appunti che sta trascrivendo.

"Nemmeno un po' di pietà per tuo cugino squattrinato?".

"No".

Zack arriccia il naso e data la guancia premuta contro la superficie del tavolo, la sua espressione risulta ancora più buffa.

"Sei davvero con l'acqua alla gola?" domanda impietosito Ezra.

"Tu che dici?" ed alza il telefono verso di lui mostrando la schermanta del suo conto corrente che al momento ammonta a 300 $; ed è solo l'inizio del mese.

Ezra alza un sopracciglio. "Puoi sempre usarli per comprarti un boccale" commenta schivando la matita che gli viene lanciata con l'esperienza acquisita in anni di amicizia.

"Oi! Quella era mia!" sbotta Gordon ed il suo volume di voce viene redarguito dall'occhiataccia della bibliotecaria.

"Devo trovarmi un altro lavoro part-time al più presto" esala Zack ignorandolo.

"Un altro?!" Si scandalizza Ezra ed ora anche altri studenti cominciano ad essere infastiditi dal chiasso che stanno facendo. Lui scivola più in basso sulla sedia. "Ne hai già due" aggiunge a voce più bassa.

"E sopravvivo a malapena" sospira Zack alzando finalmente la testa dal tavolo quel tanto che basta per guardarlo dritto negli occhi.

"Questo perchè sei testardo e vuoi sempre fare di testa tua" lo rimprovera Gordon.

"Oww, ce l'hai ancora con me perchè ti ho lasciato solo in quel mega appartamento?" lo stuzzica.

"Scherzi? Da quando te ne sei andato non devo più preoccuparmi di calpestare le tue cose per arrivare in cucina o sentire in loop quella tua canzone lagnosa".

"Ehi, abbi rispetto della mia canzone preferita!" lo avverte puntandogli il dito contro.

"Merita ancora di essere chiamata così dopo che sei sul lastrico per colpa sua?"

"Hai sbagliato" devia la sua attenzione Zack picchiettando un dito sui suoi appunti, "il musical nasce nel 1866 con 'The black crook', non nel 1868".

Gordon ingoia un'imprecazione, dando poi una gomitata ad Ezra che stava cercando invano di nascondere un sorriso divertito.

"Almeno io ci sto provando. Cosa dirà tuo fratello quando verrai rimandato anche questa volta?" ed accenna ai suoi libri che sono ancora chiusi sul tavolo. "Se l'idiota biondo qua davanti si trova un altro lavoro non avrà più tempo di aiutarti con lo studio".

A quelle parole Ezra spalanca gli occhi e l'attimo dopo è proteso sul tavolo stringendo le mani del ragazzo in un gesto disperato. "Ti pago io, Zack. Ti firmo anche un assegno in bianco, ma ti prego, non lasciarmi. Non ce la farò mai a superare gli esami da solo".

La risata fragorosa di Zack rimbomba tra gli alti scaffali ricolmi di tomi e la bibliotecaria, intenta a sistemare dei libri poco lontano, si schiatisce la gola irritata.

"Ho sempre tempo per il mio migliore amico" gli fa l'occhiolino ricevendo un bacio volante in risposta.

Gordon alza gli occhi al cielo abituato ai loro frivoli teatrini.

"Ovviamente ne ho anche per il mio cuginetto preferito" aggiunge avendolo colto in fragrante.

"A chi dai del cuginetto? Abbiamo la stessa età".

Rooted in my mind Where stories live. Discover now