Capitolo 8 - Liam

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Era strano come le mie emozioni si muovessero in base a quella ragazza, Louisa. Aveva appena lasciato il mio perimetro per iniziare con il compito che le avevo affidato ed io, lontano da lei, ero tornato ad essere il Liam di sempre. Era pur vero che il mio essere un ragazzo emotivo mi rendesse vulnerabile, ma non credevo potessi diventarlo così tanto.

Sapevo per certo che il mio cuore appartenesse ad una sola donna, a detta di Andrew quella sbagliata, ma i miei sentimenti si ostinavano a dire il contrario.

Le volevo bene, la amavo, eppure i miei occhi avevano appena giocato d'azzardo permettendo alla mia mente di iniziare la partita più sporca che potessi mai cominciare. Annebbiato da un frivolo pensiero che non aveva senso di esistere e di confondermi, sparecchiando il tavolo sopra cui avevo appena consumato la colazione in compagnia di Louisa, vidi l'ombra dei ragazzi entrare dalla porta e avvicinarsi al centro dell'ingresso.

In primo piano c'era proprio Tanya, raggiante come al solito, con i suoi capelli corti perfettamente ordinati, mi aveva salutato con un mezzo sorriso che dolcemente ricambiai raggiungendoli. Dietro di lei c'erano anche Andrew, Luke, Travis e Silvyo al quale diedi un colpo di mano com'eravamo soliti fare.

"Hai già avuto dei clienti?" Domandò Tanya vedendo i piattini vuoti sul bancone.

"In realtà no", mi grattai la nuca nervosamente.

Sarei dovuto essere più veloce nel lavare via tutto in modo tale che non si accorgessero di nulla ma l'avrebbero comunque vista, era meglio parlargliene prima.

"E allora perché ci sono due tazzine sporche?" Continuò a chiedere, anche Andrew e i ragazzi si fecero interessati.

"Ho incontrato una ragazza poco fa", iniziai e forse era il modo sbagliato per farlo perché lo sguardo di Tanya cominciò ad indurirsi.

"Abbiamo forse disturbato la vostra colazione romantica?" Commentò gelosamente.

Sospirai:"Ma dai Tanya, lasciami parlare", la rimproverai:"Stavo dicendo che ho incontrato questa ragazza, aveva molta fame così l'ho invitata a fare colazione da noi". L'espressione di Tanya non accennava ad ammorbidirsi:"E ho pensato di prenderla a lavorare con noi".

"Non ci sto", sentenziò Tanya.

"Ma dai, sei sempre la solita". Fu Andrew a parlare:"Non puoi essere sempre gelosa di ogni cosa che Liam fa".

"Non sono gelosa". Mentiva, lo era fortemente:"Dico solo che Liam riesce sempre a farsi fregare quando si tratta di lavoro".

"Non questa volta, sembra una ragazza apposto".

"Certo, come quello che ti rubava l'incasso da sotto il naso". Tanya sapeva essere davvero pungente.

"Ammetto di aver visto male, ma adesso è diverso".

Cercai di aprire gli occhi almeno ad Andrew e ai ragazzi che, rispetto a Tanya, non erano coinvolti sentimentalmente da me.

Ma poi la sua voce arrivò frettolosa verso l'ingresso attirando immediatamente l'attenzione di tutti, compreso me. Non le serviva molto per farlo, le bastava semplicemente parlare.

"Ehi Liam, giuro di non averlo fatto appos..."

Louisa smise subito di parlare quando si accorse della nostra presenza, nascose dietro la schiena lo scopettino diviso a metà che reggeva nelle mani e sfoggiò un largo sorriso che le formò due fossette ai lati delle guance. Sembrava avesse lottato contro un mostro marino, i suoi vestiti erano bagnati, i capelli arruffati nonostante fossero legati e il viso sudato come se avesse corso per ore intere. Era buffa ma allo stesso tempo i miei occhi non riuscivano a smettere di guardarla con imbarazzo, speravo solo lei non se ne accorgesse per non metterla ancor di più a disagio.

Princess on the runWhere stories live. Discover now