capitolo 26

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Alice's Pov
oggi sono molto stanca e molto insofferente, come credo si sia già capito da un pezzo. torno in stanza da tanc e gli chiedo con gentilezza se mi può aiutare a cambiarmi e fa una smorfia. "sei grande ormai, devi abituarti a farlo da sola" dice, indicando il pigiama.

sbuffo e sbatto un piede a terra, non ascoltata. mi cambio velocemente, piena d'ira. infilato il pigiama, mi metto sotto le coperte.
"buonanotte tata" mi sussurra all'orecchio, lasciandomi due baci sulla guancia. sorrido e ricambio la buonanotte, raggiungendo in pochi secondi il bellissimo e tranquillo mondo dei sogni.

mi sveglio e sento un silenzio tombale in casa, immagino che alcuni dei ragazzi siano usciti. scendo dal mio comodo letto e mi dirigo verso il piano di sotto ancora poco cosciente.

vado prima in cucina controllando che non ci fosse nessuno, ma trovo valerio intento a cucinare qualcosa. "ciao piccola" mi saluta, e ovviamente ricambio, sorridendo.

"dammi un bacio" mi dice, abbassandosi alla mia altezza per permettermi di arrivare alle sue labbra senza troppa fatica. gli stampo un bacio in bocca e ridendo mi siedo sulla sedia di fianco a lui, invece in piedi.

"oggi usciamo?" gli chiedo, guardando fuori dalla finestra il sole che invadeva la stanza. "tu no, sei in castigo" mi ricorda, continuando a farsi i fatti suoi con il cibo, intento a prepararsi la colazione.

"e che faccio tutto il giorno?" lo sfido, guardandolo negli occhi. "trova qualcosa da fare" mi risponde con nonchalance. sbuffo rumorosamente, facendomi inumidire gli occhi di lacrime.

per divertirmi un po' decido di salire in piedi sulla sedia in un momento di sua distrazione. guardo tutto dall'alto, ma la vista dura ben poco perché valerio comincia a rompere, un po' come sempre.

"alice! scendi subito" mi rimprovera, aspettandosi una risposta. scuoto la testa e faccio per passare da quella sedia a quella vicino, ma mi blocca le gambe e mi appoggia a terra. mi arriva una sculacciata al centro del sedere, e mento dicendo che non me l'aspettavo.

però non pensavo che valerio avrebbe ceduto con così poco, quindi scoppio subito a piangere. "quante volte? quante volte ti abbiamo detto che non si fa? perché continui a non ascoltare?" mi domanda, tornando alle sue attività quotidiane.

"sei cattivo" sussurro in un mare di lacrime, coprendomi la faccia con le mani. "sono cattivo perché non voglio che tu ti faccia male? ok alice" mi sgrida, lasciandomi uno sguardo di fuoco che non può che perforarmi l'anima e farmi gelare le vene.

me ne vado dalla cucina, delusa e cerco qualcosa da fare per la casa. in realtà ci sono un sacco di attività tipo giocare, disegnare o colorare, vedere i cartoni, preparare qualcosa etc ma non mi va di fare niente di tutto ciò. quindi mi faccio un giro in salotto, ma non vedo nulla di interessante.

decido così di andare in camera di uno dei ragazzi e spiare un po' in giro, giusto per essere il prezzemolo della situazione.
entro in quella di tanc e lele e vedo valigie, zaini e vestiti sparsi per tutta la camera.

e poi sgridano me perché sono disordinata, bah! trovo subito un pacchetto di sigarette sul comodino, affiancato da bustine di qualcosa che sinceramente non so cosa sia e non lo voglio neanche sapere. mi butto sul letto e inspiro il profumo di tancredi a pieni polmoni, e mi sento felicemente a casa.

per paura che qualcuno mi beccasse scendo dal letto e vado nella camera di gian e diego.
qui dentro è tutto più ordinato, se non fosse per la parte di gianmarco, che lascia tutto sottosopra proprio come me.

vado al computer e subito vedo un po' di foto che in realtà non avrei dovuto vedere, così esco annoiata dalla camera.

mi viene in mente un'idea, ovvero: se mi comporto bene, pulisco la camera e faccio i compiti, magari la punizione dura meno. così corro in camera mia e inizio a fare i compiti.

in meno di un'ora finisco quelli per il weekend, così comincio a riordinare la stanza. stanza pulita, mente pulita. o almeno così dice diego.
appena finito rivado al piano di sotto con la speranza che andasse meglio della prima volta. questa volta però vado direttamente in salone, stravaccandomi sul divano.

accendo la tv, anche se non potrei, e metto i cartoni. così mi volano due ore, e si fanno le undici, ovvero quando due dei ragazzi, ossia tanc e lele, tornano da fuori.

lele viene subito da me mentre tanc va presumo da valerio. lo saluto e dopo aver parlato per due minuti se ne esce fuori con la domanda "da quanto stai guardando la tv?".

"due ore" rispondo guardando l'orologio appeso al muro. sono sempre stata un passo avanti gli altri perché fin da piccola ho imparato a leggere l'orologio e non farmi fregare sotto questo punto di vista.

sbarra gli occhi e mi chiede se sto dicendo la verità. annuisco e subito la spegne. effettivamente dovevo aspettarmelo. sbuffo rumorosamente e sbatto i pugni sul divano.

"e adesso che faccio?" dico innervosita. "che avevi intenzione di stare così tutto il giorno?" domanda una voce alle mie spalle. tancredi. sbuffo di nuovo ed evito di guardarlo negli occhi per non perdere già da subito.

quando è arrabbiato incute terrore anche solo con lo sguardo. "su, preparati che dobbiamo andare" mi confessa lele, dandomi una mano ad alzarmi. sicuramente devo andare con loro in agenzia, ma sono comunque parzialmente felice perché potrò vedere clarissa, la mia amica del cuore.

vado in stanza, mi lavo e mi vesto e raggiungo i tre ragazzi. da quel che ho capito gli altri ci stanno aspettando là, quindi in viaggio saremo solo noi.

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