Sembra stia combattendo contro sé stesso. Siamo in Corea e siamo idols, le regole dell'amore per noi sono ancora più complesse. L'intera nostra carriera si basa sull'essere "Boyfriend Material" per le nostre fan. Cosa potrebbe succedere a due idols...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Seungmin
La luce che filtra tra le fronde che si trovano oltre la finestra mi colpisce il viso, strappandomi dal sonno prima del suono della sveglia. Mi stropiccio gli occhi e mi volto, trovando la parte del letto di Jeongin vuota. La porta del bagno è chiusa e sento il rumore dell'acqua e un fischiettìo sommesso al suo interno. Dev'essere sotto la doccia.
Resto qualche altro istante a fissare il soffitto e poi abbandono il letto e inizio a vestirmi.
Questi due giorni sono stati divertenti, nonostante tutto, ma sembrano essere durati fin troppo. Han e Changbin ci hanno fatto preoccupare, Hyunjin e Felix sembravano distanti ieri, non so dire se per via delle telecamere o se abbiano discusso tra loro. Ma quello che si è comportato nel modo più incomprensibile è stato proprio il mio compagno di stanza.
In più di un'occasione, l'ho beccato ad osservarmi, con un'espressione pensierosa dipinta in volto. Ha fatto diversi commenti disgustati sulla neo coppia del gruppo ed è stato ancora più reticente al contatto fisico del solito.
Certo, Jeongin non ama le dimostrazioni di affetto corporee da che lo conosco e non me ne ha mai spiegato il motivo - sempre che lui stesso lo conosca. Eppure, durante questo breve soggiorno il suo disgusto verso le manifestazioni di tenerezza sembra essere peggiorato.
Sento la porta del bagno aprirsi e il più piccolo e scostante del gruppo appare con un asciugamano stretto in vita. Il suo corpo è snello e tonico, ultimamente ha anche iniziato ad allenarsi con Changbin e i risultati sono ben evidenti.
«Accidenti, Binnie ti fa sgobbare, eh?» commento, infilandomi la maglietta.
Lui mi lancia un'occhiata diffidente: «Che? Mica ti ecciti, ora?» dice con voce tagliente, nessun sottotono scherzoso o ironico nelle sue parole.
Lo guardo perplesso, cercando di incrociare il suo sguardo sfuggente. Sembra arrabbiato, ma non riesco a intuirne il motivo.
«Stai bene? Che ti prende?» domando, continuando ad osservare i suoi movimenti nervosi.
«Lascia stare.» sbotta, «Non vedo l'ora di tornare a casa.» aggiunge e, afferrando il cellulare dal suo comodino, esce dalla stanza, lasciandomi completamente disorientato.
Ma che ho fatto?
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
