capitolo 28

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Alice's Pov
poco dopo è ora di cena e ammetto di avere zero fame, ma mi sforzerò il più possibile per non prenderne ancora. tanc è uscito poco fa, quindi a cena siamo solo io e diego, il quale si riempie il bicchiere di coca cola.

mi viene in mente l'idea di berne un pochetto in un suo momento di distrazione, perché se glielo avessi chiesto mi avrebbe sicuramente detto di no. ne bevo un bicchiere pieno, quasi tutto in un sorso.

e non molti minuti dopo tutto il sonno che avevo mi va via e mi sento improvvisamente molto più energica. "hai bevuto la mia coca, alice?" mi domanda il ragazzo moro seduto al mio fianco, indicando il bicchiere vuoto.

annuisco, ma forse mi rendo conto che avrei dovuto chiederglielo. "ha troppi zuccheri per te! insomma ma perché non ne fai una giusta?" mi chiede alzando il tono di voce.

ho un sacco voglia di fare, e il pensiero di dover andare a dormire tra poco mi ammazza. io non voglio dormire! voglio giocare, voglio uscire!

"giochiamo? usciamo? facciamo qualcosa? ti prego ti prego ti prego" chiedo a diego saltandogli sotto. "non è il momento, è tardi e a momenti tu devi fare le nanne" mi dice, indicando l'orologio.

"mhh ma io non sono stanca! lo giuro potrei non dormire per anni! ti prego ti prego portami fuori" lo supplico, aggrappandomi alla sua gamba. "no amore, no" risponde, facendomi alterare.

"dai ti prego, solo un po'" continuo ad insistere io, mentre lui sparecchia. "ho detto di no" dice serio, prendendosi un attimo per guardarmi negli occhi e farmi capire che non stesse scherzando.

"sei cattivo!" gli urlo, lasciando la sala da pranzo e andando in salotto, sconfitta e amareggiata. comincio a saltare sul divano per scaricare un po' di adrenalina, ma il divertimento dura poco perché ho paura che qualcuno mi becchi.

così inizio a lanciare i cuscini e in meno di venti secondi ho già messo sottosopra il salotto. "hey monella! che stai facendo?" mi chiede diego, restando impalato a guardare il disastro che avevo appena combinato.

mi si avvicina pericolosamente e per difendermi uso le gambe, tirandogli dei calci nel caso dovesse avvicinarsi. ma non so come, riesce ad aggirarmi e dopo avermi bloccato gli arti, mi piombano sul sedere due pacche che fanno male, non come quelle di tanc, ma tanto da scoppiare a piangere sul momento.

"ahia"urlo mettendomi a sedere, guardandolo male. "sei proprio una bambina maleducata! ti sembra comportarti così? adesso sistemi tutto e poi fili a letto!" mi risponde severo, indicando il casino che avevo appena combinato.

mi alzo dal divano e raccolgo tutti i cuscini che precedentemente avevo buttato in terra. mi sento il suo sguardo incollato addosso ma non mi importa.

una volta finito lo guardo e lui guarda me. "niente e nessuno ti dà il permesso di mettere sottosopra il salotto, chiaro? puoi essere stanca e agitata quanto vuoi ma questo non si fa" mi dice, con un po' di calma rispetto a prima.

mi rendo conto che effettivamente lui passa molto tempo della giornata a pulire e spolverare casa, e facendo così gli mando tutte quelle ore nel gabinetto.

mi scuso freddamente e giusto il tempo di asciugarmi le lacrime che rientrano un po' di ragazzi, tra cui tanc e gian.

li saluto con calma, ma poi mi viene uno scatto di energia e devo sfogarmi con qualcosa. "che hai?" mi chiede gianmarco non appena si accorge che da un momento all'altro sarei scoppiata a piangere.

"ha bevuto la coca" gli risponde diego, facendo sgranare gli occhi a tancredi. il quale dopo aver visto che stavo sbadigliando, decide subito di portarmi in camera.

mi mette il pigiama, e mi fa sdraiare. "ma io non ho sonnoo" piagnucolo guardandolo sedersi di fianco a me. "è tardi e tu domani hai scuola, bisogna fare la nanna" mi spiega, mettendomi una mano sulla pancia e accarezzandomi.

scuoto la testa, alzandomi a sedere. "non voglio dormire" dico io, mettendomi a piangere sulla sua spalla. "non si dice voglio, lo sai" mi dice, ignorando il mio pianto isterico.

"voglio venire di là con te" dico indicando la sua stanza e quella di lele. "no, di là ci vieni solo se ti comporti bene, e oggi non l'hai fatto" dice, facendomi riflettere.

in effetti era stata una brutta giornata, mi ero comportata davvero male, ma vediamo il lato positivo, almeno so riconoscerlo. mugugno sapendo che ha ragione, ma non volendogliela dare.

"io qua non dormo" lo ricatto io, mettendomi a braccia conserte e facendogli una linguaccia. "qualcosa mi dice che lo farai" dice, sorridendo. "domani non voglio andare a scuola! mi tenete a casa?" gli chiedo euforica, sperando in una bella risposta.

"no" risponde invece freddo e coinciso, guardandomi abbastanza male. inizio a piangere a caso, giusto per accumulare lo stress accumulato durante il giorno.

Tancredi's Pov
sto uscendo da camera di alice, finalmente sta dormendo. ho passato la serata a convincerla a fare la nanna, ma proprio non ne voleva sapere.

ho provato con le buone, ma se ne approfitta. ho provato con le coccole, ma non cambia nulla. ho provato con le minacce, ma non fanno effetto. ho provato con le sculacciate effettive, e si funzionano, ma non hanno il potere di farla addormentare.

dopo un po' di tira e molla però ce l'ho fatta, e sono riuscito a farle raggiungere le braccia di morfeo.

As Special As The World || Chill HouseWhere stories live. Discover now