capitolo 12

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Vale's Pov
nel viaggio di andata verso l'agenzia spiego a mia figlia il perché del mio "staremo via tutto il giorno". la mattina io e i ragazzi dobbiamo lavorare, a mezzogiorno mangeremo a casa di corinne, poi il pomeriggio torneremo al lavoro, lasciando magari alice con clarissa, la sua amica del cuore.

annuisce poco convinta e, data la stanchezza, non si lamenta neanche una volta. stamattina dalla nostra parte di auto regna il silenzio; meglio così. ogni tanto ci vuole.

appena arrivati prendo la bambina in braccio e poi scendo dalla macchina, camminando verso la meta. vengo affiancato da tancredi e gian, mentre gli altri ci superano. anche se per ultimi, entriamo anche noi, salutando corinne e sua figlia.

lascio ali, mettendola in terra. "se vuoi uscire me lo vieni a chiedere e soprattutto non ti togli la giacca, capito?" dico ricordandole la marachella che aveva fatto la scorsa volta. annuisce, diventando rossa in viso. sorrido e con il mio compagno di stanza, diego, mi dirigo alla mia scrivania.

"ok, allora, compiliamo questo file e poi organizziamo le cartelle" propongo, facendolo annuire.

!salto temporale!

Alice's Pov
io e clarissa stiamo facendo un gioco al computer di sua mamma, e ci stiamo divertendo tantissimo. ad un certo punto comincio a tossire e per qualche secondo non smetto.

mi pento subito dell'azione di ieri; potevo risparmiarmi di tirare giù il finestrino con tutto quel freddo. sicuramente tanc sarà arrabbiato nero con me.

sentiamo gian che ci chiama da fuori dalla porta. ci alziamo velocemente e a passo svelto, quasi correndo, lo raggiungiamo. "andiamo a fare la pappa?" ci chiede, facendoci annuire. ormai casa di clari la conoscevo a memoria, ci ero stata almeno cento volte.

per attraversare la strada, allungo la mano verso lele, che la prende subito. facciamo un pezzo di strada a piedi, finendo nella strada principale di milano. "non ce la faccio più a camminare" dico io saltellando, avvicinandomi a diego per farmi prendere in braccio. "dai ancora un pezzetto, poi ti prendo" mi risponde, dandomi la manina e stando al mio passo. arriviamo in una via, quella della casa di cori.

diego mi prende in braccio, sostenendomi con l'avambraccio sotto al mio sedere. gli circondo il collo con le braccia e mi appoggio alla sua spalla. saliamo le scale per arrivare all'appartamento e giunti, salto giù dalle sue braccia.

mangiamo in fretta, accorgendoci che fosse già tardi e che presto tutti si sarebbero dovuti rimettere al lavoro. tancredi, cercando di farmi fare un ultimo sforzo, mi allunga la mano, da sotto il tavolo, mettendola sulla mia coscia.

sorrido e provo a finire la pasta. ne lascio solo un quarto, aspettandomi la ramanzina da parte di uno dei ragazzi. ma ciò non succede, perché dobbiamo immediatamente ritornare in agenzia.

"posso venire in braccio ti prego" dico a tanc, aggrappandomi alla sua felpa, sperando in una risposta positiva. annuisce e poi mi prende da sotto le ascelle. a differenza di diego, non mi mette sul fianco, ma mi tiene con entrambe le braccia, facendomi stare più comoda. appoggio la testa al suo petto caldo.

immersa nei miei pensieri, mi addormento tra le sue braccia.

riapro poi gli occhi, quando mi accorgo di essere a casa, sdraiata sul divano. guardo l'orologio sulla parete del salone, segna le diciotto di sera. ho dormito tutto questo tempo? mi stropiccio gli occhi dalla stanchezza e decido di andare da qualcuno. mi alzo con poca voglia e mi guardo intorno.

sento delle voci in cucina, sembrano essere quelle di diego e valerio. a giudicare dalle urla, sì, sono loro. mi avvicino, entrando nella stanza, facendo sorridere i due.

"ciao amore" mi dice vale, accarezzandomi la testa. "finalmente ti sei svegliata, mh?" mi chiede diego, facendomi il solletico.

trascorrono i dieci minuti più veloci della storia, e mi accorgo che non ci siamo solo noi in casa. infatti gian scende poco dopo, raggiungendoci in cucina. lascio i ragazzi, e mi avvio in camera di tancredi. apro la porta e lo trovo seduto sul suo letto, con una gamba a penzoloni. e poi noto che c'è anche lele, di fianco a lui, che sta dormendo. "ciao cucciola" mi dice tanc, allargando le braccia per farmici buttare dentro.

sorrido e correndo lo raggiungo, saltandogli in braccio. mi stringe forte a sé e mi beo delle sue attenzioni. mi appoggio al suo petto e lascio che mi accarezzi la schiena, provocandomi dei brividi in tutto il corpo. stiamo così per una mezz'ora buona, parlando di quello che capita.

"aspetta" dice, alzandomi dal suo corpo e appoggiandomi al suo letto. lo vedo uscire dalla stanza, chiudendomi dentro. non mi faccio problemi, dato che di fianco a me c'è lele. tancredi torna entro due minuti e vedo ciò che tiene in mano.

metto le mani sul viso e scuoto la testa. "no per favore!" dico io cercando di non svegliare il ragazzo al mio fianco. "shh dai fai la brava" mi zittisce, tirandosi su le maniche della felpa. mi nascondo sotto alle coperte, pensando 'se non lo vedo, non mi vede neanche lui'. e invece mi scopre velocemente, prendendomi un braccio e bloccandomi.

"non ci mettiamo niente, si? dai amore" mi incoraggia, baciandomi la guancia. "mhh" mugugno io, arrendendomi. mi lascio girare a pancia in giù. mi spoglia con una mossa e poi improvvisamente sento un bruciore immenso.
singhiozzo qualche volta prima di cominciare a piangere. "finito finito" mi dice coccolandomi la schiena.

aspettiamo cinque minuti, e poi mi alzo, barcollando. mi riveste, prendendomi successivamente il viso tra le mani. mi asciuga le lacrime e mi bacia le labbra.

decido di sdraiarmi di fianco a lele, il quale si era appena svegliato. "amore, vieni qui" mi dice aprendo le braccia, facendomici buttare dentro. sorrido e aspiro il suo profumo. vedo tancredi sedersi al margine del suo lato del letto per non darci fastidio, ma gli allungo la mano e lo faccio avvicinare a noi.

sorride anche lui e mi lascia una carezza sul viso.

!salto temporale!
dopo essere anche oggi andata al bagno, devo andare a mangiare con i ragazzi. è già da un quarto d'ora che ci sto provando ma non ho proprio fame, zero.

"dai" mi dice tancredi incoraggiandomi. oramai gian, diego e lele si stanno alzando da tavola. scuoto la testa e faccio per alzarmi. "se ti alzi le prendi" mi dice vale. sbuffo con gli occhi umidi, cercando di non piangere.

"ma io non ho fame" ripeto, abbassando la testa. "amore, devi mangiare, e basta" mi dice tancredi, indicando il piatto. comincio a piangere, e vedendo valerio alzarsi, mi rannicchio su me stessa.

As Special As The World || Chill HouseWhere stories live. Discover now