capitolo 16

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Alice's Pov
il sedere mi sta andando a fuoco, diego mi ha fatto malissimo. è stato alquanto umiliante subire la punizione davanti anche a lele, ma riflettendoci su ho capito che me la sono meritata.

non avrei dovuto mancargli di rispetto, infondo non mi aveva fatto nulla. semplicemente ero già nervosa di mio. ora mi trovo nella braccia di lele.
fortunatamente sono riuscita un po' a calmarmi ma ho paura che diego sia ancora arrabbiato con me e per di più lo voglia dire a tutti i ragazzi.

non voglio restare in punizione per tutte le vacanze natalizie, per di più ho anche le prove per pallavolo domani.

"tata" mi sussurra lele nell'orecchio. lo guardo, attendendo una risposta. "gli vai a chiedere scusa?" mi chiede sorridendo. annuisco titubante e dopo essermi alzata dal divanetto dove stava lele, vado su quello di diego.

"dimmi" mi dice freddo e distaccato. "scusami ti prego, non lo faccio mai mai mai mai mai più" gli dico mettendogli le braccia intorno al collo. sento una lieve risatina da parte sua e una carezza sulla schiena, il che vuol dire che si, mi ha perdonata.

sentiamo aprirsi la porta e la voce di valerio ed intuiamo che sono tornati i ragazzi. li salutiamo e la sera arriva in fretta.

abbiamo cenato insieme e nonostante la difficoltà a tenere il sedere a contatto con la sedia ho mangiato tutto, facendoli felici.

la sera mi ritrovo in uno dei divanetti, con lele e tanc. gli altri due sono occupati rispettivamente da gian e diego uno, e l'altro da vale, che siccome è sdraiato lo occupa tutto.

sento schioccare le dita e noto che lele mi ha indicato, e che tancredi mi sta guardando. "che è successo?" dice quest'ultimo guardando ma e il biondo. faccio uno sguardo interrogativo e lele indica il mio sedere.

tanc mi guarda e mi prende dal bacino, adagiandomi comodamente sulle sue ginocchia, ma questa volta non per punizione. sento tirarmi giu i pantaloni e un sussulto, così volto la testa verso il ragazzo su cui sono sdraiata.

"che hai combinato?" mi chiede sorridendo, appoggiando delicatamente una mano sulla mia natica bordeaux. lele gli spiega tutto e tancredi annuisce, capendo la situazione.
"ouch" mormoro non appena sento un po' di pressione sul mio sedere.

fa un risolino e poi mi ritira su i pantaloni, appoggiandomi una mano sulla schiena e guardandomi negli occhi. "patata" mi dice stringendomi le guance e dandomi un bacetto sulle labbra.

sorrido e mi beo delle sue coccole.

!salto temporaneo!

Vale's pov
finalmente è un nuovo giorno e da ieri mi sono ripreso, ora sto meglio. questa mattina non abbiamo niente di importante da fare, ma per prima cosa decido di andare a svegliare la bambina.

"amore, buongiorno" dico alzando le tapparelle e facendo entrare quella pochissima luce mattutina. si copre gli occhietti con le mani e mugugna, girandosi dall'altra parte.

"siamo stanche si?" le chiedo, abbassandomi alla sua altezza e lasciandole dei leggeri baci sul collo. annuisce distrattamente, sorridendo al contatto tra le mie labbra e la sua pelle. continuo a farle le coccole per cinque minuti buoni, fino a quando non mi decido a prenderla in braccio.

"voglio dormiree" cantilena lei, cercando di scendere dalle mie braccia. "dai dai, niente storie, andiamo a farci il bagnetto" le dico, appoggiandola in terra e allungandole la mano. sgrana gli occhi e si sposta da me, cominciando nuovamente a fare i capricci.

"no, non voglio farmelo! voglio dormire!" dice, provando a rimettersi sdraiata sul letto. per fortuna riesco a prenderla per un polso e trascinarla nel bagno di camera sua. "noo vale, ti prego" mi chiede appoggiando la testa alla mia pancia. "ci mettiamo pochissimo se non fai storie" le rispondo, prendendo i saponi. sbuffa e mi guarda male.

comincio a svestirla e lei non reagisce. sul momento penso di averla un po' calmata. spogliata, l'aiuto ad entrare nella vasca ed accendo l'acqua. comincio a lavarle i capelli, cercando di evitare acqua fredda o sapone negli occhi. finito, le lavo anche il corpo e poi la prendo fuori. le avvolgo un asciugamano intorno, riscaldandola e asciugo l'acqua sul pavimento.

"ora ti asciugo i capelli" mormoro io. "no! non voglio!" urla, sbattendo i piedi a terra. "fai poco così che non ci metto niente a metterti in punizione" le ricordo, puntandole un dito contro.

"sei cattivo e stupid.." dice a bassa voce, facendomi sgranare gli occhi. "ripetilo" dico avvicinandomi con brutte intenzioni. scuote la testa impaurita. "non ti permettere mai più hai capito? maleducata" la sgrido io. lei nel mentre continua a guardarmi male, non aprendo bocca.

"siediti" dico indicando il bordo della vasca. fa come le ho detto e si fa asciugare i lunghi capelli in silenzio. finito, la vesto e continuo a pulire il bagno. "non mi sta piacendo per nulla come ti stai comportando in questi giorni" dico iniziando un discorso che potrebbe durare mesi, se non anni.

"ha ragione lele, hai bisogno di regole e forse quelle che ti vengono date non sono abbastanza" continuo, controllando mi stesse ascoltando. continua a fissare il pavimento. "ne parlerò meglio con tutti i ragazzi, ma tu sappi che se diventeremo più severi è solo perché ti approfitti della nostra pazienza" finisco, facendo per uscire dal bagno.

"scusami.." dice lei a bassa voce, seguendomi. "no, non accetto nessuna scusa, fai sempre di testa tua e non va bene" le dico, voltandomi verso la sua direzione. mugugna e poi continua a piagnucolare.

in casa ci sta solo tancredi, perché tutti gli altri sono fuori o a fare compere o a fare colazione al bar. esco dalla stanza e raggiungo il mio amico in salone.
"non ce la faccio più" gli dico io, facendo un cenno con la testa verso la stanza di alice.

"non so che abbia in sti giorni" dice lui, facendomi annuire. "gliele devo ripetere dieci volte le cose, prima che mi ascolti.. non va bene per nulla" gli spiego io. "lo so vale, lo so" mi da ragione, almeno.

"le ha prese?" mi chiede, appoggiando il telefono. scuoto la testa in segno negativo e lo faccio annuire. "provo a parlarci io, se non capisce aumenteremo con le punizioni" dice alzandosi e andando  verso la camera della bambina.

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