capitolo 10

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Lele's Pov
il viaggio in macchina sembra durare meno di qualsiasi altra cosa, poiché ho la testa piena di pensieri e fatico a concentrarmi sul presente. entriamo in casa e per prima cosa decido di mandare valerio a comprare le medicine che ci aveva detto di prendere giulia, la dottoressa.

lui mi ascolta attentamente e poi va in farmacia, prendendo la sua macchina. resto in casa io con alice, la quale si era già stesa sul divano, cercando di addormentarsi. sfrutto il tempo sistemando un po' casa, date le condizioni in cui i ragazzi l'hanno lasciata. passa una mezz'ora e valerio torna, dandomi i farmici.

li poso nell'armadietto in bagno perché per ora non ce n'è bisogno.
ritorno in salotto e noto che la bambina sta dormendo, quindi la porto in camera sua ed infine chiudo la porta alle mie spalle.

"lè, dò il cambio a tancredi, ci vediamo dopo" mi dice valerio, uscendo di casa. lo saluto velocemente e aspetto che tanc arrivi a casa, sperando di metta poco.

le mie previsioni sono corrette, poiché quest'ultimo arriva circa cinque minuti dopo. "ciao lele" mi saluta entrando in casa, sorridendo. ricambio il 'ciao' e gli racconto cos'ha fatto giulia ad alice alla visita. lo lascio a bocca aperta per una decina di secondi, lasciandogli il tempo necessario per realizzare.

"piccola" sussurra con gli occhi ancora sbarrati. "è stata bravissima, non si è mossa neanche una volta" dico annuendo, facendolo sorridere. "e?" mi chiede spronandomi ad andare avanti a raccontare.

per fare prima gli dò direttamente il modulo di prescrizione dei farmaci e lui legge il più velocemente possibile. "madonna santa" lo sento sussurrare, mettendosi le mani in faccia dalla disperazione. "ha detto anche che è meglio mettergliele negli orari di pranzo o se non fa effetto anche a cena" gli spiego poi io. annuisce e successivamente aspetto un po', per lasciargli appunto del tempo per assimilare le informazioni. "va bene dai, poteva andare peggio" dice lui, tirando su le maniche della felpa. annuisco sorridendo.

Tanc's Pov
sono molto contento che alice ce l'abbia fatta e anche che ora stia un po' meglio, ma al contrario non so come faremo a darle farmaci tutti i giorni senza che ci trapani i timpani dalle urla. spero capisca la situazione e che deve farlo per forza, per stare bene.

mentre racconto, a mia volta, al mio amico di cosa abbiamo parlato a casa di lorenzo, sento una presenza dietro di me e vedo lele sorridere, quindi capisco subito. mi giro e le mie ipotesi diventano improvvisamente realtà.

si dice che se si parla del diavolo spuntano le corna, ed eccolo qui, il mio diavoletto. ali mi guarda e io guardo lei, sorridendo a trentadue denti. mi alzo dalla sedia e l'abbraccio fortissimamente, di conseguenza la prendo in braccio. "com'è andata amore? ha fatto tanta bua?" le chiedo accarezzandole la coscia, facendola saltellare tra le mie braccia. annuisce nascondendo la testa nell'incavo del mio collo e io sorrido.

"cosa devo fare nei prossimi giorni?" mi domanda alzando la testa e guardandomi negli occhi. guardo lele, ma è concentrato a fissare il telefono. così le rispondo il più vagamente possibile, dicendo "vediamo amore" lasciandola in terra.

"noo" piagnucola saltellando sotto di me. la guardo sorridendo, sedendomi poi su una sedia e facendola sedere sopra alle mie gambe. sentiamo suonare alla porta e faccio segno a lele di andare ad aprire. così lui va e racconta a diego e gian la situazione di ali, mentre valerio, che aveva assistito di persona, viene da noi. "ciao tataa" dice alla bimba, mentre io rido silenziosamente.

"ciao" dice lei sorridendo e beandosi delle sue coccole.

!salto temporale!
la serata di ieri è stata abbastanza tranquilla, alice stranamente non ha fatto capricci per il cibo e abbiamo mangiato tutti insieme. ormai è già ora di pranzare, poiché sono le tredici e non abbiamo ancora toccato cibo.

la bambina è tornata da poco da scuola, e gian sta preparando il pranzo. aspettando di andare a tavola, ripenso a quello che mi ha detto lele ieri e mi domando se metterle la supposta ora sia la scelta giusta. la risposta la trovo praticamente subito, e agendo di conseguenza la prendo per mano e la porto in bagno. distraendola, prendo la scatola e ne tiro fuori una.

"vieni" dico guidandola in camera sua. "amore- la faccio sedere sul letto e mi abbasso alla sua altezza- ora dobbiamo aiutare il tuo sederino a fare tutta la cacca, così dopo stai meglio, si?" propongo, e a lei si inumidiscono gli occhi.

"cucciola, no, senza piangere va bene? non ti faccio male, promesso" mormoro, provando a farla sdraiare. "no, ti prego" dice facendo resistenza. "ci mettiamo poco sei fai la brava" ribatto io, cercando di convincerla. mugugna qualcosa e poi mi guarda male. la giro a pancia in giù, le abbasso i pantaloni e le mutande.

dilato le natiche e infilo la supposta nel suo culetto. nel momento in cui comincia a piangere io finisco di inserirla. "bravissima tata" dico lasciandole un bacio in testa. le rimetto le mutandine, mentre lei si alza e mi viene in braccio. sorrido e le disegno cerchi immaginari sulla schiena, riuscendo a calmarla.

pochi secondi dopo gian ci chiama a tavola e io porto la piccola in braccio, rimettendole anche i pantaloni. la metto sulla sua sedia e io mi metto vicino a lele, il quale mi chiede subito com'è andata. annuisco, facendo il labiale di 'bene'.

mangiamo insieme e controllo che alice finisca tutto quello che ha nel piatto. le lascio tutto il tempo, cominciando intanto a sparecchiare. "mangia anche la frutta" le ricordo, notando poi che è rimasta da sola a tavola; tutti i ragazzi sono in salotto. "non ce la faccio a finirla" mi dice, girandosi verso di me ed indicandomi il piatto. "va bene ma prova a finire le altre cose" dico io buttando la pochissima pasta che era rimasta nel piatto.

mangia qualche pezzetto di mela e uno spicchio di arancia. "basta" dice allontanando tutto da lei. "brava" rispondo dandole un bacio sulle labbra, che ricambia sorridendo.

"devo andare in bagno" mormora facendo una smorfia. "vai vai" dico felice che la supposta stia finalmente facendo effetto. dopo qualche minuto uno dei ragazzi va a lavarla e poi viene saltellando da me. rido e mi metto a posto il ciuffo di capelli che mi cade sulla fronte.

"hai fatto?" le chiedo sorridendo. annuisce, appoggiandosi alla mia spalla. le circondo la vita e le accarezzo i capelli. "amore oggi pomeriggio non hai allenamento quindi devi venire con noi che dobbiamo fare un lavoro con un collega, quindi tra poco vai a vestirti" concludo, alzandomi e baciandola sulla guancia. annuisce e corre in salotto dai ragazzi.

finisco di fare le ultime cose in cucina e poi li raggiungo anche io.

spazio autrice <3
buon natale a tutti!! (un po' in ritardo ma vabbe haha) ve se ama ❤️‍🩹❤️‍🩹

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