11. Beehive

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«Edith!» esclamò Carol riferendosi a me con una lieve voce.

«Carol. Robert» salutai voltando il capo in entrambe le direzioni.

«Se volete seguirmi, la corte ci attende» continuò la regina seelie per poi voltarsi insieme al marito ed entrare nel castello alle sue spalle.

La corte dei Fae era molto luminosa. Pareva che il sole primaverile si fosse trasferito all'interno di quelle mura. Alte colonne in stile corinzio e ornate dall'edera rampicante erano in file, una dietro l'altra, e creavano tre navate principali.

Giunti al centro vi era una piccola fontana decorativa con i fiori di loto che galleggiavano tranquillamente, cullati dall'acqua limpida. Il contrasto tra l'eleganza data dalle bianche colonne e il verde delle piante che ornavano quel luogo era strabiliante. Oltre all'edera rampicante e ai fiori di loto, vi erano anche veri e propri alberi che crescevano all'interno della corte e che creavano giochi di ombre.

Girammo successivamente a destra e ci ritrovammo nella sala pranzo.

Un lungo tavolo di legno pregiato si estendeva lungo tutta la stanza e, come anche il corridoio principale, anche quella parte del palazzo era molto illuminata.

Il tavolo era già imbandito con ogni prelibatezza. Frutta e verdura di ogni genere, ciotole fatte con i gusci di cocco contenenti bacche e semi, e, inoltre, vi erano anche delle bibite che supposi fossero dei succhi.

Una delle molte caratteristiche dei fae era il fatto che fossero vegani. Erano le creature più legate alla natura. Il solo fatto di dover cibarsi di animali o dai loro derivati li disgustava e andava contro a ogni loro principio etico e morale.

«Prego, accomodatevi» disse Carol per poi dirigersi al suo posto a capotavola.

Tutti i posti a quel tavolo erano occupati, tranne due vicino alla regina. Presi posto a quello alla destra di Carol e accanto a me si sedette Nathan. Di fronte si mise il principe Robert, con accanto a sé Victoria, la principessa ereditaria.

Victoria aveva i lunghi capelli marroni ondulati che le ricadevano in modo armonioso lungo tutta la schiena. I suoi occhi simili all'erba che si estendeva al di fuori di quel palazzo mi scrutavano quasi incuriositi dalla mia figura. La sua pelle, al contrario dei suoi genitori, era ambrata, così come le sue orecchie a punta. Indossava un leggero vestito verde pistacchio con una scollatura a cuore. Le labbra piene colorate da un tenue rosa mi sorridevano dolcemente. Era la figlia di Carol, eppure sembrava essere totalmente diversa da lei. L'unica cosa che dovevo ricordarmi, però, era la sua natura da ingannatrice. Non dovevo farmi abbindolare.

Al fianco della futura regina del Regno del Sud era seduto suo fratello: Nicholas. I capelli castani erano come sempre scompigliati sul viso e i suoi occhi erano identici a quelli del padre. Loro, erano identici.

«Possiamo mangiare» disse Carol allargando le mani verso l'esterno.

Misi le mani sopra il piatto di verdure e tofu di fronte a me e cercai qualche possibile traccia di veleno nel cibo. Pensando a quello voltai la testa in cerca di Morte, senza però trovarlo.

«Chissà dove sarà andato...» pensai per poi prendere la forchetta in mano e iniziare a mangiare ciò che vi era nel mio piatto.

«Com'è stato il viaggio?» domandò Victoria sempre con il sorriso in volto.

«È stato veloce» risposi per poi concentrarmi sul mio piatto.

«Lei deve essere la principessa Victoria, se non erro» continua visto che quella era la prima volta che la incontrai.

«Oh, non mi sono presentata. Sì, vostra altezza, sono io. È davvero un piacere conoscerla.»

«Il piacere è tutto mio» risposi sorridendo leggermente, oh almeno, ci provai.

Life Goes OnWhere stories live. Discover now