24 - L'ho promesso

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TW: Disturbi del comportamento alimentare

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Han

«Benvenuti, Stray Kids! Oggi giocherete a Money Catcher!»

Siamo tutti riuniti nell'ampio salotto ad ascoltare una voce metallica fuoriuscire dalla televisione. Avrei continuato volentieri a dormicchiare sul divano, ma lo staff non ci ha dato molta tregua prima di ripartire con le riprese.

Lee Know mi ha svegliato pochi minuti fa, scuotendomi appena, e si é seduto accanto a me in silenzio. Gli altri membri ci hanno raggiunto, richiamati uno ad uno da Chan. Aveva il viso ancora carico di sonno, il nostro leader, famoso anche tra le STAYs per la sua difficoltà a dormire durante la notte. Si era accomodato accanto a Minho, strofinandosi gli occhi gonfi.

Sospettavo non gli avessero ancora raccontato del battibecco avvenuto in cucina proprio durante le riprese e la sua espressione fin troppo tranquilla me lo aveva confermato. 

«Pescherete un biglietto e ognuno di voi potrà essere un Money Catcher o un Buddy Catcher.»

Changbin é seduto su una poltrona, decisamente lontano da me, e non mi guarda nemmeno per errore. L'espressione vuota sul suo viso aumenta il mio forte senso di nausea, che non credo sia dovuto alla fame.

Perché devo sempre ferire chi mi sta attorno?

Mi sento uno schifo. Il petto sembra stringersi attorno ai polmoni, riducendomi la possibilità di respirare normalmente. Le mie gambe non riescono a trovare tregua e, tremando, attirano gli occhi di Minho.

Incrocio rapidamente il suo sguardo, ma non riesco a sostenerlo. Torno a guardare Changbin, mentre i sensi di colpa mi divorano dall'interno. Osservo il suo viso, le sue mani e cerco disperatamente di capire se lo ha rifatto. Se ha rifatto ciò che fece quella sera, ormai più di due anni fa.

Glielo avevo promesso. Gli avevo promesso che non sarebbe più successo.

Avevo capito quella notte che le battute sul peso gravavano su di lui più di quanto non desse a vedere, più di quanto non volesse ammettere.

Glielo avevo promesso, cazzo.

Mi ricordo il rumore dei conati di vomito come se fosse stato solo ieri. Ero accorso in bagno, trovandolo chinato sul water, l'odore acido di succhi gastrici riempiva la stanza.

"Oddio, Binnie!" mi ero subito inginocchiando accanto a lui, cercando di capire come aiutarlo, "Stai male?" avevo domandato, pensando automaticamente a qualche virus intestinale o ad una indigestione. Non avevamo nemmeno bevuto alcol.

Lui non mi rispondeva, fissava con uno sguardo indecifrabile le piastrelle del bagno. Ed era allora che avevo notato la sua mano. Teneva due dita dritte, saldamente unite tra loro, sporche di rigetto.

Inizialmente la mia mente aveva rifiutato di unire i pezzi. Insomma, Changbin non è il ragazzino di periferia con la vita difficile, smilzo, che non mangia mai nulla ed è così che i disturbi del comportamento alimentare vengono rappresentati cinematograficamente. Davanti a me c'era il mio amico, cresciuto in una affettuosa e ricca famiglia di Seoul, con un carattere all'apparenza indistruttibile. Lui era Seo Changbin, il punto fermo di tutti noi.

Deep in My Heart // Minsung, Hyunlix &...Where stories live. Discover now