4. "I need a friend"

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Dopo essermi fatta una doccia e aver indossato un vestito estremamente elegante iniziai a scendere le scale per poi giungere nella sala pranzo e accomodarmi al mio posto.

«Lei deve essere il principe Nicholas» affermai rivolgendomi al ragazzo seduto accanto a me.

Nicholas aveva l'aspetto di un giovane ragazzo ventenne dai capelli castani leggermente lunghi che gli accarezzavano le palpebre. Gli occhi incappucciati erano di un tenue castano e le labbra sottili erano allargate in un ghigno. Ciò però che lo contraddistingueva di più erano le sue orecchie a punta. Nicholas, così come gli abitanti del Regno del Sud, erano Fae. Creature perfette dotate di magia che erano soliti a trarre in inganno chiunque. Non potevano mentire, ma ciò sicuramente non impediva loro di aggirarti, confonderti e ingannarti. Il perché facessero tutto ciò non aveva una reale motivazione, semplicemente si divertivano.

Era nella loro natura di fae.

E così, come tutti quelli della sua specie, non potevo assolutamente fidarmi di Nicholas.

Sbuffai leggermente alla sua vista per poi dare il permesso a tutti di poter mangiare.

«Sì, sono io» rispose per poi addentare un pezzo di tofu iniziando a masticare rumorosamente.

Strabuzzai leggermente gli occhi per poi voltarmi lentamente verso Nathan alle mie spalle che mi guardava anche lui stranito.

Innanzitutto, non si era presentato in maniera adeguata a una regina, per poi non parlare del modo rude in cui mangiava.

Al solo pensiero che sarebbe diventato mio marito mi veniva la pelle d'oca.

Potevamo dire che di certo quello non era il prototipo di ragazzo che mi immaginavo al mio fianco.

Iniziai a tagliare lentamente il pezzo di carne davanti a me quando all'improvviso una mano spinse la mia violentemente.

«Ehi, mi passi la salsa?» chiese Nicholas masticando con la bocca piena.

Riuscivo a vedere tutto ciò che stava mangiando. Repressi un conato di vomito per poi vedere Nathan prendere la salsa e posarla con violenza accanto al principe.

Mi voltai verso la mia guardia del corpo e vidi come fissava in malo modo il ragazzo seduto accanto a me.

In che guaio mi ero cacciata?

Pensai addentando il cibo davanti a me.

Finimmo tutti di pranzare in religioso silenzio per poi alzarmi e dirigermi fuori seguita da Nathan.

«Vostra maestà, mi rammarica immensamente dirlo, ma non potete seriamente prendere in considerazione di sposare il principe Nicholas...» affermò Nathan mentre continuava a camminare dietro di me.

«Credimi, Nathan, non fa piacere neanche a me.»

«É rozzo, ineducato, non ha nessun rispetto verso di voi ed è un fae.»

«Lo so» ammisi sospirando leggermente.

Arrivai davanti alla porta della mia stanza e mi voltai verso il biondo.

«Hai trovato ciò che ti ho chiesto?»

«Non ancora, maestà, ci sto lavorando, conto di portarvelo oggi stesso.»

«Grazie, Nathan, dico sul serio.»

«É un dovere e un piacere servirvi, vostra altezza» rispose il biondo per poi inchinarsi davanti a me.

Sorrisi leggermente per poi voltarmi ed entrare in camera mia.

«Iria, che ci fai qui?» domandai vedendo la ragazza in piedi davanti a me con la testa china.

Life Goes OnWhere stories live. Discover now