Capitolo XXI

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Peccato che trascorre un'intera settimana e suo padre ha la stessa voglia di riprendere il discorso di quanta ne abbia sua madre di ascoltarlo senza urlare.

Conclusione: sette giorni che svia le domande di Ezra e Gordon, che salta le lezioni e che non sente Christopher.

Forse quella è la cosa che fa più male -escludendo che Composer non gli ha ancora risposto- e Zack non si era accorto di quanto si fosse abituato alla sua presenza fino a quando si è ritrovato decine di volte al giorno sul punto di scrivergli una battuta o una cosa che gli è venuta in mente dal nulla solo per lo sfizio di condividerla con lui.

Già, sul punto.
Alla fine quei messaggi non li invia mai e la ragione sta nel fatto che da quel pomeriggio Christopher non ha mai provato a contattarlo.

È vero che è lui che di solito inizia le loro conversazioni telefoniche, ma aveva sperato che nonostante i due rifiuti -uno più scioccante dell'altro- al corvino interessasse comunque sapere come si stesse sviluppando la situazione -e probabilmente, se si fosse trattato di lui, Zack non avrebbe avuto problemi a raccontargli la verità, ovvero che niente sta andando per il verso giusto ed ogni giorno che passa perde un piccolo pezzo di se stesso-, eppure da lui nessuna parola ed il biondo si sente a disagio a scrivergli quando è chiaro che a lui non interessa.

Zack sa bene cosa significa essere fortemente legato a qualcosa e non poterlo avere, per questo si era ripromesso di non lasciarsi andare finchè non fosse stato sicuro di possederlo, ma affezionarsi a Christopher era stato così naturale ed istintivo che se n'era accorto troppo tardi.

Lui, così rigoroso, rigido ed introverso, totalmente l'opposto di Zack, eppure stare in sua compagnia lo faceva stare bene, lo faceva sentire accettato come mai prima d'ora.

Ezra è il suo migliore amico e gli vuole un bene dell'anima e Gordon, nonostante il suo carattere rissoso, gli è leale come nessun altro, ma loro non hanno mai compreso fino in fondo lo Zack cantante.

O forse è lui che non ha dato loro questa possibilità.

Eppure questo dimostra solo quanto sia spettacolare Christopher che non ha avuto bisogno del suo permesso per ritagliarsi uno spazio nel suo mondo musicale e cucirne i confini in modo così perfetto da non mostrare la fine del suo territorio e l'inizio di quello di Zack.

Fare musica con lui era un sogno ad occhi aperti che poteva vivere per la prima volta: Christopher è un pianista eccezionale ed un abile adattatore, la sua voce poteva scappare quanto gli pareva e lui riusciva sempre a raggiungerla, o poteva investirlo come un treno in corsa e lui riusciva a salirci al volo, senza mai frenarla, sempre assecondandola.

Ad occhi chiusi Zack poteva quasi percepire le sue lunghe dita suonargli la pelle, accarezzarlo come fa con la tastiera del pianoforte e più volte si era ritrovato a pensare alle sue mani in altre situazioni, magari più intime, ma con la stessa fermezza e delicatezza che le rende così attraenti.

Quello, tuttavia, era un desiderio solo suo ed anche se ora ne è consapevole, non lo rende meno fervido nella sua mente.

Cielo, è caduto così in basso che non avrebbe problemi a strisciare verso Christopher e pregarlo di ritornare amici che ok, tecnicamente lo sono ancora, ma non sembra affatto così.

Ed ecco che si ritrova a guardare il suo nome nella rubrica, con il dito che aleggia sopra la cornetta verde, ma senza il coraggio di premerla.

Anche codardo è diventato.
Wow, di bene in meglio.

"Vuoi fermarti a cena, Gordon?" risuona la voce di sua mamma dal corridoio.

Zack sbarra gli occhi e cerca di non strozzarti con lo spicchio di mela che si è appena messo in bocca, mentre cerca disperatamente un modo per diventare invisibile.

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