Capitolo XXII

59 8 0
                                    

Essere continuamente messo a confronto con una persona è stancante e deleterio, specialmente quando qualsiasi cosa fai sembra non essere mai abbastanza per raggiungerlo -figuriamoci superarlo- e se quella persona è tuo cugino lo è ancora di più.

Gordon, infatti, non sopporta Zack.

Non sopporta la facilità con cui riesce a farsi voler bene dalle persone, le sue doti intellettive e mnemoniche che lo portano ad avere voti sempre più alti dei suoi nonostante non stia mai attento in classe, la sua costante solarità, l'irrequietezza continua e l'irresponsabilità che lo porta a fare delle scelte molto discutibili.

Non sopporta che Zack sia sempre stato migliore di lui in tutto.

L'arroganza di suo cugino è particolare, perchè sa di essere eccezionale in qualsiasi cosa che fa, ma non usa mai questa sua superiorità contro gli altri.

Ogni volta che si mette in gioco lo fa per testare i suoi limiti, non per battere l'altra persona, ignorando tuttavia che questo suo atteggiamento ferisce ancora di più lo sfidante, il quale non viene nemmeno considerato tale.

Ed è ciò che è sempre successo a Gordon.

Per colpa del suo carattere competitivo -e le aspettative di sua madre-, ogni occasione era buona per sfidarlo, fosse essa una competizione sportiva o un test scolastico, ma ogni volta si era ritrovato irrimediabilmente a sbattere contro il muro che suo cugino innalzava tra lui e gli altri.

In quei momenti non era la botta a fare male, quanto la consapevolezza che nonostante i suoi miglioramenti Zack non avrebbe smesso di testare se stesso per concentrarsi su di lui.

Gordon non sopporta non essere abbastanza, eppure, ironicamente parlando, per il biondo lo è sempre stato.

Zack non ha mai mancato di lodare i suoi traguardi, di sostenerlo ed incoraggiarlo nei momenti difficili, di ripetergli quanto sia importante per lui, quanto sia dotato e quanto gli voglia bene.

Per questo ed altro Gordon ama Zack.

Ama il fatto che non si lascia condizionare dal giudizio degli altri, che non porta rancora anche se subisce un torto e che non ha paura a diventare un bastion contrario pur di ottenere quello che vuole.

Ama il suo sorriso che lo fa irritare, ma senza il quale la giornata sembra più grigia, l'affetto incondizionato con cui lo inonda anche quando lo tratta male ed il fatto che qualsiasi cosa possa accadere sa che lui sarà sempre al suo fianco.

Ma più di tutto, Gordon ama sentirlo cantare.

La sua voce ha una potenza persuasiva tale da renderti dipendente, completamente schiavo delle sue note, tantè che quando finisce di cantare ti senti disorientato ed instabile come al risveglio da un sogno coinvolgente.

Zack è nato per fare musica ed è rinato con la musica.

Gordon ricorda bene quel periodo fatto di finti sorrisi ed occhi lucidi. Settimane in trepida attesa che la bomba scoppiasse senza mai vederne l'esplosione.

Suo cugino sembrava un'altra persona anche se cercava a fatica di rimanere quello di prima.

Ogni loro interazione sembrava forzata e traballante, come se da un momento all'altro Zack avesse potuto scoppiare a piangere o a ridere ed anche se la seconda azione prevaleva il più delle volte, era chiaro che avrebbe beneficiato di più dalla prima.

Giorni difficili a fingere che tutto andasse bene, perchè lui non è mai stato bravo a consolare le persone ed affrontarlo a muso aperto avrebbe significato solo litigare.

Poi la musica lo aveva rimesso in piedi alla sua maniera e Zack era tornato la palla di energia e felicità di un tempo, con la differenza che, questa volta, la sua luce aveva un'intensità differente, più viva, che aveva poi rilasciato la sua vera potenza quando aveva cominciato a studiare canto.

Rooted in my mind Where stories live. Discover now