17 - Perché mi stai così lontano?

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Lee Know

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Lee Know

Su Seoul è già calata la sera e l'aria che mi sferza il viso è rigida. Stretto in un piumino nero, cammino a passo svelto verso casa di Han, che mi aspetta per cenare insieme. Mi ha chiamato mentre accompagnavo Hyunjin: Changbin è andato a cena dalla sua famiglia per festeggiare il compleanno del padre e lui non voleva rimanere da solo. Così, dopo una doccia veloce, per la prima volta sarò io ad andare nella nuova casa che condivide con Bin. Ammetto di non averla ancora vista. Sono pessimo, lo so.

Cerco di non pensare a cosa stia succedendo a casa di Chan in questo momento - Hyunjin ha promesso che mi avrebbe chiamato non appena uscito da lì - e salgo una rampa di scale, raggiungendo il primo piano del palazzo. È un edificio meno imponente del mio, più datato, ma la posizione è strategica, proprio dietro l'agenzia. Nonostante questo, i due inquilini riescono comunque ad essere sempre in ritardo, penso con un sorriso.

Spingo verso il basso la maniglia in ottone e trovo la porta aperta. Lascio le scarpe all'ingresso e salgo un piccolo gradino per entrare nella cucina. Sulla destra trovo un lungo piano cottura in marmo nero, che crea un netto contrasto con i pensili bianchi; al centro della stanza un ampio tavolo da pranzo quadrato, coperto da una tovaglia grigia. Le quattro sedie imbottite che lo circondano sono anch'esse nere. Guardando l'arredamento riconosco subito le intense note del colore preferito di Changbin. Di fronte a me, un finto balcone si affaccia su un inaspettato giardino interno.

Mi guardo attorno e sorrido, notando il disordine tipico di Han.

Povero Binnie, penso con un ghigno.

«Che ridi?» Han sbuca dalla stanza adiacente, che dev'essere il salotto.

Indico le diverse paia di calzini sparsi sul pavimento e le buste vuote abbandonate sul piano cucina: «Vedo che sei sempre ordinato.» commento, sfoggiando un sorriso.

Han arrossisce e si butta a raccogliere rapidamente gli indumenti lasciati in giro:

«Non ho avuto tempo, stavo ordinando la cena!» brontola. Si vergogna del suo essere caotico, ma personalmente non riesco a non trovarlo adorabile.

Osservandolo noto che indossa una enorme felpa grigia, con un cappuccio morbido e un'ampia tasca davanti, e dei semplici pantaloni di tuta neri. La tenuta da casa gli conferisce un'aria ancora più dolce. Chissà come reagirebbe, se lo spingessi contro il tavolo e provassi ad alzargli la pesante felpa, per sfiorargli i fianchi...

Scaccio quei pensieri prima di fare qualcosa di avventato e mi dirigo a lavarmi le mani, per aiutarlo ad apparecchiare.

Non appena mi avvicino alla dispensa dove immagino tenga i piatti, mi afferra il polso, per impedirmelo: «Faccio io, tu siediti!» ordina.

Lo guardo interrogativo, facendo cadere lo sguardo sulla sua mano stretta attorno al mio braccio. Lascia immediatamente la presa, facendo un passo indietro per aumentare la distanza tra di noi.

Deep in My Heart // Minsung, Hyunlix &...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora