Capitolo XXIX

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Alla fine decidono di cucinare all'italiana e mentre Christopher sparge il pesto sul suo piatto di pasta, Zack lo condisce con aglio, olio e peperoncino.

"Sicuro di non voler assaggiare? Non sai cosa ti stai perdendo" esclama abbondando con l'ultimo ingrediente.

"Non credo che tutto quel piccante faccia bene alla tua gola" replica il corvino versandogli nel bicchiere del vino rosso.

"Questo non è niente. Di solito ne metto metà boccetta" e Christopher si appunta mentalmente di farne scorta per quando verrà a casa sua.

Cenano con Zack che governa il discorso parlando di tutto quello che gli viene in mente anche se gli argomenti non hanno correlazione l'uno con l'altro.
Il pianista lo ascolta attento, ponendogli qualche domanda di tanto in tanto, ma per la maggior parte del tempo si accontenta di ascoltare la sua voce.

È la prima volta che consumano un vero pasto assieme e l'idea che sono da soli nell'appartamento di Zack gli mette in sobbuglio lo stomaco.

Zack, il ragazzo che ha baciato.
Ancora non ci crede.

Chi l'avrebbe mai detto che la loro uscita si sarebbe davvero trasformata in un appuntamento? Dovrà ringraziare Kora per il suo suggerimento.

"Nè, Chris, tanto per esserne certi: siamo una coppia ora, giusto? Quindi oggi è il nostro primo giorno."

"Mn. Una coppia".
Lascia che quella parola gli scivoli sulla lingua gustandone la dolcezza e sorride.
"Sei il mio ragazzo."
Quanto è bello poterlo finalmente dire?

"E tu il mio" ricambia Zack con un sorriso ancora più luminoso, trovando la sua mano ed intrecciandola alla propria. "Ora sei bloccato con me. Non ti lascerò andar via facilmente".

"Non voglio andare da nessuna parte" mette in chiaro sollevando le loro mani per baciargli il dorso "qui c'è tutto quello che voglio".

"Anche se non posso più cantare?".

"Tornerai a farlo, ne sono sicuro, ma anche se così non fosse, quello che provo per te non cambia. È vero che ci siamo avvicinati grazie alla musica, ma devi capire che indipendentemente da essa, tu rimani un ragazzo eccezionale e colui di cui mi sono innamorato. La tua momentanea perdita di voce non ti rende meglio degno di essere amato nè da me, nè da nessun altro."

"Aiyo, non occorre essere così profondo. Il mio cuore non reggerà a lungo se vai avanti così" si imbarazza alzandosi per sparecchiare "ma grazie" e gli lascia un bacio veloce sulle labbra prima di appoggiare i piatti nel lavello.

Dopo aver rassettato, con Christopher che ha asciugato i piatti e Zack che fantasticava sulla continuazione di questa quotidianità, si spostano in sul divano con qualche snack.

"C'è qualcosa che preferisci ascoltare?" domanda il biondo mentre ravana tra la sua collezione di cd e vinili. "Di pezzi classici ne ho pochi, ma compenso con il jazz. Ray Charles va bene?"

"Va più che bene".

Fa partire il giradischi e le prime note di Till there was you perforano l'aria della stanza.

Va sul divano, sdraiandosi in modo da appoggiare la testa in grembo a Christopher e con la sua mano nei capelli che gli massaggia lo scalpo e l'altra che segue il ritmi della musica sul suo stomaco, trascorrono la maggior parte della serata a parlare di musica con le voci di cantanti jazz in sottofondo.

E così Ray Charles lascia spazio a Frank Sinastra e a Nina Simone. Poi arriva il turno di Bobby McFerrin e Joe Williams mentre loro parlano di canzoni preferite, di arrangiamenti e mix inusuali, di coveristi ed artisti contemporanei, scambiandosi opinioni e discutendo i loro diversi punti di vista.

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