Capitolo XIV

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"E con questo terminiamo L'Oro del Reno. Per la prossima lezione voglio che diate un'occhiate a La Valchiria e iniziate a prendere confidenza con il brano. È il secondo dramma musicale della tetralogia di Wagner ed uno dei miei preferiti se posso concedermi. Ora potete andare. Ci vediamo settimana prossima".

Gli alunni si alzano dai seggiolini e si stiracchiano sciogliendo i muscoli irrigiditi per essere stati tre ore seduti al pianoforte.

Zack sgattaiola nell'aula con in mano due milkshake salutando qualche faccia familiare.

"Devo recuperare gli zuccheri" esala Gordon raggiungendolo.

"Giù le mani, non è per te" lo avvisa e si alza in punta di piedi per guardare oltre di lui. "Chris!"

Il ragazzo lo approccia elegantemente. "Alle more, il tuo preferito" gli sorride dolce.

"Grazie".

"Sei serio?" si sdegna Gordon.

"Qualche problema?" parla Christopher, ma il moro lo ignora.

"Adesso che hai un nuovo amichetto, io sono diventato invisibile?"

Zack sorride sghembo e gli circonda le spalle con un braccio. "Aww DonDon, sei geloso? Ti senti solo? Non era mia intenzione trascurarti, davvero".

"Ti rendi conto delle fesserie che vai dicendo? È un bene non averti tra i piedi, almeno riesco a studiare in pace e non finisco nei casini per colpa tua".

"Ti stai contraddicendo" lo stuzzica. "Devo mancarti proprio tanto, eh?" e strofina la guancia contro la sua, ma Gordon lo allontana bruscamente e Christopher deve afferrarlo per il braccio per prevenire una caduta.

"Oi" intima e la temperatura nella stanza sembra scendere di qualche grado.

"Dai DonDon, non essere così burbero" ridacchia Zack per stemperare la tensione, "tieni, prendi questo" e gli allunga l'altro milkshake.

"Non voglio la tua pietà" s'infervora lui dando una manata al bicchiere che finisce a terra "e smettila di chiamarmi DonDon" e a passi pesanti lascia l'aula.

Zack sospira e recupera un pacchetto di fazzoletti dallo zaino con cui cerca di arginare il danno.
"Se continui a fissare in quel modo la porta finirà per congelarsi" commenta accucciato ai piedi di Christopher.

Il corvino sposta riluttante lo sguardo sulla pozza di milkshake per terra. "A te non piace la fragola".

"Ma è il gusto preferito di Gordon".

"Non è ora che la smetta di comportarsi come un bambino?"

"Woah" soffia Zack rialzandosi con le mani appicciose "è la prima volta che ti sento giudicare qualcuno".

"Non dovrebbe sfogare la sua rabbia sugli altri, specialmente se questi non hanno fatto nulla per meritarlo".

"Sono io che non dovrei punzecchiarlo in continuazione".

È vero che adesso che sta lavorando con Christopher, sta trascurando sia Ezra che Gordon, ma mentre con il primo si sente regolarmente al telefono anche alle ore più disparate, di solito è lui che scrive a suo cugino per dargli fastidio ed il fatto che in questi giorni non l'ha fatto, deve averlo fatto sentire messo da parte.

Gordon non è cattivo, ma dato il modo in cui è stato educato crede di poter essere rimpiazzato se non è abbastanza e nonostante Zack abbia cercato di rassicurarlo che per lui rimarrà sempre una delle persone più importanti della sua vita, a volte è difficile non ascoltare le vecchie paure.

"È già la seconda volta che scusi il suo comportamento" gli ricorda, "ma qualsiasi cosa gli passa per la testa non lo giustifica comunque a trattarti in quel modo".

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