Sembra stia combattendo contro sé stesso. Siamo in Corea e siamo idols, le regole dell'amore per noi sono ancora più complesse. L'intera nostra carriera si basa sull'essere "Boyfriend Material" per le nostre fan. Cosa potrebbe succedere a due idols...
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Changbin
«Felix!»
La voce di Han mi fa alzare di scatto dal divano della sala da ballo. Da quando siamo entrati alla JYP non ho fatto altro che fissare l'orario sul mio smartphone, cliccando nervosamente il tasto di sblocco schermo e chiedendomi quando avrei potuto finalmente vedere Felix.
Il biondo fa il suo timido ingresso nella stanza, mano nella mano con Hyunjin, mettendo una fine a quella snervante attesa. Senza dargli il tempo di salutare, mi avvicino e lo stringo tra le braccia, faticando a contenere la mia forza.
Lo sento sussultare leggermente contro il mio petto, ma poi le sue dita si appoggiano sulla mia schiena. Ho quasi paura a toccarlo, adesso, mi sembra che il suo corpo possa rompersi da un momento all'altro ma, trattandosi di Felix, non c'è un modo migliore per fargli sentire il mio affetto che stringerlo a me. So che ha bisogno di sentire che i nostri corpi sono un porto sicuro, che non è cambiato niente.
E ne ho bisogno anche io.
Ieri sera, dopo essere rincasato dalla piacevole serata in compagnia dei miei genitori e di mia sorella, avevo trovato Han e Lee Know abbracciati sul divano. Avevo sorriso osservando i loro visi rilassati, immersi in un sonno profondo. Non potevo immaginare che questa mattina i miei due compagni mi avrebbero fatto sedere in salotto con sguardo preoccupato, per raccontarmi una delle peggiori storie che potessi immaginare.
«Mi dispiace tanto, Lix...» sussurro, senza rendermene conto.
Le lacrime riempiono i miei occhi nocciola, ma non voglio che mi veda piangere. Non anche questa volta.
Un deja-vù mi colpisce come uno schiaffo inatteso, riportandomi indietro di circa cinque anni. Durante il reality show, quando Felix venne eliminato dagli Stray Kids come Lee Know, io avevo pianto tutte le lacrime disponibili nel mio corpo.
Avevo continuato a scusarmi, convinto che avrei potuto evitare la sua eliminazione, biasimandomi per non averlo aiutato di più, per non averlo protetto.
"Perché mi chiedi scusa?" mi chiedeva, continuando a singhiozzare; io non avevo idea di cosa rispondergli. Sentivo solo di doverlo fare: lo circondavo con il mio corpo e continuavo a scusarmi, sotto l'invadente presenza delle videocamere, pronte a spettacolarizzare la nostra sofferenza.
E in questo momento, mentre stringo il suo esile corpo tra le mie robuste braccia, mi sento nello stesso identico modo. Sono inutile, se non posso proteggerlo.
«Va tutto bene, Binnie, sto bene.» mormora.
Non dovrebbe essere lui a consolare me, ma lascio che mi accarezzi i capelli con le sue piccole mani.
Sento altri corpi avvicinarsi a noi e unirsi all'abbraccio. Felix ci accoglie tutti, confortato dal nostro calore, rassicurato dai membri di quella che lui definisce famiglia.
